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Un nuovo scandalo finanziario minaccia WorldCom, accusata stavolta di aver frodato la concorrenza sulle chiamate long-distance, per una cifra di almeno 1 miliardo di dollari.
In base a quanto emerso dalle dichiarazioni di alcuni dirigenti di WorldCom e dai reclami della concorrenza, l¿azienda avrebbe preso accordi con compagnie telefoniche minori per reinstradare sulle loro linee le telefonate long distance in modo da non dover pagare le relative commissioni a società come AT&T, Verizon e SBC, che hanno sporto denuncia.
Le commissioni, pagabili alla partenza o all¿arrivo di ogni telefonata, sono fatturate dagli operatori locali a quelli long distance in cambio dell¿accesso alle reti e vengono contabilizzate attraverso codici di fatturazione che WorldCom avrebbe fraudolentemente modificato, ¿mascherando¿ le chiamate di lunga distanza in chiamate locali, nel quadro di pratiche conosciute, all¿interno dell¿azienda, col nome di “Project Invader” o “Project Scorpion”. La pratica illegale andrebbe avanti dal 1994 e continuerebbe ancora oggi.
Ma non finisce qui: AT&T dice infatti di avere le prove a dimostrazione che WorldCom avrebbe dirottato milioni di chiamate verso il Canada, per farle poi rientrare negli Stati Uniti, facendole passare per chiamate di altri operatori. AT&T avrebbe dunque pagato centinaia di milioni di dollari al posto di WorldCom che, ricordiamo, offre i propri servizi a molte agenzie governative tra cui il Dipartimento di Stato e quello delle Poste.
In un comunicato AT&T rivela di non aver quantificato in modo preciso il danno economico provocato dal piano di WorldCom, ma che esso sarebbe di molti milioni di dollari.
Il presidente di WorldCom, da canto suo, dichiara che l¿azienda sta collaborando con la giustizia per prendere immediati provvedimenti contro qualsiasi malefatta compiuta prima del suo avvento.
WorldCom si trova sotto la protezione del Chapter 11 della legge fallimentare americana dallo scorso luglio, dopo la scoperta di malversazioni contabili per 11 miliardi di dollari. Nell¿ambito del piano di ristrutturazione, la SEC (l¿organo di controllo della Borsa americana) ha comminato a WorldCom (che nel frattempo ha ripreso il nome di MCI) una multa di 500 milioni di dollari da versare ai propri azionisti. Due settimane fa l¿azienda ha anche accettato di pagare a Verizon 60 milioni di dollari per regolare una disputa riguardante proprio i diritti di accesso alle reti concorrenti.
Il nuovo scandalo finanziario potrebbe dunque far slittare l¿uscita di WorldCom dal regime di bancarotta, inizialmente prevista per il prossimo autunno. Secondo gli operatori concorrenti il governo dovrebbe spingere per la liquidazione degli asset di WorldCom e dovrebbe rescindere ogni contratto con l¿azienda.