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Mai come in questi ultimi tempi, si è fatto un gran parlare dei videogiochi e degli effetti che questi hanno sulla psiche umana.
E se è vero che alcuni di questi, soprattutto quelli a contenuto violento, scatenano reazioni preoccupanti nei giovani, è anche vero che oggi possono essere usati diversamente, magari per curare alcune patologie psichiatriche lievi.
Alcuni ricercatori dell¿Università del Québec a Outaouasis, avrebbero scoperto che i videogame possono rappresentare un trattamento efficace contro le fobie, nell¿ambito di terapie che espongono i pazienti alle loro paure, ma in un ambiente controllato.
Lo studio canadese è stato pubblicato nell¿edizione di novembre della rivista ¿CyberPsychology and Behavior¿ e dimostra come alcune volte i giochi possano essere una buona terapia per combattere le paure.
I ricercatori hanno dimostrato che alcuni videogiochi, che permettono all”utente di adattare il proprio ambiente di gioco grazie a un editor, utilizzati con occhiali 3D e cuffie al fine di ricreare un¿impressione di realtà virtuale, si sono rivelati efficaci per stimolare delle risposte fobiche.
Un espediente, hanno spiegato i ricercatori, che ha permesso di lavorare con strumenti economici e ottenere al contempo l¿effetto dei simulatori che costano 4 volte di più.
Le persone che soffrono di fobie, come quelle provocate dai ragni, dall¿altezza o dagli spazi limitati, sono spesso curate con terapie dette ¿di esposizione¿, nel corso delle quali essi passano sempre più tempo in condizioni ostili al fine di ridurre progressivamente la risposta fobica, fino a superare la propria paura.
I ricercatori hanno utilizzato due giochi cult di combattimento e di ambientazione realista, come “Half-Life” – modificato per creare un ambiente con ragni, per gli aracnofobi – e “Unreal Tournament” per simulare le altezze elevate e gli spazi molto limitati per chi è affetto da claustrofobia.
Un Gruppo di 13 persone che soffrono di fobie e altri 13 non fobici sono stati sottoposti all¿esperimento su due computer dotati di occhiali 3D.
“I risultati mostrano che nonostante il loro basso costo e la loro flessibilità (le simulazioni su pc) possono essere fobogeniche“, si legge nello studio.
¿Meglio ancora, gli ambienti virtuali derivati dai giochi possono produrre livelli d”ansia di media intensità che sono i più utili in terapia”. (r.n.)