Europa
In Belgio, come in Olanda, la rete via cavo rappresenta il tramite principale per l¿accesso alla televisione. Soltanto quattro network analogici trasmettono per via terrestre, coprendo meno del 2 per cento delle abitazioni munite di televisore. La soluzione per una gestione efficiente dello spettro richiederebbe lo spegnimento delle trasmissioni terrestri e la ri-allocazione delle frequenze. L¿unica alternativa a questo scenario è il salto qualitativo verso il digitale, in modo da rendere le trasmissioni terrestri più attraenti e più efficienti nell¿allocazione delle frequenze. Come in Olanda, l¿introduzione di una seconda rete multichannel potrebbe portare alla digitalizzazione dell¿intero sistema, migliorando l¿accesso al network televisivo e consentendo una migliore gestione dello spettro. Tuttavia, i processi decisionali per un congruo passaggio alla DTT potrebbero essere ostacolati dalle specificità istituzionali belghe, dove le competenze nell¿assegnazione dello spettro e delle frequenze sono divise tra diverse autorità regionali e federali. A prescindere dalle sperimentazioni regionali sul servizio pubblico, sembra difficile prospettare un quadro normativo e attuativo nazionale coerente per la DTT. Ne consegue che lo switch over digitale resterà, molto probabilmente, relegato al cavo. Anche in questo caso si potranno avere delle difficoltà a causa della frammentazione nazionale, nella catena del valore e nelle politiche di accesso. Dal lato del mercato e delle reti, il Belgio è sicuramente indietro rispetto ad altri paesi dell¿Unione nel processo di concentrazione delle reti a operatori integrati broadband. Il mercato è ancora dominato dal modello di distribuzione ¿utility¿; gli operatori della Pay TV devono negoziare l¿accesso alla rete e ai clienti con una serie di provider locali. Difficilmente gli operatori investiranno nei servizi digitali e nei set top box senza accesso diretto al consumatore e senza controllo sulla qualità del servizio. Due schemi della rete via cavo potrebbero essere favorevoli alla tv digitale e alla Pay TV. Uno è il modello integrato verticalmente, tipo broadband, dove l¿operatore detiene sia la rete che i servizi. In questo caso è in grado di effettuare forti investimenti per l¿aggiornamento delle reti, lo sviluppo e l¿installazione di set top box digitali e nel marketing di servizi digitali. L¿altro scenario possibile è un modello orizzontale, ma con una modalità di accesso in cui gli operatori della Pay TV (content/service) hanno un contatto diretto con il consumatore finale. Nessuno dei due modelli è attualmente applicato in Belgio, ma potrebbe esserlo nel prossimo futuro.
DATI
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Abitazioni munite di tv: 4.740.000 |
Mercato e operatori
Free to air
Le emittenti principali sono quelle in lingua francese ¿ RTBF che trasmette su due canali: ¿La Une¿ e ¿La Deux¿ ¿ e quelle in fiammingo – VRT che trasmette su ¿TV1¿ e ¿Ketnet/Canvas¿.
I canali commerciali privati non trasmettono sulla rete terrestre, ma attraverso i servizi base del cavo. Ci sono quattro canali generalisti principali. Due nel Belgio del Sud, controllati dal gruppo RTL: RTL Tvi (leader di audience) e RTL Club, mentre nel Nord vengono trasmessi VTM (leader) e Kanaal 2.
I canali dei paesi confinanti – francesi, tedeschi e olandesi – hanno uno share significativo nelle rispettive aree di influenza linguistica. Per esempio TF1 e France 2 raggiungono il 13 per cento e il 9 per cento nel Sud del Paese; i canali francofoni assommano un totale del 33 per cento di share.
Pay TV
Nella maggior parte dei paesi europei la Pay TV fa da volano alla televisione digitale, ma non in Belgio. Il fatto che tutta l¿offerta transiti via cavo e che vi sia una forte frammentazione verticale degli operatori pone dei forti ostacoli alla penetrazione della Pay TV e quindi al passaggio al digitale.
Canal+ è l¿unico operatore attivo sul mercato. Nelle Fiandre, Canal+ Vlaanderen offre una serie di servizi digitali (Canal Digitaal e Het Boeket). In Vallonia, Canal+ Belgique offre un multiplex con 6 versioni digitali del canale (incluse tre in formato 16/9), e un gruppo di servizi digitali (Le Bouquet).
Canal+ ha vinto una causa contro gli operatori via cavo affinché i suoi servizi digitali fossero trasmessi sulla rete di Bruxelles. Attualmente, soltanto il 40 per cento delle abitazioni belghe può accedere al pacchetto digitale offerto da Canal+. L¿operatore via cavo UPC, ad esempio, preferisce riservare banda per un futuro ¿triple play¿ piuttosto che concederla a un operatore terzo di Pay TV.
Cavo
Gli operatori broadband hanno il controllo della maggior parte della rete.
