Europa
Il Centro comune di ricerca dell”Unione Europea (CCR) ha messo a punto un nuovo package di software che aiuterà le indagini e la conservazione di prove per i processi contro gli hacker e i truffatori del Web.
¿Sherlock Holmes elettronico¿, quindi, com¿è stato definito da Bruxelles, per agevolare la lotta ai virus del computer, agli hacker, alle frodi su carte di credito usate per pagamenti online e al resto della criminalità elettronica.
Il package denominato CTOSE (Cyber Tools online evidence), servirà a identificare, garantire, integrare e presentare prove elettroniche dei crimini online.
“Gli strumenti sviluppati dal progetto rappresentano la prima metodologia completa per guidare gli investigatori”, ha detto la Commissione Ue in una nota.
Anche la Ue ha così deciso di adeguarsi al progresso tecnologico, e ha trovato una soluzione che consente di identificare e conservare le prove ed i passaggi-chiave delle manovre illegali effettuate online, così da poter efficacemente continuare nella lotta al crimine della Rete.
I vecchi strumenti, infatti, non permettevano di perseguire adeguatamente i nuovi delinquenti che usano l¿informatica per i propri illeciti scopi.
Il progetto CTOSE offre per la prima volta alle forze dell”ordine dei Quindici, ai responsabili della sicurezza delle società, ma anche alla giustizia, la collaborazione di un cyber-detective in grado di capire con precisione come avvengono i crimini Internet e di registrare le prove dell”attività illegale di hacker e truffatori informatici.
Il nuovo sistema ruota intorno alla possibilità di raccogliere, archiviare e analizzare correttamente sotto il profilo giuridico le prove elettroniche dei delitti, che possono così essere utilizzate in sede legale.
Uno degli obiettivi del progetto CTOSE è, infatti, fare in modo che le forze di polizia dei Paesi Ue e i rappresentanti della legge possano far ricorso a procedure armonizzate e comparabili nel corso delle loro inchieste sui casi di incidenti informatici.
Seconda la Commissione europea, il nuovo metodo garantisce che tutte le prove elettroniche possano rappresentare ¿prove chiare e indiscutibili delle frodi o dei delitti perpetrati¿, riconosciute dal diritto civile e penale degli Stati membri.
Philippe Busquin, commissario Ue alla ricerca, ha dichiarato che ¿Dietro gli schermi dei computer, nelle connessioni delle reti e dei servizi di comunicazione, la cyber-criminalità è in attesa di buone occasioni per colpire, e questa tecnologia innovativa permetterà non solo di lottare contro questo fenomeno, ma anche di rassicurare gli utenti in merito alla sicurezza delle operazioni e delle transazioni che compiono ogni giorno tramite il computer¿.