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Il Cda Rai ha approvato all¿unanimità, nella seduta del 6 agosto, la versione aggiornata dell¿Accordo di programma con il ministero delle Comunicazioni e ha dato mandato al Direttore generale Flavio Cattaneo di chiudere i contratti relativi alla realizzazione della prima fase delle reti in digitale terrestre, che prevede una copertura del 50% della popolazione, entro il 31 dicembre 2003.
Il Consiglio ha voluto inoltre esprimere un apprezzamento per il lavoro svolto dalla Direzione Generale e dalla consociata Rai Way, come si legge nel comunicato dell¿azienda.
I vertici di Viale Mazzini hanno, però, rinviato a dopo l”estate l”acquisizione delle frequenze.
Il Cda ha rinviato, infatti, l”unico contratto presentato relativo all”emittente Tvset, perché la pratica “non era sufficientemente istruita“, dando mandato al Direttore generale di procedere all”acquisizione di pacchetti di frequenze per ambito regionale e non per singole emittenti, e di portarle all”esame del Cda a partire dalla prossima riunione fissata per i primi giorni di settembre.
Il presidente della Rai, Lucia Annunziata, commentando le decisioni assunte dal Consiglio, ha spiegato che ¿Il Cda, nella acquisizione delle frequenze, ha deciso di procedere in maniera progressiva per assicurare all”azienda e al Parlamento il massimo di trasparenza. A questo fine, l”unica richiesta di acquisizione presentata, le frequenze per il Veneto offerte dalla società ”Tv Set” è stata rinviata perché la documentazione non era adeguata. Conseguentemente – aggiunge la Annunziata – il Cda ha chiesto al Direttore generale di procedere a settembre con la presentazione di gruppi organici di frequenze per assicurare scelte efficaci, economiche, trasparenti¿.
Un accordo è stato inoltre raggiunto sul piano finanziario, grazie a una lettera inviata dal ministero del Tesoro alla Rai che assicura “entro la fine dell”anno” il rimborso dei crediti vantati dalla Rai verso la pubblica amministrazione pari a circa 123 milioni di euro.
L”acquisto della rete tecnologica consentirà alla Rai di arrivare alla trasformazione totale della rete entro il 31 dicembre 2006, come previsto dalla legge 66 sul digitale terrestre o, in caso di entrata in vigore della legge Gasparri, di procedere entro il 31 dicembre 2003 alla realizzazione di due multiplex che garantiranno la copertura del 50% del territorio entro il 1° gennaio 2004.
A margine della riunione dei vertici di Viale Mazzini, Flavio Cattaneo ai cronisti ha dichiarato: ¿Sono molto soddisfatto che la presidente e il Cda abbiano dimostrato senso di responsabilità nell”approvare il progetto del digitale così come era stato proposto dalla struttura Rai¿.
Aggiungendo di aver accolto con favore la richiesta di procedere per l”acquisizione delle frequenze in modo graduale e sistematico, così da consentire di raggiungere in tempo utile al 31 dicembre 2003 la copertura del 50% della popolazione.
Il Dg ha poi ringraziato il Cda ¿¿per le espressioni di stima e di apprezzamento nei confronti miei e della struttura per il lavoro svolto ¿ ha detto – apprezzamento che il Cda ha voluto a verbale nel testo della delibera di approvazione del progetto del digitale¿.
Ampia soddisfazione arriva anche dal Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, per le decisioni prese sul digitale terrestre dal Cda della Rai che confermano i contenuti dell”accordo di programma tra Ministero e azienda.
Il ministro sottolinea che ¿¿vengono confermate le scelte di andare avanti, con l”iniziale copertura del 50% del territorio entro il 31 dicembre 2003 e la convenzione¿
Per Gasparri ¿si tratta di una decisione estremamente positiva che consentirà alla Rai di svolgere ancora una volta un ruolo guida nel processo di modernizzazione del paese¿.
Non tutti hanno, però, sembrano così soddisfatti, dall¿opposizione Vincenzo Vita (Ds), ex sottosegretario alle comunicazioni, ha dichiarato: ¿Mi permetto di sottolineare che la strada scelta per il digitale terrestre non va da nessuna parte¿. E spiega: ¿Il digitale segna il passaggio ad un nuovo linguaggio e non è solo qualche programma aggiuntivo a quelli analogici. Quindi c”é da ritenere che l”acquisizione qua e là di emittenti locali abbia poco senso e nelle modalità ipotizzate si può immaginare che apra problemi di legittimità. Rai e Mediaset infatti, come ha rilevato l”Autorità, sono già oltre la soglia antitrust. Torno a dire che il modello prescelto ha già dato pessimi frutti in altri paesi – aggiunge Vita – dove si sta cambiando impostazione. Sono convinto che questo appello rimarrà però lettera morta perché governo e maggioranza non sentono ragioni, ma è doveroso segnalare, per amore del paese, che l”attuale conduzione di tali questioni è assolutamente inadeguata¿.
Nel merito della questione, è intervenuto anche il deputato Giuseppe Giulietti(Ds), che ha commentato sul piano di acquisto delle frequenze per il digitale, il direttore generale della Rai Flavio Cattaneo ¿è stato rinviato a settembre dal Cda, come il ministro Gasparri è stato rimandato a settembre dalla Camera dei Deputati¿. E sottolinea: ¿alla fine è prevalsa la linea più pacata della presidente Annunziata, che non vuole rinunciare al digitale ma nemmeno mandare al massacro la Rai¿.
Quanto ai soldi ¿promessi dal ministro Tremonti ¿ sostiene Giulietti – si tratta di cifre già stanziate e comunque insufficienti per un serio passaggio al digitale¿.
Il parlamentare si augura quindi ¿che le Autorità di garanzia vogliano prendere in seria considerazione gli esposti e le denunce già presentati da alcune associazioni di emittenti locali e dall” editore di ”Europa7”, Francesco Di Stefano, da sempre in attesa delle frequenze e che rischia nuove forme di raggiro non più tollerabili¿.