Italia
di Elena Galimberti
Si è concluso a Roma il IX Convegno internazionale di Studi cinematografici “Cinema e Arti elettroniche“, (10-14 dicembre 2003). Il Convegno, organizzato dal Dipartimento Comunicazione letteraria e Spettacolo dell”Università di Roma Tre, ha visto in tutte le giornate nelle quali si è articolato una significativa presenza di pubblico per una media di 300 persone al giorno. L¿iniziativa ¿ organizzata dal Di.Co.Spe. in collaborazione con la Cooperativa Massenzio e il contributo della Direzione Cinema del Ministero per i Beni e le Attività culturali, dell¿Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, del Ministero degli Affari Esteri, del Corso di Laurea in DAMS dell¿Università Roma Tre, della Adisu Regione Lazio e dell¿Ambasciata di Francia ¿ si è rivolta non solo agli studenti delle Università italiane ed europee, delle Accademie di Belle Arti, delle Scuole di Cinema, agli artisti e agli studiosi, ma anche all¿intera cittadinanza di Roma.
La manifestazione ha programmato, oltre al Convegno internazionale, anche una Rassegna di film italiani e internazionali in digitale e di opere “videoartistiche” pensate appositamente per il grande schermo, oltre a incontri laboratoriali con registi, critici e artisti multimediali. L¿insieme della manifestazione è riuscito a informare adeguatamente sulla ricerca cinematografica contemporanea sia in ambito teorico che espressivo e al tempo stesso ha dato conto della molteplicità di forme e contenuti di ciò che oggi è il cinema in particolare in relazione con le nuove tecnologie e i nuovi linguaggi dell¿arte, della comunicazione e dell”immagine.
Il luogo del Convegno, il Teatro Palladium dell¿Università Roma Tre ¿ edificio storico degli anni ¿10, acquisito e restaurato dall¿Università, inaugurato appena un mese fa dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Campi e dal Sindaco di Roma Walter Veltroni ¿ si è così trasformato in questa occasione, di volta in volta, in aula Convegni, laboratorio multimediale, sala di proiezioni digitale e teatro vero e proprio. Una metamorfosi nell¿uso dello spazio che ha significativamente rappresentato lo spirito stesso del Convegno, quello cioè del valorizzare gli intrecci e le estensioni reciproche tra le varie arti e le varie forme di comunicazione nell¿epoca del digitale.
Il Convegno ¿ strutturato in sette Sessioni di studio ¿ ha analizzato la significativa evoluzione degli Studi sul cinema sia dal punto di vista storiografico che teorico, nonché i rapporti del cinema in elettronica con i media, la grande comunicazione e l¿arte contemporanea. Tra gli obiettivi del Convegno, quello di valorizzare l¿originale ricerca italiana in questo settore, nonché di ampliare l”interscambio scientifico con i più accreditati studiosi e specialisti della materia all”estero (Europa, NordAmerica e America latina in particolare). Si è parlato anche del sostegno pubblico alla cinematografia e alla ricerca artistica come parte essenziale nella definizione di una identità culturale europea, plurale e democratica. In questo contesto, prestigiosi Relatori italiani si sono confrontati con Relatori stranieri, e con un pubblico internazionale di artisti, cineasti, studenti, politici, giornalisti e specialisti della televisione e dei media.
Il Convegno, apertosi con il saluto delle Autorità e i significativi interventi del Rettore Guido Fabiani, del Presidente del DAMS Arturo Mazzarella e del Preside di Lettere Mario De Nonno, ha registrato l¿importante patrocinio sia della Società Italiana di Estetica che di tutti i professori italiani di cinema, fotografia e televisione raccolti nella Consulta Universitaria del Cinema. Il Direttore del Dipartimento Giorgio De Vincenti nel suo intervento ha insistito sul fatto che nessun Ente privato avrebbe potuto organizzare un tale evento, frutto di un elaborato lavoro scientifico e di relazioni istituzionali, produttive e artistiche, che solo l¿Università può sviluppare grazie anche alla legge di riforma che ne ha garantito l¿autonomia finanziaria. Sulla garanzia dell¿autonomia dalla centralizzazione governativa, il Convegno ha tra l¿altro preso ufficialmente posizione contro il progetto di modifica della Statuto della Biennale di Venezia.
