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Il settore Internet in Europa occidentale, duramente provato dalla crisi seguita allo scoppio della bolla speculativa, potrebbe ritrovare quest¿anno una crescita a due cifre degli introiti pubblicitari che, come dimostrato anche dalle semestrali delle maggiori aziende, torna a incidere in modo significativo sui profitti.
A confermare questo trend anche uno studio realizzato da PriceWaterhouseCoopers (PWC) e Zenith Optimedia. Secondo i dati raccolti dalle due società, il mercato della pubblicità in Rete (e-pub) nei primi sei mercati europei ¿ Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi ¿ dovrebbe crescere del 10,2% entro la fine di quest¿anno, attestandosi a 886 milioni di euro. Nel 2007, il mercato dell¿e-pub dovrebbe valere 1,25 miliardi di euro.
A trainare la crescita dell¿accesso Internet e della pubblicità nel periodo 2003-2007, la domanda sempre più ampia di servizi a banda larga, grazie ai quali la crescita del mercato combinato dovrebbe crescere del 7,4% a 18,1 miliardi di euro.
¿Le premesse della ripresa sono presenti in tutti i settori¿ ha dichiarato Robert Boyle, responsabile del servizio Entertainment and Media Practice di PWC. ¿La pubblicità, centrata in pieno dagli avvenimenti mondiali di questi ultimi anni, beneficerà di molti fattori, tra cui gli eventi sportivi dei prossimi anni¿, come le Olimpiadi del 2004 o i campionati mondiali di calcio del 2006.
Gli analisti tuttavia non sono tutti d¿accordo con le stime di PWC e Optimedia relative all¿impatto della ripresa della pubblicità sul mercato Internet europeo nel suo complesso. E così, se da un lato Kai Kaufmann della società di analisi Dresdner Kleinwort Wasserstein dichiara:¿¿il mercato della pubblicità on line rappresenterà la parte più importante del fatturato dei maggiori fornitori d¿accesso europei. Ed è importante perché se gli investitori ritroveranno la fiducia persa negli anni scorsi, il settore potrebbe diventare un motore di crescita a lungo termine¿.
Dall¿altro, sono molti gli osservatori che sostengono che per un ritorno sugli investimenti, potrebbe volerci ancora qualche anno: l¿idea, insomma, è molto seducente ma si tratta ancora di una piccola fetta di mercato, che potrà crescere solo se abbinata alla pubblicità sugli altri media, in quello che viene comunemente definito ¿cross media¿.
L¿impiego di strategie pubblicitarie trasversali fra mezzi differenti, dice Rex Briggs di Marketing Evolution ¿¿ha effetti superiori alla somma delle sue parti¿, poiché ¿ come dimostrato da uno studio condotto per conto dell”IAB (Internet Advertising Bureau) – a parità di budget, una campagna cross media nella quale il 13% degli investimenti viene dirottato verso Internet è destinata ad ottenere un risultato quasi due volte migliore rispetto ad una presentata soltanto per radio e in TV. Se a ciò si aggiunge che i costi di una campagna pubblicitaria on line sono ancora relativamente ridotti (soprattutto se si pensa che attraverso la rete si arriva ovunque) i giochi
sembrerebbero fatti.
A discapito di Internet, però, c¿è da dire che sempre più spesso le pubblicità piacciono per la loro capacità di provocare emozioni. E malgrado le infinite possibilità offerte, il web appare ancora troppo freddo.