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Il governo di Pechino starebbe pensando di supportare finanziariamente il sistema operativo Linux, l¿unico in grado di poter arginare lo strapotere di Microsoft su uno dei mercati tecnologici a maggiore velocità di crescita.
L¿annuncio è stato fatto dal vice ministro dell¿Information Industry Gou Zhongwen, che ha reso noto che la Cina realizzerà un¿industria locale di software attorno a Linux
¿Linux è una grande opportunità per penetrare nel settore dello sviluppo dei software (¿) e il mercato non può crescere su larga scala senza l¿aiuto del governo¿. L¿entità degli investimenti programmati non è stata rivelata.
C¿è chi sostiene, però, che dietro la passione di Pechino per l¿open source si nascondano motivazioni politiche. Qualche anno fa, infatti, circolava il sospetto che Windows avesse nascosto al suo interno un meccanismo (la cosiddetta NsaKey) che avrebbe consentito al governo americano di entrare furtivamente nel cervello del computer che lo utilizzava. L”azienda di Redmond aveva sdegnosamente smentito, ma i dubbi sono rimasti.
Il mercato IT cinese sta crescendo del 20% all¿anno: entro il 2005 le vendite di software dovrebbero raggiungere i 30,5 miliardi di dollari (fonte International Data Corp.)
Il settore è però dominato dalle aziende occidentali: Microsoft, Oracle Corp , IBM Corp, Sybase Inc, UFSoft e Kingsoft Co.
Nel mese di settembre, Giappone Cina e Sud Corea hanno lanciato una collaborazione per sviluppare insieme un sistema operativo che rappresenti un¿alternativa a Windows di Microsoft.
Le autorità cinesi hanno dichiarato di preferire il sistema open source anche a causa dei continui problemi alla sicurezza dei software Windows che non garantirebbero un¿adeguata protezione alle informazioni trasmesse sulle reti informatiche. Quale migliore soluzione, quindi, di un sistema operativo gratuito e che, per di più, lasciava ai programmatori la facoltà di controllare e modificare il codice sorgente mettendosi così al riparo da qualsiasi manipolazione da parte di malintenzionati?
Secondo il ministro del Commercio giapponese Takeo Hiranuma, lo sviluppo di prodotti non-Windows amplierebbe inoltre la possibilità di scelta per le società che producono apparecchi elettronici e informatici. Il Giappone ha già stanziato 85,5 milioni di dollari per finanziare il progetto.
Pronta la replica del Gruppo di Bill Gates, che ritiene che questa alleanza rischia di creare qualche problema di concorrenza sleale. ¿Ci piacerebbe vedere che sia il mercato a decidere quali sono i vincitori dell”industria del software¿, ha detto Tom Robertson, direttore di Microsoft a Tokyo per i rapporti istituzionali. Da quale pulpito, verrebbe da dire¿.
Le peculiarità di Linux e le differenze con Windows nascono dall¿apertura del codice sorgente alle migliorie di una vasta comunità di progettisti. Questa caratteristica conferisce al sistema ¿ oltre che una garanzia di controllo e affidabilità ¿ anche una completa trasparenza.
I codici di Windows, invece, sono top secret, dunque, se da una parte c”è la possibilità che ogni utente si crei il proprio ambiente operativo, dall”altra si devono necessariamente seguire gli aggiornamenti imposti dall”azienda. E soprattutto, se da una parte il prodotto è gratis, dall”altra bisogna pagare.
Questi aspetti di Linux stanno facendo sì che il sistema operativo ¿del pinguino¿ stia lentamente marciando alla conquista del globo: IBM ha recentemente annunciato due iniziative che la vedono coinvolta, in due grandi paesi europei. La prima riguarda la Gran Bretagna, dove il governo ha lanciato una serie di prove sull¿open source per il settore pubblico, per promuovere una maggiore competizione nel mercato IT della Pubblica Amministrazione.
Parallelamente all¿iniziativa britannica, il ministero per le Comunicazioni e l”Informatizzazione russo e Ibm hanno annunciato l”apertura di un nuovo Centro di Competenza Linux a Mosca. Il nuovo centro servirà per aiutare i clienti – dalle aziende alle università alle pubbliche amministrazioni – a trarre i massimi vantaggi in termini di affidabilità, flessibilità e costi di gestione.