Europa
Pubblicità, televisione, minori. Questi i temi principali sui quali i ministri di 28 Paesi europei si sono confrontati sabato 13 settembre nel Consiglio informale svoltosi a Siracusa, in preparazione del Consiglio ufficiale dei ministri dell”audiovisivo della Ue in programma a Bruxelles il 24 e 25 novembre prossimi.
Sulla pubblicità del futuro le posizioni appaiono più articolate, mentre per il digitale terrestre i Paesi Ue sono chiamati a una verifica delle diverse situazioni entro la fine dell”anno.
¿Oggi si affacciano sul mercato nuove tecnologie pubblicitarie, quali la pubblicità interattiva, lo schermo ripartito e la pubblicità virtuale, per la quale ancora non ci sono specifiche regolamentazioni¿, si legge ancora nel testo conclusivo dell”incontro. ¿Ci troviamo di fronte ad un panorama variegato rispetto al quale si pone un problema di armonizzazione e può ipotizzarsi un eventuale adeguamento normativo in sede di riesame della direttiva (Tv senza frontiere, ndr)¿, continua il documento. Per i ministri ¿è inoltre auspicabile che la nuova direttiva tenga conto dell”opportunità offerta dagli strumenti di co-regolamentazione e autoregolamentazione, da utilizzare in via complementare alla regolamentazione legislativa¿.
Il commissario Ue alla cultura Viviane Reding riassume nel concetto di flessibilità la soluzione per un accordo. ¿La maggior parte dei ministri ¿ ha affermato – ha sostenuto le regole che già esistono nella direttiva e non vuole una maggiore liberalizzazione. Anche se ci sarà più flessibilità, in quanto si cercherà di applicare le attuali regole anche ad altre forme di pubblicità che nascono dalle nuove tecnologie¿. Secondo la Reding, comunque, non è ancora chiaro ¿come realizzare questa protezione che tutti chiedono, definendo se si vuole e in che modo, l”autoregolamentazione¿. ¿Per il futuro della tv non è importante tanto lo sviluppo tecnologico, anche se bisogna tenerne conto, ma il contenuto, quello che dà alla gente che la guarda¿, ha poi sostenuto la Reding. ¿Noi politici – ha proseguito – abbiamo la responsabilità di puntare allo sviluppo della tv ma anche di controllarne il contenuto, soprattutto quando tocca le fasce deboli¿.
A presiedere i lavori, il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che ha aperto la seduta con un ricordo di Anna Lindh, il ministro svedese assassinato la settimana scorsa, accolto da un applauso. Gasparri ha dichiarato che ¿le attuali regole Ue della direttiva Tv senza frontiere sulla pubblicità all”Italia vanno bene, ma senza creare norme troppo complesse e dettagliate bisogna trovare il modo di regolare le forme di pubblicità che nascono dalle nuove tecnologie¿.
¿Il settore audiovisivo ¿ ha affermato Gasparri nel discorso introduttivo – occupa un ruolo chiave nella politica dell”Unione europea ed, oltre all”importanza economica – occupa direttamente oltre un milione di persone in tutta l”Unione – svolge una funzione molto importante in campo sociale e culturale¿. ¿La televisione – ha aggiunto il ministro ¿ è la più importante fonte d”informazione e svago della società europea, dimostrata dal fatto che il 98% delle famiglie possiede un televisore e l”europeo medio guarda la tv più di 200 minuti al giorno¿.
¿L”importanza determinante della libertà di espressione di una società libera – ha proseguito Gasparri – esige che la regolamentazione si limiti allo stretto necessario per raggiungere questi obiettivi di interesse generale pubblico¿. Su queste basi, ha sottolineato il ministro, ¿si fonda la direttiva ¿Tv senza frontiere¿ adottata dalla Comunità europea nel 1989¿. Gasparri ha poi ricordato che ¿il Parlamento europeo in numerose occasioni ha segnalato la questione del riesame della direttiva¿, e ¿l”approccio metodologico indicato dalla Commissione per la revisione di Tv senza frontiere appare pienamente condivisibile, in quanto consente di affrontare, con i necessari elementi di valutazione, un tema di grande delicatezza per il sistema audiovisivo europeo¿.
