Francia: presto obbligo di vendere i telefonini con l¿auricolare

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Mai pi&#249 senza auricolare. La Francia decide di incoraggiare l¿uso dei cellulari in unione a un dispositivo auricolare, rendendo obbligatoria la vendita congiunta. Lo ha annunciato domenica 3 agosto Nicole Fontaine, ex-presidente dell”europarlamento ora viceministro con delega all”Industria nel governo Raffarin, in un”intervista al ¿Journal du Dimanche¿. L¿ ¿oreillette¿, cos&#236 i francesi chiamano l¿auricolare, &#232 gi&#224 obbligatorio per gli automobilisti che usano il telefonino alla guida e viene ora raccomandato per contenere le radiazioni emesse dall”apparecchio; per questi motivi, il governo francese ha ritenuto che non debba essere pi&#249 considerato come un accessorio facoltativo.

La viceministro francese ha anticipato che assieme al ministro della Sanit&#224, Jean-Francois Mattei, formuler&#224 altre ¿regole di buon senso¿ per i tre operatori francesi di telefonia mobile (Orange, Sfr e Bouygues): ad esempio, dovr&#224 essere limitata la potenza di emissione dei telefonini, in base alle norme della ¿Commissione internazionale di protezione contro le radiazioni non ionizzanti¿. Per la Fontaine si tratta di misure cautelative; tutte le ricerche effettuate (sono oltre duecento quelle censite dall”Organizzazione mondiale della Sanit&#224) ¿concludono sull”assenza di pericolo a utilizzare un telefonino¿. Ma la prudenza non &#232 mai troppa, soprattutto se si tiene conto, fa osservare Fontaine, che il telefonino ¿non &#232 pi&#249 un gadget riservato a pochi privilegiati ma un oggetto familiare¿, con quasi 40 milioni di utenti in Francia.

Per la viceministro &#232 quindi positivo il fatto che i tre operatori francesi firmeranno entro fine anno un codice di buona condotta con il quale si impegneranno a fornire informazioni preventive sull”installazione di nuove antenne e a utilizzare di pi&#249 quelle gi&#224 esistenti. Da ottobre – ha spiegato Fontaine – sar&#224 possibile per i francesi sapere con esattezza se si vive o si lavora vicino a un”antenna di telefonia mobile consultando un apposito sito Internet, che sar&#224 gestito dall”Agenzia nazionale delle frequenze.

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