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Sbanca i botteghini il nuovo film della Walt Disney, con Johnny Depp, che in questo week end ha fatto registrare incassi record, balzando al primo posto della classifica dei più visti, seguito da Hulk, uscito la settimana precedente.
¿Pirates of the Caribbean: the curse of the black pearl¿, tradotto in italiano, non si sa bene perché, in “La maledizione della prima luna”, ha incassato solo in questo fine settimana 4.218.316 euro.
Il successo del film è merito di Jerry Bruckheimer, produttore specializzato in blockbuster, e del regista Gore Verbinski, che non ha avuto difficoltà nell”interpretare in chiave ”soft- horror” (pur mantenendo le atmosfere rassicuranti del Disney movie), una storia di spade e mantelli.
Una leggenda del cinema parla di una presunta maledizione che riguarda i film sui pirati, destinati, per immancabili quanto imprevedibili incidenti di percorso, a un sicuro insuccesso.
Ed in effetti, dopo ¿Il corsaro dell”Isola Verde¿, il genere è andato quasi scomparendo, nonostante gli eroici tentativi di alcuni campioni come ¿Pirati¿ (1986) di Roman Polanski e ¿Corsari¿ (1995) di Renny Harlin, che non hanno fatto altro che confermare la leggenda.
Ma adesso, la catena di maledizioni, sembra essere rotta, e grazie a un input proveniente nientemeno che da una delle principali attrazioni dei ”Parchi a tema” Disney, un titolo scaramantico e un incasso che si avvia a diventare ”storico”.
Azzeccato il cast, a cominciare dal pirata Jack Sparrow (Johnny Depp). Poi c¿è il cattivo Capitan Barbossa (Geoffrey Rush). Elizabeth (Keira Knightley), la bella figlia del governatore britannico di Port Royal, promessa al Commodoro Norrington (Jack Davenport), ma innamorata dello spadaccino Will Turner (Orlando Bloom).
A mettere in moto tutta la storia è il rapimento di Elizabeth da parte dello spietato Barbossa, convinto che il sangue della donna avrebbe il potere di liberare lui e la sua ciurma dalla ”maledizione della perla nera”. Will Turner chiede aiuto a Jack Sparrow, gran nemico di Barbossa.
Dopo essersi impadroniti della nave più veloce della flotta inglese ancorata nel porto, i due pirati si lanciano all”inseguimento di Barbossa, inseguiti a loro volta dal promesso sposo di Elizabeth. Jack e Will ignorano che un tesoro maledetto (”la maledizione della perla nera”), ha condannato Barbossa e la sua ciurma a vivere in eterno da ”non morti”, esseri che la luce lunare trasforma ogni notte in spaventosi scheletri viventi.
La maledizione che li incatena si spezzerà solo quando il tesoro rubato verrà restituito fino all”ultima moneta d”oro e sarà ripagato un debito di sangue. Contro ogni probabilità di successo i due veleggiano rapidi verso la misteriosa Isla de Muerta, dove li attende l¿ultimo confronto.
La base operativa della produzione è stata l”isola di Saint Vincent, per via delle sue caratteristiche geografiche e la sua raggiungibilità. Essendo però sprovvista di spiagge, per le scene ”sabbiose” la troupe si è spostata a Petite Tabac e alle Grenadine.
Il film è stato vietato in America ed è la prima vola che accade a un film della Disney. La decisione di vietare il film è scaturita dal fatto che nelle riprese ci sono molti effetti speciali da film dell”orrore, che puntano a soddisfare i gusti di un pubblico cresciuto di fronte alle Playstation.
Sequenze che non sono state giudicate adatte ad un pubblico di bambini, per cui le Associazioni preposte hanno stabilito che “Pirati dei Caraibi” potrà essere visto da ragazzi di età inferiore ai 13 anni solo se accompagnati da un adulto.
Anche se tutti sanno, che i film aperti a tutti vengono visti dai teenager americani come prodotti destinati ai loro fratellini minori. Il marchio PG-13 per i ragazzini è il segno che un film è cool (figo), pieno di scene d”avventura e di paura.
Un ciurma di feroci pirati guidati da Johnny Depp ha violato, quindi, l”atmosfera incantata del mondo delle fiabe di Bambi e Winnie Pooh, è stato il commento di alcuni osservatori.
Ma Peter Sealey – docente di marketing alla UC Berkley ¿ ha spiegato al Los Angeles Times che ¿L”America che esisteva ai tempi di Walt Disney, quella dei quadri di Norman Rockwell non esiste più nel ventunesimo secolo e la Disney sta semplicemente riconoscendo questa realtà¿.