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E¿ ormai ufficiale. Dopo aver creato Tiscali dal nulla, andando anche controcorrente, e aver portato al successo il marchio in 13 Paesi, il fondatore (nonché attuale Presidente e AD) Renato Soru entrerà in politica. E lo rende noto dopo aver pubblicato risultati semestrali più che convincenti: archiviato il rosso da 134 milioni dello scorso anno, infatti, l¿ISP cagliaritano, oggi con vocazione pan-europea, ha chiuso i primi sei mesi di quest¿anno con utili pari a 429,7 miliardi di euro, con una crescita del 17%, e abbonamenti ai servizi Internet ad alta velocità quadruplicati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: i clienti Adsl, nel semestre, fanno registrare 110 mila nuovi utenti, con 8 mila nuovi utenti a settimana.
Il gruppo ha anche annunciato un Ebitda nettamente superiore alle previsioni: 33 milioni di euro contro la perdita di 8,6 milioni al primo semestre 2002.
Per l¿intero esercizio 2003 Tiscali conferma il target di fatturato: un incremento di oltre il 20% dei ricavi, oltre 750 mila clienti Adsl, un margine di ebitda sul fatturato pari all”8% e una generazione di free cash flow nell”ultimo trimestre del 2003. Tiscali conferma inoltre il raggiungimento di un utile netto consolidato nel 2005, al netto di eventuali poste straordinarie.
L¿annuncio ufficiale della candidatura di Soru alla presidenza della Sardegna non è proprio una sorpresa: la notizia era nell¿aria già da tempo, nonostante le smentite dell¿interessato che però ha infine ceduto poiché, spiega, ¿¿Ho detto che l”avrei fatto se me l”avessero chiesto in tanti. E” accaduto¿¿.
Soru, che non sembra interessato a fondare un proprio partito, ha comunque rassicurato gli investitori annunciando di voler conservare un ruolo attivo nella gestione delle strategie e dello sviluppo del gruppo e di non aver intenzione di cedere la sua quota in Tiscali, di cui è azionista di maggioranza, ma di volerla eventualmente diluire nel tempo. “La mia partecipazione – ha dichiarato durante una conferenza stampa – scenderà per il progetto di public company che mi è molto caro e che c”é sempre stato fin dall”origine. Quella della public company è una aspirazione che ho sempre avuto e che confermo. Vorrei fare di Tiscali la Vodafone di Internet italiana. Il mio ingresso in politica non accelera però questo processo e sicuramente non venderò la mia quota per fare il presidente della Sardegna¿ “.
Non sembra dar peso Soru al problema (già sollevato dai suoi detrattori) del conflitto d¿interesse, poiché ¿¿Tiscali vanta in Sardegna solo l”1% del proprio fatturato. In questo contesto non vedo conflitti di interesse neanche con il microscopio”.
La carriera politica del patron di Tiscali, in caso di vittoria nella competizione elettorale, non comincerà prima del prossimo maggio, ma la ricerca del suo successore alla direzione operativa del gruppo pare sia già cominciata. ¿Stiamo cercando un nuovo a.d. – ha dichiarato – e io potrò quindi concentrarmi sulla presidenza¿.
Del resto una campagna elettorale per la presidenza della Regione non è partita che si può giocare distrattamente nelle ultime settimane. Richiederà un assorbimento totale, tanto più se si considera che Soru dovrà affidarsi alla macchina organizzativa dei partiti, che rappresentano per lui un corpo estraneo e quindi scarsamente conosciuto.
Secondo gli analisti l¿abbandono del fondatore avrà un impatto minimo sulle operazioni di Tiscali, oggi secondo ISP a livello europeo, e anche Soru ci scherza su: ¿¿la società – ha detto – ormai può fare a meno di me, anzi forse senza di me può fare addirittura meglio¿.
Il Gruppo intanto conferma il proprio interesse per il mercato tedesco, nonostante il fallimento dell”offerta per Freenet, controllata di MobilCom. ””Guardiamo con molto interesse al mercato tedesco. – ha detto Soru ¿ un mercato molto difficile, ma con forti possibilità di crescita per noi¿.
Certo la prospettiva elettorale di Soru appare molto intrigante.
Dovrà dare l¿assalto ad un governo in carica di centro-destra, punterà le sue carte migliori sullo sviluppo economico che poggia sull¿innovazione, ma senza stravolgimenti, sarà prevedibilmente molto attento a preservare le tradizioni della sua regione, punterà molto sulle ricette contro il digital divide, infine rimescolerà le carte della politica e non solo in Sardegna: è una personalità forte il cui peso andrà ben al di là del semplice confronto regionale.
E intanto si muove la rete dei grandi imprenditori legati al centrosinistra.
Carlo De Benedetti rinverdisce i vecchi amori per la telefonia, ripartendo proprio da Tiscali. Kataweb, la società internet controllata dal gruppo L¿Espresso, ha infatti lanciato sul mercato la propria offerta Adsl, ma, non avendo la licenza per la telefonia fissa, conta per i collegamenti proprio sulla società di Soru.
Del resto, De Benedetti e Soru sono già insieme come azionisti di minoranza di 3, la società controllata dalla Hutchison Whampoa del tycoon cinese Li ka Shing. Certo, oggi lo sono con quote ben inferiori alle presenze iniziali, ma si tratta pur sempre di percorsi comuni.
Da canto suo, Kataweb aveva provato alcuni anni fa a offrire linee ISDN, grazie ad un accordo commerciale con Albacom, ma l¿esperienza registrò scarso successo.