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Gli Stati Uniti hanno deciso di aprire un¿inchiesta all¿indomani del grosso scandalo che ha travolto i vertici della divisione coreana del colosso informatico IBM.
Si tratterebbe di un giro di bustarelle per milioni di dollari e che coinvolgerebbe anche esponenti del governo della Corea del Sud. Sulla vicenda stanno indagando adesso, anche gli organi competenti negli Stati Uniti, in particolare il Dipartimento di Giustizia e la Sec (Security Exchange Commission), l”autorità di Borsa americana.
La legge Usa (Foreign Corrupt Practices Act) proibisce esplicitamente a società americane di corrompere funzionari esteri.
IBM, a seguito degli sviluppi di questo caso di corruzione, potrebbe essere interdetta dalla partecipazione ad appalti fino a un massimo di 300 miliardi di dollari da parte del governo sud coreano.
Secondo quanto comunicato in via ufficiale dal governo sud coreano, l”interdizione dagli appalti potrebbe durare fino a due anni per le società al centro delle indagini.
Dopo un anno di indagini, le autorità della Corea del Sud hanno scoperto un vasto sistema di corruzione che coinvolgeva società locali, come il conglomerato d¿elettronica LG, ma anche e soprattutto la filiale coreana di IBM.
In totale, una quindicina di imprese del settore dell¿informatica sono implicate nello scandalo, tra cui IBM Korea, LG Electronics e la loro joint venture LG IBM PC, di cui la società americana controlla il 51%. Sono inoltre 33 le persone coinvolte in quest”inchiesta.
Secondo le conclusioni delle autorità di Seul, rese pubbliche lunedì scorso, i fatti riguardano casi di corruzione, nell”ambito delle commesse governative nel comparto dei computer.
Lo scandalo concerne commesse per complessivi 55 milioni di dollari per aggiudicarsi le quali sarebbero state pagate oppure percepite mazzette.
Delle commesse sono state versate in uno slush fund, alimentato in particolare dalla società Winsol, che è il principale rivenditore di materiale IBM in Corea del Sud.
L¿indagine rivelerebbe anche che IBM Korea avrebbe corrotto alcuni funzionari cedendogli azioni Winsol.
La mente di questo piano criminale sarebbe quella del direttore esecutivo della IBM Korea, Jang Gyeong-Ho, e i vertici delle filiali LG IBM e Winsol, accusati di aver corrotto i responsabili dell¿amministrazione o di essersi accordati con altre società al fine di assicurare la firma di contratti pubblici, in particolare una commessa di materiale informatico del ministero dell¿Informazione e della Comunicazione nel 2001, di circa 2,2 milioni di dollari.
Jang Gyeong-Ho avrebbe ricevuto sui 300.000 dollari per aiutare Winsol a chiudere dei contratti, tra il 2001 e il 2003, corrompendo alcuni responsabili governativi e delle società concorrenti.
Da quando, nel 1997, IBM ha aperto una sede in Corea, è la prima volta che dei dirigenti vengono incolpati di fatti così gravi.
Il rischi di essere bandita dalle aste pubbliche per un periodo indeterminato, sarebbe un duro colpo per la società americana che, impiega in Corea del Sud circa 2.500 persone e registra un fatturato annuo di 1,1 miliardi di dollari all¿anno.
IBM ha da parte sua già annunciato il licenziamento di tre dirigenti della sua consociata coreana, prima che questi ultimi fossero incriminati nell”ambito di questo caso.
Questi slush funds sembrano essere alla base di altre inchieste aperte in Corea recentemente, e che hanno al centro un sistema di finanziamento politico avviato dai grandi conglomerati industriali del Paese. Nel novembre scorso, secondo quanto riportava la BBC, una filiale del gigante Samsung è stata oggetto di un¿altra importante inchiesta con gli stessi capi di imputazione.