I principali attori sono Telenet, una controllata della Callahan International, e UPC. Queste compagnie intendono implementare una strategia ¿triple play¿ . Ciò potrebbe portare a un conflitto con chi ha già un set top box base installato, sia analogico che digitale, come gli abbonati a Canal+. D¿altronde, il consolidamento della rete belga via cavo potrebbe semplificare le negoziazioni tra gli operatori di rete e gli operatori della Pay TV o i fornitori di informazioni.
La digitalizzazione del cavo resta bassa, poiché richiederebbe una struttura tipo Pay TV e quest¿ultima è rallentata dalle frammentazioni degli operatori.
Non sono stati attuati interventi legislativi o incentivi mirati a risolvere la situazione.
Terrestre
Oltre il 93 per cento delle abitazioni belghe ha accesso alla televisione via cavo. La trasmissione terrestre è ancora utilizzata ed è obbligatoria secondo il principio dell¿universalità del servizio per le emittenti pubbliche, due per ogni regione linguistica.
Le emittenti pubbliche regionali (gli unici broadcaster analogici terrestri) attendono che le Autorità Comunitarie definiscano il quadro di riferimento e gli schemi per licenze da adottare per la DTT.
Nel Sud francofono, il CSA (Conseil Superior de l¿Audiovisuel) ha raccomandato l¿introduzione della DTT.
RTBF ha annunciato l¿intenzione di trasmettere in digitale nell¿area di Bruxelles.
Nel Nord fiammingo, VRT darà inizio a trasmissioni in DVB-T a partire dalla zona di Anversa.
Satellite
La ricezione satellitare è marginale.
Quadro normativo
Il Belgio è uno stato federale, le telecomunicazioni e lo spettro radio sono quindi sotto la giurisdizione di un¿autorità federale, la IBPT (Istituto Belga per servizi di Posta e Telecomunicazioni), cui spetta non la pianificazione delle frequenze – di competenza delle Comunità linguistiche – ma il coordinamento dei singoli piani, nel rispetto degli accordi internazionali.
Gli organismi federali sono responsabili delle problematiche culturali e della televisione. Nelle tre comunità presenti – francese, fiamminga e tedesca – ciascun governo regionale emette le licenze e alloca le frequenze agli operatori. Nella comunità francese, il governo si rifà alla CSA (Conseil Superior de l¿Audiovisuel), consiglio superiore dell¿audiovisivo. In quella fiamminga le licenze sono rilasciate dalla VCM (¿Vlaams Commissariaat voor de Media¿).
Politiche
La CSA, nella raccomandazione ufficiale data al Governo della comunità francese, ha sottolineato come l¿introduzione della DTT potrebbe portare i seguenti benefici:
– portability
– aumento della competizione nell¿accesso alla Tv, che potrebbe portare alla digitalizzazione di altre piattaforme e servizi, come avvenuto in Gran Bretagna.
Il Belgio sta pianificando la ricezione mobile e utilizzerà le reti SFN con il sistema 8k nell¿intervallo di guardia più alto. Servizi interattivi e di informazione saranno i temi chiave per la DVB-T. È ancora allo studio la scelta di un canale di ritorno per i terminali portatili.
Una stazione DVB-T, con due multiplex, è operativa nell¿area di Bruxelles.
Esiste un progetto di ricerca fiammingo, denominato ¿Digital Home Platform¿ (DHP), nel quale sono coinvolti il governo regionale, l¿emittente pubblica VRT e l¿operatore Belgacom.
Nuovi servizi interattivi e applicazioni sono disponibili dal 2002 nella zona di Anversa, grazie a un trasmettitore DVB-T e utilizzando l¿ADSL come canale di ritorno. Complessivamente, sono un centinaio le abitazioni attrezzate con un set top box e un hard disk. Come il progetto inglese ¿Go Digital¿, il DHP si focalizza sulla tecnologia, lo sviluppo di nuove applicazioni e sull¿accettazione da parte degli utenti.
Documenti
CSA: «La numérisation de la diffusion hertzienne terrestre»
http://www.csa.cfwb.be/pdf/CA%20Avis%202001-01.pdf
«La numérisation de la diffusion hertzienne terrestre» – Mission exploratoire – Rapporto a Corinne De Permentier, ministro dell”Audiovisivo
http://www.csa.cfwb.be/pdf/Rapport%20de%20la%20mission%20exploratoire%20sur%20la%20TNT.pdf
Normativa
Decreto del 14 luglio 1997 comprendente lo statuto della Radio-Télévision belga della Comumità françese (RTBF)
http://www.csa.cfwb.be/pdf/Décret%20RTBF.pdf
Per l¿intera documentazione consulta il sito:
http://www.csa.cfwb.be/documentation
Link
IBPT ¿ Istituto belga per i servizi postali e di telecomunicazioni
CSA – Consiglio Superiore dell¿Audiovisivo
Ministero della Comunità fiamminga