Italia
Dopo il successo solo a metà dell”Opa parziale di Olivetti su Telecom Italia, conclusasi venerdì 18 con il 55,14% di adesioni sul 17% delle azioni ordinarie, il Gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera si prepara a una nuova serie di appuntamenti cruciali. A fine mese, probabilmente tra martedì 29 e giovedì 31 luglio, dovrebbero tenersi i Cda per i conti preliminari del primo semestre dell”esercizio 2003 di Pirelli, Pirellina, Real Estate, Camfin, Olivetti, Telecom e Tim. Negli stessi giorni prenderà corpo la nuova Telecom Italia, con la firma ufficiale dell”atto di fusione della società telefonica in Olivetti – che ne assumerà il nome -, attesa per il 29 luglio, mentre l”iscrizione al registro delle imprese, che segna l¿accorciamento della catena di controllo, è in calendario per il giorno seguente. Il debutto a Piazza Affari del nuovo Gruppo, 34 miliardi circa di capitalizzazione, avverrà lunedì 4 agosto.
Oggi, lunedì, si attende la reazione dei mercati alla chiusura dell¿Opa. Secondo il parere degli analisti, il mercato potrebbe valutare positivamente i costi relativamente bassi sopportati dal Gruppo per far fronte all”Opa: 5,2 miliardi dai 9 previsti dalle linee di credito aperte per sostenere il progetto. Il titolo potrebbe quindi beneficiare in prospettiva della riduzione attesa del debito netto che scenderebbe a fine anno intorno ai 30,5 miliardi dai 34,3 inizialmente previsti. Debito che si va gradualmente sminuendo: era a 43,4 miliardi a fine 2001 e a 35,8 alla fine dello scorso anno, che potrebbe portare a un miglioramento del rating da parte di Moody”s e Standard and Poor”s. Sull”andamento del titolo, secondo commenti di Borsa, peserà ora il comportamento dei gestori di fondi che dovranno riposizionarsi rispetto al ribilanciamento del peso di Telecom sugli indici. Non si esclude una pressione al ribasso nel breve termine, anche se a medio e lungo termine il target price è sicuramente superiore ai prezzi attuali di mercato, considerati i fondamentali dell¿azienda di tlc.
La Borsa non potrà non valutare anche la diluizione del controllo di Olimpia, scesa in Olivetti all”11,52% dal precedente 29%. Sui possibili nuovi equilibri tra i soci di Olimpia ed eventuali rafforzamenti nella stessa Telecom di ¿forze amiche¿ a sostegno di Tronchetti Provera ci sono già molte indiscrezioni. Un riassetto sarebbero interessati in molti, primo fra tutti Emilio Gnutti, che considera strategico il suo investimento e non ha mai nascosto la disponibilità a salire nella stessa Olimpia qualora ve ne fosse la possibilità e la convenienza. Smentita invece l”ipotesi di un disimpegno a breve di Benetton, con Edizioni Holding, presente in Olimpia sin dalla sua fondazione e alla cui quota punterebbe lo stesso Gnutti. Nelle prossime settimane potrebbe manifestarsi più apertamente l”interesse di altri investitori, soprattutto istituzionali. Tra questi si fa insistentemente il nome del fondo Clessidra, a cui sta lavorando da tempo l”ex amministratore delegato della Fininvest, Claudio Sposito.
Tornando a venerdì 18 e all¿Opa, dicevamo un successo a metà. Le adesioni sono state pari al 55,14% della prima categoria (9,52% del capitale ordinario) e al 70,41% (12,16% del capitale di risparmio) per le rnc. Cosa significa questo per la composizione azionaria della nuova Telecom? Se i dati preliminari verranno confermati, Olivetti verrà a detenere il 64,47% circa del capitale ordinario di Telecom Italia. In attesa di conoscere i risultati definitivi, che dovrebbero essere resi noti questa settimana, e in seguito ai quali dovrebbero arrivare i nuovi giudizi di rating, Standard & Poor”s ha confermato i giudizi BBB+/stabile/A-2 per Telecom e BBB con creditwatch positivo per Olivetti assegnati l”11 giugno scorso, dopo la vendita di Seat Pagine Gialle alla cordata Silver.
Soddisfatti dell¿andamento dell¿Opa gli azionisti di riferimento. Alessandro Profumo, Ad di Unicredit (azionista con l”8,4% di Olimpia), recentemente ha ricordato che con la fusione tra Telecom e Olivetti ¿il cash-flow sarà più consistente e, quindi, siamo in una posizione migliore rispetto a prima, anche perché è aumentato il valore della società e di questo, come tutti gli azionisti, non possiamo che essere contenti””. Anche l”Ad di Intesa (anch”essa all”8,4% di Olimpia), Corrado Passera, è soddisfatto di un progetto di fusione che a suo tempo ha definito ¿ben studiato¿. Mediobanca da parte sua ha ribadito in una nota di ritenere ¿strategica e permanente¿ la partecipazione in Olivetti (2,382% secondo gli ultimi dati ufficiali).
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