Rcs MediaGroup: Romiti ¿l¿anno si chiude con buoni auspici¿. Confermato l¿interesse per Editis

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Presentato oggi a Milano il piano industriale 2004-2006 di Rcs MediaGroup. L¿Amministratore delegato Maurizio Romiti ha tenuto a illustrare che il Gruppo potrebbe cedere asset, ritenuti non strategici, per un fatturato fino a 500 milioni di euro.

¿L¿elenco – ha detto Romiti – &#232 molto lungo, disperso e frazionato¿. Precisando per&#242 che non comprende cessioni di testate periodiche.

Si tratterebbe di circa un quarto del Gruppo che potrebbe essere messo in vendita nell”arco del tempo.

Il piano industriale 2004-2006 della societ&#224 prevede un livello di pay out per la capogruppo tra il 60 e il 70%. Per il primo anno, ha precisato l”Ad, il livello di pay out sar&#224 del 70%. Il livello di pay out delle controllate nei confronti della capogruppo sar&#224 compreso tra il 50 e il 70%.

Romiti ha spiegato per&#242 che si tratta di previsioni, dato che la decisione spetta all”Assemblea.

Il Gruppo distribuir&#224 un dividendo relativo all”esercizio 2003, dopo due esercizi senza remunerazione degli azionisti. ¿A fine 2003 – ha detto Romiti – emerger&#224 un risultato tale da proporre all”assemblea la remunerazione del capitale. L”anno va bene e il risultato operativo non sar&#224 inferiore a quello dello scorso anno. Il 2003 si chiude con buoni auspici¿.

L¿obiettivo &#232 quello di una crescita annua al 2006 del 7% del fatturato, con un aumento dell”Ebitda dal 4% nel 2003 all”11% nel 2006. Il 59% verr&#224 dai quotidiani e il 41% da altri canali.

Si prevede inoltre di intervenire con una politica di riduzione dei costi per 60,9 milioni di euro al 2006, con tagli del personale di circa 424 persone. Il debito si dovrebbe azzerare dai 214 milioni di euro di fine settembre, entro il 2006.

Gli Investimenti nel periodo ammonteranno a 330 milioni di euro, di cui il 60% andr&#224 per il progetto di full color per il Corriere della Sera che sar&#224 pari a 190 milioni di euro.

Il Corsera cambier&#224 anche formato entro la fine del 2005. ¿Non sar&#224 certamente un tabloid come Repubblica – ha spiegato l¿Ad dell”Rcs Quotidiani, Gianni Vallardima sar&#224 tale da poter caratterizzare bene il Corriere, dando un forte elemento di innovazione¿. Il quotidiano di Via Solferino, non ha mai cambiato formato, da quando &#232 stato fondato nel lontano 1876.

La societ&#224 mira a consolidare, oltre le sue attivit&#224 nell”editoria tradizionale, anche quella in altri settori, dicendosi particolarmente interessato nella Radio e nella Tv digitale e satellitare. A riguardo, a margine della presentazione del piano, in conferenza stampa, Romiti ha detto che la situazione del mercato televisivo italiano, potr&#224 essere migliorata dalla Legge Gasparri.

¿Non ho cambiato opinione su quella legge – ha continuato Romiti – ma credo che ci siano ulteriori possibilit&#224 di poter intervenire¿.

A livello regionale Rcs MediaGroup intende rafforzare la propria presenza sul mercato francese e quello spagnolo.

Romiti ha poi affrontato la questione aperta dai numerosi rumor sulla possibilit&#224 che il Gruppo italiano sia in trattative con il polo editoriale Lagard&#232re per acquistare alcuni asset di Editis che la societ&#224 francese potrebbe essere costretta a vendere.

¿Ci interessano alcune delle attivit&#224 che Lagard&#232re deve cedere ma non ci sono in corso conversazioni. Quando cominceranno le operazioni andremo a vedere e faremo le nostre scelte¿, ha detto Maurizio Romiti.

Eventuali acquisizioni, ha precisato Romiti, non sono state inserite nel piano industriale presentato oggi.

Nessuna preoccupazione, in ogni caso, per finanziare una eventuale acquisizione. “Abbiamo un indebitamento che ci permette largamente di affrontare un”eventuale acquisizione“, ha spiegato l¿Ad.

¿Tutte le tipologie delle attivit&#224 poste in vendita rientrano nelle nostre competenze¿, ha aggiunto Romiti.

I nomi delle attivit&#224 che Lagard&#232re potrebbe decidere di tenere sono: Anaya, Larousse, Armand Collin, Dunod e Dalloz.

Raffaella Natale

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