Italia
Arriva davanti alla Commissione di vigilanza sui servizi radiotelevisivi la querelle tra redazione e direzione del Tg1, dopo che giovedì scorso il presidente Lucia Annunziata ha denunciato, proprio durante una audizione in Commissione, la situazione di tensione che si è creata alla testata della rete ammiraglia della Rai. Il presidente della Commissione, Claudio Petruccioli, fa sapere che ¿se ne parlerà martedì, durante la riunione dell”ufficio di presidenza. In quella sede valuteremo se convocare le parti¿. La questione prende le mosse da una lettera inviata dai giornalisti al presidente Annunziata e al direttore generale Flavio Cattaneo. Per oggi, Cattaneo ha convocato separatamente il direttore del Tg1 Clemente Mimun e il comitato di redazione e per martedì è prevista una assemblea dei giornalisti. ¿Non è un affare di stato ma una questione aziendale di cui parlerò solo nelle sedi proprie¿, ha commentato Mimun.
Petruccioli ha spiegato che la Commissione da lui presieduta è stata coinvolta nella vicenda dal presidente Annunziata, ¿perché la lettera dei giornalisti è stata inviata al presidente e al direttore generale della Rai, ma non alla Commissione, che in realtà non ha competenza diretta visto che si tratta di rapporti interni all”azienda¿. Il presidente non esclude, però, un interessamento e una eventuale convocazione di direzione e giornalisti del Tg1, poiché ¿ commenta ¿ ¿ci sono state complicazioni¿.
Intanto, venerdì scorso, da Cernobbio ¿ dove era in corso una conferenza sulla televisione digitale terrestre organizzata nell¿ambito del semestre di presidenza italiana della Ue ¿ il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, è tornato a sparare sul presidente della Rai Annunziata, che dovrebbe ¿valorizzare molto di più i risultati vincenti dell”azienda di cui è a capo¿.
Gasparri ha poi aggiunto: ¿Basta vedere i dati di ascolto, dove ogni giorno, vedo nelle ultime settimane dati positivi rispetto alla concorrenza¿. ¿Credo che si tratti di risultati – ha proseguito Gasparri – che chi dirige l”azienda dovrebbe mettere in luce, così come il fatto che siano state acquistate frequenze per il digitale terreste a 0,80 euro a contatto. Insomma, l”azienda sta facendo un buon lavoro – ha concluso il ministro – e a questo mi riferivo dicendo che lei dovrebbe valorizzarlo¿.
Alle affermazioni del ministro Gasparri ha prontamente risposto il deputato Ds Giuseppe Giulietti, rivendicando alla Annunziata il merito dell”acquisto delle frequenze da parte della Rai.
¿Gasparri – ha affermato Giulietti -, se avesse un minimo di decenza, farebbe meglio a tacere. Nella foga di difendere il suo pupillo Flavio Cattaneo, e non certo per amor di patria nei confronti della Rai, ha forse dimenticato che la vicenda delle frequenze è stata proprio l”incidente di percorso più vistoso del direttore generale. Questa estate – ha precisato Giulietti – Cattaneo aveva chiesto una delega per comprare 30 frequenze e i prezzi erano molto più alti di quelli a cui si acquista oggi. Il merito dell”apertura del mercato – le offerte di frequenze si sono decuplicate ¿ è stato del Consiglio di amministrazione della Rai e del suo presidente Lucia Annunziata, che di fatto hanno tolto la gestione dell” affare dalle mani del direttore e bloccato una operazione che non aveva quei requisiti di trasparenza oggi garantiti da due advisor di levatura internazionale¿.
Secondo Giulietti, nei confronti di Lucia Annunziata sarebbe in atto una ¿campagna di mobbing politico senza precedenti, guidata dal duo Gasparri-Cattaneo¿. L¿obiettivo, secondo il deputato diesse, sarebbe quello di costringere il presidente della Rai alle dimissioni anticipate, ¿per arrivare alle elezioni europee con un monocolore di destra senza più rompiscatole tra i piedi¿.
