Europa
In Svezia, la strategia verso la digitalizzazione si focalizza principalmente sulla DTT, in quanto le trasmissioni satellitari Direct to home sono già integralmente digitali e la rete via cavo verrà incentivata all¿aggiornamento dalla competizione con il digitale terrestre.
In un contesto in cui il 65 per cento della ricezione passa per il satellite e il cavo – senza obbligo di licenze e quindi di obblighi di contenuti , ma soltanto di registrazione – la DTT è vista come un mezzo per garantire la sovranità nazionale e la diversità linguistica e culturale del Paese contro le influenze estere.
La trasmissione terrestre è appannaggio in via monopolistica della società statale Teracom e lo stesso avverrà per la DTT. La digitalizzazione è vista come l¿unico modo per mantenere in vita nel lungo termine le trasmissioni terrestri e garantire, per riflesso, la sopravvivenza dell”azienda.
In questo contesto, il governo, accogliendo le proposte di Teracom e respingendo l¿opposizione degli operatori satellitari e via cavo che volevano lo spegnimento delle trasmissioni terrestri, ha creato Senda, un operatore neutro, orizzontale e sostanzialmente tecnico per gli operatori free-to-air e Pay TV che vogliono accedere alla DTT.
Il governo svedese non ha previsto, però, la fine delle trasmissione analogiche, creando nel contempo le condizioni favorevoli allo sviluppo della DTT (licenze gratuite, costo basso e fisso).
L¿obbligo di sottoscrivere accordi di cooperazione con Senda è stato mal recepito da alcuni gruppi, come MTG, che in alcuni casi hanno letteralmente boicottato la DTT con ritardi e una programmazione poco attraente. MTG ha smesso di trasmettere sul digitale terrestre nel giugno 2001.
Teracom ha subito forti contraccolpi economici, dovendo fare ricorso a un credito governativo nei primi mesi del 2002 e annunciando, a maggio 2002, un piano di ristrutturazione aziendale. Dopo tre anni gli abbonati alla DTT sono poco più di centomila.
La Svezia paga un quadro normativo complesso in cui manca un¿autorità realmente indipendente. La RTVV ha svolto soltanto funzioni valutative, la Commissione parlamentare ad hoc sul DTT ha pubblicato un documento programmatico, dopodiché il governo ha fatto le sue scelte.
Tutto questo ha creato un contesto di incertezza; il mercato ha fatto la sua parte, in negativo, alimentando ulteriormente i conflitti e le divisioni. Il lancio prematuro di due soli multiplex, invece di attendere la presenza di un¿offerta più appetibile, e l¿assenza di una strategia per favorire la conversione ai set top box digitali per la DTT hanno pesato.
Lo schema svedese presenta aspetti contrastanti. Ci sono ombre per quanto riguarda il ruolo degli operatori pubblici – distorsione del mercato, sostegno finanziario statale -, la preferenza verso la DTT – invece dell¿adozione di un approccio al digitale neutrale (le proposte della SVT vanno in questa direzione).
Positiva la scelta di un modello che non distorce il mercato della Pay TV – al contrario dei modelli inglese e spagnolo -, che, se risulterà non sostenibile, avrà meno ripercussioni sul sistema industriale – contrariamente sempre al modello del concessionario unico anglo-spagnolo dove un unico operatore si è sobbarcato l¿intero investimento. Infine, la presenza di una società come Boxer, anche se pone delle perplessità in merito alla sua proprietà, può essere un esempio da seguire in altri contesti – a complemento nel modello UK, ma anche in Spagna e in Francia.
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Mercato e operatori
Free to air
L¿emittente pubblica Sveriges Television (SVT) trasmette due canali generalisti (SVT1 e SVT2, che trasmettono su tutte le piattaforme), e alcuni canali tematici, anch¿essi presenti sulle multipiattaforme.
TV4, un canale generalista del gruppo MTG e Bonniers, è l¿unica rete commerciale trasmessa su terrestre.
Il Modern Times Group (MTG) cura la messa in onda del quarto canale di general-entertainment, TV3, di alcuni canali tematici (ZTV) e di alcuni premium: TV1000, TV1000 Cinema e Viasat Sports. I canali della MTG, eccezion fatta per TV1000 e TV1000 cinema, trasmettono da Londra e cadono sotto legislazione inglese.
Kanal 5, un canale SBS, è il quinto canale generalista.
Principali canali svedesi
CANALI | Distribuzione | Penetrazione tecnica | Share | Entrate |
SVT1 | T, C, S, DTT | 99% | 21% | Canone, sponsor |
SVT2 | T, C, S, DTT | 99% | 25% | Canone, sponsor |
TV4 | T, C, S, DTT | 99% | 27% | Pubblicità |
TV3 | C, S | 62% | 11% | Pubblicità |
Kanal 5 | C, S, DTT | 50% | 6% | Pubblicità |
Altri | C, S, DTT | 0-60% | 9% | Pubblicità |
Pa
I canali premium e i multichannel a pagamento sono disponibili su DTH, cavo e DTT. Gli editori di riferimento sono Canal+ Nordic (Canal+) e MTG (TV1000, Viasat Sports). Gli operatori di piattaforma principali sono Viasat e Canal Digital (DTH), UPC e Com Hem (cavo).
