Europa
Urgono misure per difendere i più piccoli dalla dilagante pedo-pornografia sul Web.
I dati sono allarmanti, secondo alcune cifre diffuse dall¿associazione Save the Children – attiva nella battaglia contro lo sfruttamento e l”abuso sessuale di minori su Internet con il progetto ¿Stop-it¿ ¿ un singolo Web site sulla pedofilia può guadagnare fino a 90.000 euro al giorno attraverso la vendita di foto e video contenenti scene di sesso tra adulti e bambini.
Un business che in Italia ha un fatturato annuo di oltre 11 miliardi di euro.
Il rapporto sulla sicurezza del Viminale rileva che nel 2002 sono state segnalate all”autorità giudiziaria 581 persone per reati perpetrati ai danni dei minori attraverso la rete Internet. Nell”anno 2000 le segnalazioni erano state 290, è stato quindi registrato un aumento del 100,3%. Nel primo semestre di quest”anno, si legge ancora nel rapporto, le persone denunciate sono già 431.
Intanto ieri 2 settembre, il capogruppo di Alleanza Nazionale al Parlamento europeo, Cristiana Moscardini, ha presentato a Strasburgo una proposta che introduca un sistema europeo di filtraggio dei messaggi pedo-pornografici a tutela dei minori su Internet.
L”esponente di An ha presentato un emendamento al programma europeo Dafne, per la lotta contro le violenze a bambini, adolescenti e donne, nel quale chiede l”introduzione a livello europeo della tecnologia ChildKey, inventata in Italia dalla Fondazione ”Safety World Wide Web” presieduta da Felice Vinati.
In una conferenza stampa congiunta con Muscardini, Vinati ha spiegato che il sistema ChildKey consente di fare conoscere a tutti i soggetti che operano su Internet (provider, motori di ricerca, proprietari e costruttori di siti Web) lo statuto di minorenne dell”utente che accede al servizio, rendendoli così esplicitamente penalmente responsabili se non prendono misure per impedire che venga sollecitato da messaggi pedo- pornografici.
L”emendamento Muscardini sarà sottoposto oggi al voto della plenaria. Se sarà adottato, ha detto la capogruppo di An, la Commissione Ue si è impegnata a integrarlo nel programma Dafne.
Cosi, ha sottolineato Muscardini, ¿¿potrà diventare uno strumento più efficace nella lotta alla pedofilia e alla violenza familiare in genere¿, in particolare attraverso Internet. L”esponente di An ha ricordato che solo in Italia l”anno scorso sono stati individuati 25 mila siti con materiale pedo-pornografico.