Intanto, sempre da Cernobbio, il direttore generale Flavio Cattaneo ha difeso il proprio operato, affermando che la Rai ¿sta conquistando in termini di pubblicità e di ascolto la leadership che le consta e il ruolo che le compete¿. Una Rai, quindi, ¿che si evolve rapidamente così come si evolve rapidamente il mercato¿ e che ¿ha recuperato molto in questi sei mesi e andrà a recuperare anche su nuove aree di business. E” vero tuttavia – ha concluso – che l”azienda sta cambiando pelle per essere non solo servizio pubblico ma anche un”azienda che sa stare sul mercato¿.
E nuovi modelli di business possono venire dal digitale terrestre. ¿La Rai – ha affermato ancora Cattaneo – può trarre nuovi modelli di business fondamentali per creare nuovi ricavi¿. Il direttore generale pensa alle piccole e medie imprese e guarda con attenzione alla tecnologia digitale ¿per sviluppare questo nuovo filone legato al T-Commerce, già in forte sviluppo in Italia, come dimostrano gli esempi di Home Shopping Europe e Telemarket¿. Inoltre, grazie alle possibilità offerte dall¿interattività, la Rai può essere ¿sempre più servizio pubblico¿ nello sviluppo di servizi interattivi legati alla pubblica amministrazione. Secondo Cattaneo, il digitale terrestre offrirà alla Rai la possibilità di una maggiore regionalizzazione e specializzazione dell”offerta, con maggior spazio per settori come la cultura, l”arte o l”informazione. Il Ddl Gasparri, ha sostenuto Cattaneo, ¿permetterà maggior pluralismo prevedendo la cessione del 40% del secondo multiplex e l”ingresso di possibili nuovi soggetti nazionali con sinergie nella carta stampata¿. Cattaneo ha quindi concluso affermando che ¿dobbiamo essere fieri come dirigenti d”azienda, ma anche come Paese. Perché una Rai non pronta verso il mercato è un pezzo in meno del Paese verso la crescita¿.
A difendere l¿attività del direttore generale della Rai dalle accuse di Giulietti è intervenuto il vice Presidente dei senatori di Forza Italia e componente della Commissione di Vigilanza Rai, Paolo Barelli. ¿Giulietti va a caccia di cospiratori? – si è domandato Barelli – Forse dovrebbe svegliarsi da un sonno agitato, la realtà è tutta un”altra cosa. Se Annunziata vuole fare il Presidente di garanzia della Rai, in sinergia con il cda, ben venga. E” stata scelta per svolgere questo compito. Se, al contrario, vuole politicizzare la tv di Stato e le componenti che ne fanno parte, faccia le valigie e tolga il disturbo. Il dg Cattaneo ¿ secondo Barelli – e l”attuale cda, hanno dimostrato di lavorare per il bene dell”azienda, ottenendo grandi risultati: più pubblicità, più ascolti, grande innovazione tecnologica, meno sprechi. Quindi Giulietti aggiusti la mira, i tempi di Zaccaria sono finiti. Adesso c”è il vero pluralismo e le militarizzazioni appartengono al passato¿.
Ma Giulietti non si placa e prevede che ¿le prossime frustate riguarderanno i ”disobbedienti” del Tg1 e i soliti ribelli di Raitre e del Tg3¿, ma non solo loro. Secondo il deputato diesse, infatti, ¿qualche segnale sarà dato anche a Mediaset¿. Riferendosi alla possibile approvazione del ¿lodo Gasparri¿ al Senato, Giulietti chiama le autorità istituzionali e di garanzia a svolgere ¿un”eccezionale funzione di vigilanza e intervento¿ a rispetto delle regole. E tramite l¿associazione ¿Art.21¿ annuncia battaglia, riunendo tutte le forze di opposizione per concordare una comune strategia di proposte e di iniziative politiche, in Italia e in Europa.
Domani, intanto, si annuncia un consiglio di amministrazione particolarmente infuocato.