Italia
E” iniziato al Senato l”esame delle modifiche apportate dalla Camera al Ddl Gasparri che riformerà il sistema radiotelevisivo e sancirà il definitivo passaggio al digitale terrestre, previsto per il 2006.
Il testo all”esame dell”Assemblea è aperto, in quanto la Commissione Lavori pubblici non è riuscita a terminare l”esame degli emendamenti, circa 300, presentati dall”opposizione.
Il senatore Luigi Grillo (Fi) ha parlato di legittimo ¿ostruzionismo dell”opposizione, che ha usato tutti gli strumenti messi a disposizione dal regolamento¿ e di conseguente ¿oggettiva incapacità di terminare l”esame degli emendamenti da parte della Commissione, che ha dedicato 10 sedute e oltre 20 ore di lavoro al provvedimento¿ riuscendo a concludere l”esame di soli 60 emendamenti.
Sono stati 52 i voti segreti ammessi sulle 160 votazioni previste al Senato sul Ddl. La senatrice dei Verdi Anna Donati ha precisato che sono 270 gli emendamenti ammessi all”esame dell”aula. Quanto ai voti segreti, la senatrice ha spiegato che 23 riguardano emendamenti della Margherita, 19 dei Verdi e 10 dei Ds.
Questa mattina l”Assemblea ha respinto con un voto per alzata di mano le 4 pregiudiziali di costituzionalità (presentate dal senatore Luigi Zanda della Margherita, due dai senatori dei Ds Massimo Villone e Stefano Passigli, e una dalla senatrice Donati), e la richiesta di sospensiva avanzata dal senatore Passigli. E”, quindi, in corso la discussione generale del provvedimento per il quale è previsto in serata, al massimo domani, il voto finale.
In mattinata, la discussione è apparsa tranquilla, le prime votazioni segrete sono state largamente favorevoli alla maggioranza.
Per l¿opposizione questa legge di riforma farà solo l¿interesse del premier Silvio Berlusconi, ridurrà il pluralismo televisivo, sancendo l¿affermazione sul mercato dell¿operatore Mediaset. Il centrosinistra ha approfittato fino a oggi delle discrepanze all¿interno della maggioranza per silurare il Ddl con il concorso dei “franchi tiratori” come già avvenuto alla Camera.
Duri gli interventi dell¿opposizione che hanno minato agli elementi portanti del Ddl Gasparri, come il Sic (Sistema Integrato della Comunicazione) e il passaggio al digitale, che secondo il centrosinistra salverebbe Rete4 consentendogli di trasmettere in chiaro, nonostante la sentenza della Corte costituzionale che ne vuole il passaggio sul satellite per fine anno. Ma a questo Gasparri ha risposto, che la Corte ha deciso anche il divieto di trasmettere pubblicità su Rai3, con un danno stimato a 150 milioni di euro all”anno per l”azienda pubblica.
Alcuni esponenti del centrosinistra, dai banchi hanno rilanciato che questa ¿legge farà felice solo Rupert Murdoch¿, il magnate australiano proprietario dell¿unica Pay TV presente sul mercato italiano, Sky Tv.
“Alla Camera hanno avuto più coraggio“, ha detto il capogruppo della Margherita Willer Bordon, riferendosi ai senatori della maggioranza che coperti dal voto segreto non hanno votato per gli emendamenti dell”Ulivo.
Il segretario dei Ds, Piero Fassino, si è detto stamattina ¿rammaricato¿ per il fatto che il Senato ¿stia per approvare il Ddl Gasparri, una pessima legge che aumenta la concentrazione e non garantisce il pluralismo¿.
Ma non è proprio così secondo una ricerca presentata oggi a Milano sugli scenari della multimedialità in Italia e in Europa, sviluppata da New Media&Tv-Lab, il laboratorio di ricerca sull”economia dei new media e televisione digitale dell”Università Bocconi di Milano.
Già terza in Europa per l”offerta dei canali Tv digitali, l”Italia vedrà un”ulteriore impennata nell”offerta di canali, con ancor più scelte telematiche e servizi interattivi aggiunti, a seguito dell”approvazione del Ddl sul sistema radiotelevisivo.
Secondo i ricercatori della Bocconi, proprio l”approvazione della nuova legge sul sistema radiotelevisivo consentirà all”Italia di allinearsi con il resto d”Europa, dove – sempre secondo i dati del New Media&Tv-Lab – il nostro Paese è terzo, dopo Gran Bretagna e Francia, per offerta di canali digitali.