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Il dopo Bonolis fa ancora parlare. Nell¿esordio della nuova edizione di ¿Domenica In¿ presentata dal conduttore sottratto a Mediaset Paolo Bonolis, si è letto il risultato di un sondaggio che rivelava “Basta a Berlusconi e ai politici che dicono e non fanno”.
I risultati dell¿inchiesta anti-premier sono arrivati alle otto di domenica sera e comunicavano il risultato del primo esperimento di sondaggio sui “Basta”.
A prendere la parola adesso è il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che ha dichiarato di volere ¿una Rai meno dipendente dalla politica e in particolare dalla sinistra¿.
Gasparri, a margine della giornata conclusiva della fiera dell”informatica di Smau, rispondendo alla domanda di un giornalista che gli chiedeva a cosa direbbe “basta” per la Rai, ha detto ¿Direi basta a una troppo forte dipendenza dalla politica per la Rai”.
Il ministro ha affermato: ¿Basta a quello che denunciò Giuliano Amato anni fa in un”intervista alla Stampa in cui disse che la sinistra si considerava proprietaria della Rai e che c”era un conflitto di interessi che non veniva mai messo abbastanza in evidenza”.
Al di là del di quanto fa discutere l¿esito di questo primo sondaggio domenicale, la Rai può dirsi ampiamente soddisfatta dei risultati registrati domenica 5 ottobre.
Il programma di RaiUno ha registrato un ottimo ascolto, secondo i dati diffusi da Auditel, con 4 milioni 899 mila persone nella prima parte (28.05% di share), 4 milioni 105 mila nella seconda (27.82% di share), e ben 6 milioni 220 mila (share del 31.83%) nella terza.
Un risultato migliore della rivale “Buona Domenica”, su Canale 5, che ha invece fatto 3 milioni 147 mila telespettatori (19.16% di share) nella prima parte, e 3 milioni 776 mila (19.51% di share) nella seconda.
Buono anche il risultato della prima serata per RaiUno, ¿Soraya¿ ha infatti messo a segno un 32,87% di share contro il 17,09% di ¿Doppio Agguato¿ andato in onda su Canale 5.
Ma le cose in Rai non sembrano per niente tranquille. L”assemblea del Tg1, ha proclamato lo stato di agitazione e affidato al Cdr un pacchetto di tre giorni di sciopero. E quanto si legge nel documento approvato all”unanimità dall”assemblea dei redattori della testata riunitasi ieri sera.
Nel documento si chiede al direttore ¿di ristabilire immediatamente con il cdr un corretto e positivo dialogo per affrontare questioni urgenti: la crisi aziendale, l”inaccettabile spostamento di ”Tv7” a tarda notte, l”abolizione della rassegna stampa, l”anticipazione del Tg domenicale delle 17, il rispetto degli adempimenti per l”assunzione dei giornalisti precari del tg1 presenti nella lista ponte¿.
La Rai, sottolinea l”assemblea, ¿¿è soprattutto informazione al servizio dei cittadini, per questo riteniamo doveroso ribadire la centralità e la titolarità del ruolo delle testate e dei giornalisti nell”assolvimento di questo compito¿.
Nel documento si legge ancora che i giornalisti ritengono ¿un grave errore la decisione di far slittare a tarda notte il settimanale storico del Tg1, Tv7, per far posto ad una trasmissione di informazione politica, legittimamente richiesta dalla Commissione Parlamentare di Vigilanza¿.
In palinsesto, affermano i giornalisti del Tg1, che chiedono di riconsiderare la decisione, ¿ci sono spazi possibili di seconda serata in ogni giorno della settimana. Tv7, d”altronde, ha dimostrato di non essere secondo a nessuno in termini di ascolti e di qualità. Scegliere proprio il venerdì significa voler penalizzare il Tg1¿.
L”assemblea esprime preoccupazione anche per quanto riguarda l”ipotesi di introdurre nuovi conduttori nel Tg.
¿E” sbagliato – afferma il documento unitario – disperdere l”identità del telegiornale, espressa con la qualità del prodotto e con i volti storici dei suoi conduttori. L”aggiunta immotivata di nuovi conduttori rischia di declassare il primo telegiornale italiano¿.
I giornalisti ritengono inoltre ¿immotivata e dannosa l”anticipazione alle 16,30 del Tg1 della domenica pomeriggio, che deve ritornare all”orario canonico delle 17¿.