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Il 74% degli americani è favorevole a stilare una ¿no-spam list¿, per impedire che la propria casella di posta venga inondata di messaggi spazzatura.
L¿indagine ¿2003 Consumer Spam Study¿ ¿ realizzata intervistando oltre 1000 utenti ¿ è stata diffusa mentre il Senato Usa sta dibattendo sulla controversa questione. L¿iniziativa, infatti, non ha finora incontrato il consenso delle autorità, secondo cui la creazione di una lista di indirizzi elettronici non è ¿un metodo utile di spendere soldi per rafforzare la lotta allo spam”. Le risorse economiche destinate alla lotta allo spam dovrebbero essere utilizzate per rintracciare i colpevoli dell¿invio di junk mail.
La proposta della lista anti spam, nasce sulla falsariga della lista ¿do-not-call¿, nata per arginare il crescente fenomeno del telemarket, i messaggi pubblicitari ingannevoli sui cellulari. La lista dovrebbe consentire agli utenti Web di rendere le loro caselle “posta in arrivo” off-limits per televenditori, le cui offerte non richieste creano quasi la metà del traffico totale di posta elettronica.
¿Per troppo tempo ¿ dice uno dei sostenitori della lista, il senatore Charles Schumer, – gli indirizzi eMail sono stati alla mercè degli spammer. L¿indagine dimostra invece che la gente richiede a gran voce un metodo per arginare il flusso continuo di eMail indesiderate nella propria casella di posta elettronica¿.
La maggio parte degli intervistati, infatti, ritiene che le attuali misure anti-spam, filtri o blocco del mittente, non siano sufficienti. Il 37% dice di aver paura che il blocco del mittente non faccia altro che confermare agli spammer il proprio indirizzo e.mail.
Secondo lo studio. Gli utenti definiscono spam quei messaggi che arrivano da aziende con cui non si hanno mai avuto contatti. Il 70% degli intervistati ritiene invece accettabile ricevere posta da quelle aziende con cui si hanno rapporti, anche off line.