Europa
Questa volta al centro del mirino dell¿Osce c¿è la Russia (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), per il crescente clima di intimidazione nel quale sono costretti a lavorare i giornalisti.
Ma alcuni strali colpiscono anche la tendenza a commercializzare l¿informazione che è propria dell¿Occidente.
Il giudizio del più importante organismo europeo per la tutela della sicurezza e dei diritti umani, risulta diretto e inequivocabile.
Le critiche sono venute dal capo della sezione per la libertà di stampa, il tedesco Freimut Duve, che a fine dicembre lascerà le sue funzioni, e che la scorsa settimana aveva espresso parole molto dure nei confronti della legge Gasparri, arrivando a dire: ¿Quando nel 1997 fu creata questa sezione all”interno dell”Osce nessuno avrebbe previsto che un primo ministro di uno dei Paesi membri dell”Unione avrebbe organizzato la legislazione sulle telecomunicazioni in modo da favorire il suo progetto politico e gli interessi economici suoi e della sua famiglia”.
Adesso le attenzioni dell¿Osce sono rivolte ai Paesi dell¿Est. In un¿intervista rilasciata recentemente, Duve ha espresso preoccupazione per dei metodi che definisce comunisti. E ha spiegato con parole molto dure che in alcune regioni della Russia, ci sono stati fin troppi omicidi rimasti nell¿ombra di alcuni giornalisti, che stavano conducendo inchieste politiche ritenute, dai più, scomode.
Duve fa anche riferimento alle recenti elezioni in Russia (domenica 7 dicembbre, ndr), che hanno mostrato il grande potere del presidente Vladimir Poutine sui media, attraverso il colosso energetico Gazprom proprietaria del network televisivo russo NTV.
¿La libertà di stampa esiste come idea, come speranza per molti giornalisti, ma sempre meno nella realtà¿, ha affermato Duve.
Secondo lui, nelle emittenti controllate dalla Gazprom, i giornalisti non possono criticare il Cremlino, parlare dei problemi economici, ecologici come l¿inquinamento del mar Nero.
Duve ha fatto anche riferimento allo stato di altri Paesi dell¿Asia centrale e del Caucaso. ¿La situazione peggiore per i giornalisti è quella del Turkmenistan (…) dove è al potere una dittatura feroce che associa elementi staliniani e hitleriani¿.
Duve, 66 anni, ex giornalista e deputato social-democratico, si è contraddistinto per essere stato sempre accanto ai giornalisti e funzionari ¿coraggiosi¿, da quando ha assunto le sue funzioni nel 1997, ma ha riconosciuto di essere pessimista.
Secondo lui, al momento non è stato designato alcun successore per l¿Osce, in mancanza naturalmente di un accordo con Mosca.
Freimut Duve ha anche dichiarato di aver pubblicato un rapporto finale dove critica 55 Stati dell¿Osce, partendo da Vancouver fino ad arrivare a Vladivostok.
In particolare, ¿Io critico la legge sulla stampa in Russia e il controllo dei media da parte del governo sovietico¿, come anche quello esercitato in Italia dal premier Silvio Berlusconi.
¿Sembra che tale legge (quella Gasparri) permetterà alla holding familiare del primo ministro di acquistare radio e giornali a partire dal 2009¿, quando lui ha oggi un”influenza diretta o indiretta sul 95% delle televisioni. ¿L”Italia crea un precedente pericoloso¿.
Il responsabile dell¿Osce ha anche lamentato la tendenza alla commercializzazione dell¿informazione in Occidente, in particolare negli Stati Uniti.
¿Vediamo sempre più giornalisti con un ruolo ridimensionato all¿interno delle compagnie, dove sono messi accanto al management industriale¿.
¿E poi c¿è anche l¿eccessiva politicizzazione dei media¿, ha aggiunto Duve, portando l¿esempio ¿¿dell¿aiuto portato dai giornali e dalle Tv Fox News del magnate conservatore Rupert Murdoch al presidente George W. Bush: Così si uccide il pluralismo¿.