Il ¿Laboratorio aperto di cinematografia in elettronica¿ e gli incontri con gli artisti, che si è tenuto giovedì 11, ha visto la partecipazione di personalità rilevanti nel mondo dell¿arte contemporanea italiana. Alessandro Amaducci, Adriana Amodei, Jacopo Benci, Emanuele Bertoni, Theo Eshetu, Salvo Cuccia, Anna De Manincor, Ida Gerosa, Gianni Godi, Freddy-Paul Grunert e Silvia Stucky si sono confrontati per tutto il giorno con studenti e critici in un Palladium trasformato in sala di visione, di montaggio e di elaborazione di pensiero e di forme nell¿era elettronica. Il laboratorio si è compiuto nella notte di sabato 13 con due prestigiose ¿visioni speciali¿ quali la perfomative ¿scene di conversazione¿ di maestri dell¿avanguardia come Carlo Quartucci e Carla Tatò, nonché la proiezione del film in elettronica Golem del giovane regista torinese Louis Nero.
La prima Sessione del Convegno si è aperta con la relazione del curatore scientifico dell¿evento Marco Maria Gazzano. Il cinema sulle tracce del cinema: dal film alle arti elettroniche, andata e ritorno ha trattato dell¿irruzione dell¿elettronica nella formazione e nella trasmissione delle immagini visive e sonore contemporanee, sottolineando che nelle opere audio-visive odierne convergono tecniche, linguaggi e media diversi valorizzando ¿ anziché negarla, come molti credono ¿ la nozione stessa di ¿cinematografia¿. Una ¿scrittura di immagini in movimento e suoni¿ le cui modalità si intrecciano e si estendo reciprocamente, al di là degli specifici tecnologici, esaltando le diverse possibilità espressive dei linguaggi filmici, elettronici e dei nuovi media.
Tre maestri italiani di cinema quali Carlo Lizzani, Francesco Maselli e Gianni Toti si sono quindi confrontati sul rapporto dell¿autore con le nuove tecnologie elettroniche, animando una tavola rotonda ricca di evocazioni della memoria e anticipazioni del futuro che ha entusiasmato i giovani e gli studiosi presenti.
La Sessione Film ed elettronica: convergenze e dissonanze tra dispositivi e linguaggi, presieduta da Lino Miccichè ¿ decano degli storici e dei docenti italiani di Cinema ¿ con la relazione di Philippe Dubois (Paris III) ha approfondito la questione dell¿immagine nello specifico dispositivo del video e le questioni inerenti la proiezione e la percezione delle immagini elettroniche. Sono intervenuti lo studioso torinese Alessandro Amaducci, gli artisti italiani Mario Sasso e Luca Patella, nonché il noto videoartista francese Robert Cahen.
Sabato 13 il Convegno si è aperto con la relazione di Sandra Lischi (Università di Pisa) in una Sessione dedicata al concetto e alla pratica di una nozione ¿estesa¿ di cinema dagli anni ¿60 a oggi, presieduta da Lorenzo Cuccu, presidente delle Consulta Universitaria del Cinema. La relazione dal titolo Sovrimpressioni tra il cinema e l¿arte del video ha analizzato la posizione teorica dello studioso nordamericano Gene Youngblood, autore nel ¿69 dello storico libro ¿Expanded Cinema¿ e tutt¿oggi, insieme agli artisti Steina e Woody Vasulka e al tedesco Peter Weibel, direttore dello ZKM di Karlsruhe, un maestro di pensiero sull¿argomento. Sulla questione dell¿arte del video e dell¿oltre del cinema sono intervenuti i docenti universitari Adriano Aprà (Roma ¿Tor Vergata¿), Paolo Bertetto e Silvia Bordini (Roma ¿La Sapienza¿) e Bruno Di Marino.
La quarta Sessione del Convegno, autorevolmente presieduta dal filosofo Pietro Montani, si è svolta a partire dalla relazione di Jean Paul Fargier (Paris VIII) sugli antecedenti del cinema nella televisione e sul fascino che la tv esercita fin dagli anni ¿10 sui cineasti. Sul tema La cinematografia tra narrazioni e tele-visioni, sono intervenuti i docenti della IULM di Milano Gianni Canova e Matteo Bittanti (applaudito l¿intervento sui videogiochi) e Louis Nero. La discussione con il pubblico si è svolta principalmente intorno al concetto di interattività e intorno alle origini ¿cinematografiche¿ della televisione.