Anche la MTG fornisce i propri canali via cavo e agli abbonati SMATV attraverso reti terze.
Canal+ ha circa 300.000 abbonati in Svezia e 600.000 in tutta la penisola scandinava;
MTG circa 500.000 tra TV1000 e TV1000 cinema.
Satellite
La ricezione Direct to home soffre di alcune serie limitazioni di tipo urbanistico imposte per l¿installazione di antenne negli alloggi popolari. Circa la metà della popolazione svedese vive in appartamenti e non ha quindi possibilità di installare parabole.
Il 22 per cento delle abitazioni usano il DTH o la parabola centralizzata (SMATV) come mezzo ricezione primaria. Gli svedesi sono abituati all¿acquisto di decoder analogici e al pagamento di un canone base per la ricezione televisiva a causa della scarsità dell¿offerta terrestre ¿ soltanto 3 canali ¿ e della presenza della rete via cavo soltanto nelle aree densamente popolate. Bisogna anche sottolineare come la lingua inglese sia parlata correntemente dalla popolazione, il che permette la fruizione di programmi inglesi e americani.
La tv via satellite in Svezia è un mezzo per accedere a canali sia free-to-air che Pay TV.
La piattaforma di Canal Digital trasmette sul satellite Thor, mentre Viasat, del gruppo MTG su Astra. Entrambe le piattaforme operano su scala scandinava.
Il gruppo MTG ha completato la transizione al digitale nel maggio 2001, con un risparmio annuale di 21 milioni di euro. La MTG pensa si recuperare i costi di fornitura gratuita dei decoder e delle parabole ai propri abbonati entro due anni. I canali free della MTG continueranno a essere trasmessi in analogico su Viasat.
Cavo
Gli operatori principali sono Com Hem, una controllata della statale Telia, e UPC Sverige.
Terrestre
La Svezia è stato il secondo paese europeo a introdurre la DTT nell¿aprile 1999. Tre canali trasmettono in digitale: SVT1, SVT2, TV4.
La SVT ha aumentato il proprio coinvolgimento nel lancio della DTT a livello nazionale. Sta cercando di reperire risorse per sovvenzionare l¿acquisto dei decoder ¿ viene sostenuta l¿ipotesi di un coupon per l¿acquisto di decoder digitale, a prescindere dalla piattaforma (satellite, cavo o DTT) – per completare il passaggio al digitale entro il 2005-2006.
Una strategia di sostegno al progetto di tv digitale terrestre ritenuto da molti in crisi. Secondo la SVT, l¿interattività digitale si è rivelata un fallimento, anche per la mancanza di interesse da parte dei consumatori. Una via d¿uscita può essere l¿adozione di uno standard universale e di regole uniche all¿interno dell¿UE.
Di parere diametralmente opposto la rete commerciale TV4, che lamenta le intenzioni del governo di imporre tariffe di concessione sulla DTT, come avviene oggi sull¿analogico. TV4 minaccia di boicottare la DTT e critica la data di switch off fissata per il 2007 puntando il dito sulle conseguenze per le tv analogiche. Gli stessi argomenti usati da associazioni di consumatori e panel di esperti.
Il network terrestre è di proprietà della società pubblica Teracom, che lo gestisce. Ogni emittente nazionale che trasmette in analogico terrestre deve pagare 26 milioni di euro. Teracom è l¿azionista di maggioranza di Senda (90%) e Boxer TV Access (70%).
Nello schema DTT, il detentore della licenza deve trattare con Teracom per la trasmissione e con le sue controllate, Senda e Boxer, per il multiplexing, le smart card, i decoder etc. Dal canto suo, Teracom deve rispettare le direttive pubbliche sulla copertura e i prezzi.
Per il raggiungimento del 98 per cento della popolazione, il costo stimato è di 30 milioni di euro per mux. Teracom oggi, con il DVB-T che copre il 50 per cento delle abitazioni, fa pagare i content provider 100.000 euro/canale e 2euro/mese per ogni smart card attiva. Il breakeven è stimato intorno ai 240.000 abbonati; dopo tre anni, però, sono appena 100.000.
Entro la fine del 2002 lo schema delle licenze dovrebbe essere rivisto. Teracom ha intenzione di cambiare lo schema ¿ prezzo fisso per un servizio fissato ¿ con un modello più flessibile, simile a quello anglosassone, dove le condizioni sono discusse tra gli operatori e i fornitori di servizi.
Tuttavia la società non naviga in buone acque. All¿inizio del 2002 si è rivolta al governo per chiedere un sostegno economico per evitare la bancarotta, ma ha ottenuto solo un credito di 22 milioni di euro. Nel mese di maggio 2002 ha annunciato un piano di tagli e di dismissioni.
In dettaglio:IL QUADRO NORMATIVO E LE POLITICHE DI GOVERNO
Fonti
Normativa
Radio and Television Act (SFS 1996 :844)
http://kultur.regeringen.se/pressinfo/pdf/lageng.pdf
Link
SVT
Teracom