Terzo tema in discussione, il progetto Media Plus. Rimane condivisa ed è giudicata ¿realistica¿ la proposta della Commissione di una proroga annuale e lo stanziamento per il 2006 di 85,6 milioni di euro, di cui 6 costituiscono un incremento per tenere conto anche dei Paesi dell”allargamento. L”Italia poi, come ha spiegato il sottosegretario alle Comunicazioni Giancarlo Innocenzi, auspica, oltre al meccanismo delle quote della direttiva Tv senza frontiere, ¿programmi di finanziamento, sempre però nel rispetto di un”economia libera, concorrenziale e che non sia sottratta al confronto del mercato¿.
Parlando della direttiva Tv senza frontiere, il Ministro dei beni e delle attività culturali Giuliano Urbani, a proposito del digitale terrestre ha dichiarato: ¿Non a una armonizzazione immediata ma sì a forme di sperimentazione comune¿. Per Urbani i tratta di ¿un segmento nuovo per cui è normale che i singoli paesi vogliano provare a sperimentare anche in proprio¿.
Il ministro si è poi spostato sul problema dei minori. ¿La dimensione etica nei programmi televisivi chiaramente segna degli aspetti non sottovalutabili ¿ ha detto – come quelli della protezione dei minori, che possono essere bersaglio di eccessiva violenza da parte delle immagini e quindi causargli traumi per la crescita, così come sostengono i medici¿. ¿Ma bisogna comunque non sottovalutare ¿ ha proseguito Urbani ¿ la libertà degli artisti. Quindi bisogna che si trovino delle soluzioni: censura, fasce orarie che possano permettere un¿informazione adeguata ai genitori che di conseguenza sono messi in grado di controllare i propri figli riguardo alla programmazione televisiva¿. Per il ministro ¿a livello europeo le possibilità di trovare soluzioni in proposito sono indirizzate su due aspetti: il primo è lo scambio tra paesi anche tramite eMail di informazioni a riguardo, l”altro le iniziative della commissione che però arrivano sempre dopo lunghe riflessioni¿.
A margine del Consiglio informale dei ministri Ue, il ministro Gasparri ha replicato alle critiche mosse al suo ddl dai presidenti delle autorità Antitrust Tesauro e delle Comunicazioni Cheli, nel corso delle audizioni alla Camera. ¿Il ddl è compatibile con le norme dell”Unione ¿ ha detto il ministro – anche per quanto riguarda la fase transitoria del passaggio dall”analogico al digitale terrestre. Del resto una fase di transizione è necessaria¿. Gasparri respinge anche le critiche sulla diffusione dei decoder e la composizione del Sic, il sistema ingrato delle comunicazioni. ¿Il Sic ¿ spiega – riguarda l”audiovisivo. E” una questione di merito e anche di cifre, perché se inserissimo anche le tlc il paniere diventerebbe non troppo grande, come dice qualcuno, ma troppo grandissimo¿. Gasparri non esclude che possano intervenire variazioni in futuro nel merito della composizione del Sic. ¿Vedremo – afferma – perché non sappiamo che cosa succederà tra 10 anni, le integrazioni sono quindi tecnicamente possibili¿. A Tesauro, che vorrebbe una più stretta relazione tra la diffusione dei decoder tra le famiglie e quella della tv digitale terrestre come sistema tecnologico, Gasparri replica che ¿la legge in un suo articolo dice che ci deve essere una adeguata diffusione dei decoder, cosa che sarà naturalmente progressiva e sottoposta al controllo e alle verifiche dell”autorità. Nessuno si aspetta di avere 30 milioni di set top box dal primo giorno, ma lo sviluppo sarà progressivo come per tutte le tecnologie¿.
Direttiva: “Televisione senza Frontiere”
Raccomandazione del 1998 sulla protezione dei minori nei servizi di informazione audiovisiva
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