La Sessione che ha trattato dell¿immagine nella videoistallazione, presieduta da Gianpiero Gamaleri ¿ docente a Roma Tre e già membro del CdA Rai ¿ si è fondata sull¿analitica ricostruzione storica di questo aspetto dell¿arte contemporanea proposta da Friedmann Malsch, Direttore del Museo d¿Arte contemporanea del Liechtenstein. Intorno alla strategia paradossale della videocreazione, che ha volte si fa pratica sociale e a volte rovesciamento di convenzioni sia artistiche che percettive, sono intervenuti studiosi come Valentina Valentini e Simonetta Cargioli, nonché artisti europei quali Caterina Davinio, Jean-Pierre Giovanelli, Fabio Mauri e Paolo Rosa.
La Tavola rotonda internazionale Verso il ¿Digitale¿: il cinema e le altre arti presieduta dal noto sociologo Alberto Abruzzese, ha registrato l¿appassionata partecipazione di cineasti quali Tonino De Bernardi, Jon Jost e Alessandro Piva, del presidente dell¿Istituto Luce Andrea Piersanti e degli studiosi Alain Renaud (Lyon II), Lorenzo Taiuti e Peppino Ortoleva di Torino. In questa occasione si è parlato molto del ruolo dell¿autore in un epoca in cui la narrazione ipertestuale e i modi di produzione elettronici tendono a rimetterne in discussione la figura.
La Sessione conclusiva del Convegno ha cercato di dare una risposta alla domanda ¿ volutamente provocatoria ¿ sul Perché le arti elettroniche non hanno avuto successo nel mondo del cinema, della televisione e dei nuovi media. E¿ incompatibilità o incomprensione? Coordinatore della dibattito è stato Gaetano Stucchi, media consultant internazionale già prestigioso dirigente Rai e UER/EBU, affiancato da un ¿panel¿ altrettanto prestigioso e vivacissimo di personalità italiane ed europee del mondo della tv, della produzione audiovisiva e delle Istituzioni europee. Pierre Bongiovanni (CICV Belfort), Maia Giacobbe Borelli (Commissione europea), Cinzia Curti (Digitaly), Carlo Freccero (storico dirigente Rai in disaccordo con l¿Azienda e docente al DAMS di Roma Tre), Federica Marangoni (artista elettronica italiana di prestigio internazionale), Giacomo Mazzone (giornalista Rai e dirigente UER/EBU), Enrico Menduni (storico della televisione), Patrice Vivancos (Direttore delle Giornate del Cinema al Parlamento europeo), Vincenzo Maria Vita (ex Sottosegretario alle Comunicazioni e Assessore alla Cultura della Provincia di Roma) hanno animato due ore di reciproco confronto sui temi dell¿audience televisiva, della creatività multimediale e del ruolo strategico dell¿arte; due ore di dibattito culturalmente significativo quanto vivace e scoppiettante come un talk show tv di altissima qualità.
Il lavoro audiovisivo degli artisti, lo stimolo che essi danno alla comprensione della complessità del presente, sono stati contrapposti alla pratica televisiva e politica attuale che va invece nel senso della semplificazione demagogica e voyeuristica dei problemi; così come, nel corso del dibattito, si è riflettuto sull¿incompatibilità tra le regole del mercato costruito sull¿audience e la pratica esplorativa della ricerca artistica. Si è ipotizzato comunque un necessario intervento pubblico sia nazionale e regionale che comunitario a favore della ricerca artistica audiovisiva e intermediale, della diffusione delle opere e della educazione di massa all¿arte e ai linguaggi espressivi del cinema e dei nuovi media: intervento imprescindibile quale garanzia alla preservazione della democrazia e del pluralismo in un epoca dominata da un mercato che coi media elettronici privilegia stereotipi, posizioni dominanti e pensieri omologati.
Questo incontro finale, che in realtà ha rilanciato politicamente tutte le questioni scientifiche poste dal Convegno, grazie anche all¿attualità dei temi trattati, nonostante si sia collocata alla decima ora di una giornata molto intensa ha avuto un notevole successo di pubblico: tanto da consentire a Freccero di sintetizzare l¿impressione generale su queste giornate di lavori con il commento lusinghiero per i curatori e per il Dipartimento universitario che lo ha promosso secondo il quale ¿Cinema e Arti elettroniche¿ è stato non solo artisticamente, ma anche politicamente parlando, uno dei migliori convegni organizzati in Europa negli ultimi vent¿anni.