La banda larga è uno strumento unico per il rilancio della competitività: intervista al Presidente di Puntoit

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Intervista acura di Raffaele Barberio

Crescono, ora dopo ora, l¿interesse e le aspettative per il workshop La Banda Larga Cambia la Vita, condotto dal prof. Carlo Mario Guerci per Evidenze.

L¿appuntamento &#232, come &#232 noto, per il 12 dicembre a Milano, Sala di Rappresentanza dell¿Universit&#224 Statale, in Via Festa del Perdono, 7, dalle ore 10,30 alle ore 14,00.

Proprio in vista dell¿iniziativa abbiamo voluto porre a Luigi Gambardella, Presidente di Puntoit e organizzatore del workshop di Milano, alcune domande sul contesto generale dello sviluppo della banda larga in Europa e sulle importanti scadenze di fine anno per tutti i Paesi dell¿Ue.

Raggiunto telefonicamente a Bruxelles, Gambardella traccia, anche con riferimento al nostro Paese, un quadro fatto di luci e di ombre, che sottolinea la portata dei processi in atto e la posta in gioco in termini di sviluppo economico e competenze internazionali.


K4B. Nuove scadenze nazionali ed europee sulla banda larga e nuovo workshop di Puntoit?

R. L¿occasione ci &#232 sembrata molto opportuna. Il Consiglio Europeo dello scorso marzo ha invitato gli Stati Membri a presentare, entro il 31 dicembre 2003, le strategie nazionali, ed i relativi obiettivi, in materia di banda larga.
Con l”avvicinarsi di questa scadenza presenteremo lo studio ¿La Banda Larga cambia la vita – Una Politica Industriale per l”Italia¿ condotto per Evidenze dal prof. Carlo Mario Guerci, uno dei pi&#249 autorevoli economisti italiani, che offrir&#224 un insieme di proposte concrete per l¿Italia, in termini di politica industriale.
In questo contesto, il workshop rappresenta una occasione particolarmente significativa per una riflessione comune da parte di rappresentanti delle imprese, delle istituzioni, del mondo accademico e della stampa.

K4B. Del resto quello della banda larga &#232 sempre stato un tema al centro delle vostre attenzioni, o sbaglio?

R. Questo come altri temi, intorno a cui abbiamo sollecitato la riflessione e le proposte degli addetti ai lavori, sia in Italia che all¿estero. In particolare, come tutti ricordano, Puntoit gi&#224 dal 1999 ha evidenziato con una articolata serie di iniziative l”importanza, anche per l”Italia, dello sviluppo della banda larga come settore strategico per la crescita della Societ&#224 dell”Informazione.

K4B. Ma torniamo a noi. Quale relazione esiste tra piani nazionali ed europei per la larga banda?

R. L¿Europa considera prioritario lo sviluppo accelerato della banda larga ed ha fissato per il 2005 obiettivi ambiziosi. La Commissione ha invitato i singoli Stati membri a dotarsi di una strategia nazionale sulla larga banda che rientri in un quadro di azioni europee concertate sotto una comune iniziativa.

K4B. Ma &#232 possibile immaginare in ambito Ue un percorso unico per tutti?

R. La reazione dei singoli Stati membri a questa sollecitazione &#232 diversificata nella velocit&#224 e nella intensit&#224 della risposta ma poggia su linee di azione comuni. Le linee di intervento sono nella maggior parte dei casi incentivazione alla domanda e all¿infrastruttura sia in forma diretta, attraverso finanziamenti e sussidi pubblici, sia in modo pi&#249 indiretto attraverso collaborazioni pubblico-privato. L¿entit&#224 e la scala delle iniziative varia a seconda della disponibilit&#224 finanziaria complessiva dei singoli stati.

K4B. Quale la situazione generale nel nostro Paese in questo settore?

R. Come emerge anche dal IX Rapporto d”implementazione della Commissione Europea, l”Italia sta compiendo grandi progressi nel settore delle comunicazioni elettroniche.

Rimane, tuttavia, aperto il problema di come procedere per raggiungere l”obiettivo di uno sviluppo su grande scala del mercato della banda larga, che oggi registra ancora una scarsa penetrazione.

K4B. C¿&#232 tanto da recuperare?

R. L¿Italia ha accumulato un grave gap tecnologico rispetto ai paesi pi&#249 avanzati, che sta determinando una progressiva perdita di competitivit&#224 del paese. Questo gap tecnologico appare evidente sopratutto nel caso della banda larga: in un confronto con i paesi europei, che non include quindi i paesi con i pi&#249 elevati tassi di adozione, come la Corea e il Canada, l¿Italia, con una penetrazione pari a 2,8 connessioni per 100 abitanti, risulta uno degli ultimi, preceduta persino dal Portogallo: meno di un terzo della penetrazione dei paesi leader, come Svezia, Danimarca e Belgio, e poco pi&#249 della met&#224 di Regno Unito, Germania e Spagna.

K4B. Quali sono le ragioni di questo ritardo?

R. Questo ritardo non &#232 puramente congiunturale, ma ha motivazioni strutturali specifiche, tra cui la minore diffusione di Pc e internet nelle famiglie, da un lato, e la piccola dimensione delle imprese, dall¿altro.

K4B. Ma perch&#233 la banda larga &#232 cos&#236 importante per la competitivit&#224 del nostro paese?

R. La banda larga &#232 uno strumento unico per il rilancio della competitivit&#224 del sistema Italia in tutte le sue componenti: risorse umane, imprese, servizi ai cittadini, ambiente. Non &#232 una semplice tecnologia di sostituzione, che permette di comunicare pi&#249 velocemente gli stessi dati che gi&#224 viaggiano sulle linee tradizionali. La banda larga &#232 invece una tecnologia abilitante che rende possibili innovazioni anche molto profonde nei processi, nelle modalit&#224 di erogazione e fruizione dei servizi. Sono queste innovazioni che, diffuse su ampia scala, possono sostenere il rilancio del paese.

K4B. Quali sono gli obiettivi che si pone lo studio del prof. Carlo Mario Guerci che sar&#224 presentato a Milano?

R. L¿ obiettivo delle ipotesi di lavoro formulate dal prof. Carlo Mario Guerci &#232 quello di accelerare la diffusione della banda larga. Lo sviluppo della banda larga richiede nuovi approcci. Il fattore critico, in questa fase, &#232 lo stimolo all¿innovazione: la banda larga richiede investimenti in nuove infrastrutture, dai ritorni incerti e soggette al rischio di rapida obsolescenza, e la capacit&#224 di inventare nuovi servizi cui l¿utenza riconosca un valore. Una seconda area di notevole rilevanza &#232 costituita dalla convergenza tecnologica, e potenzialmente di business, tra telecomunicazioni, televisione e Information Technologies: le regolamentazioni storicamente differenziate di ciascuno di questi settori devono essere in qualche modo armonizzate nel momento in cui questi attori si trovano a competere e cooperare sugli stessi mercati. Una terza area &#232 costituita dalla regolamentazione dei diritti di propriet&#224 intellettuale: lo sviluppo della banda larga stimola richiede un¿ampia disponibilit&#224 di contenuti multimediali (musica, film, fotografie¿), di qui la necessit&#224 di una regolamentazione che affronti il problema.

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