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Si discute ormai da tempo sulla presunta pericolosità dei cellulari e notizie allarmanti sugli effetti nocivi che esso avrebbe sulla nostra salute hanno spesso riempito le pagine dei giornali.
I telefoni cellulari, però, non sono un pericolo per la nostra salute, almeno non per quanto riguarda l¿emissione di radiazioni elettromagnetiche. A renderlo noto uno studio realizzato dalla Radiation and Nuclear Safety Authority Finland (STUK) su alcuni dei più diffusi modelli attualmente in commercio.
Tutti gli apparecchi presi in esame hanno dimostrato che il livello di radiazioni emesso ¿ o tasso di assorbimento specifico o SAR ¿ è al di sotto dei limiti fissati dall¿Unione europea di 2 watts al chilogrammo. L¿esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici emessi dai terminali mobili è infatti disciplinata da precise norme di riferimento a livello nazionale e internazionale.
In Italia i limiti SAR sono sensibilmente più bassi rispetto a quelli fissati dagli standard europei.
Per quanto riguarda i sistemi di radiocomunicazione, i livelli di massimo assorbimento di energia stabiliti dalle normative vigenti vengono espressi attraverso la grandezza SAR. Il valore è stabilito in funzione del fatto che la deposizione di energia nel tessuto non deve, in nessun caso, indurre un riscaldamento maggiore di 1 °C in alcuna parte del corpo. I valori adottati in base allo standard tecnico indicato dalla comunità scientifica sono di gran lunga inferiori ai valori che potrebbero evidenziare tali effetti. Infatti sono stati introdotti ulteriori margini di sicurezza e i valori di riferimento sono in generale ridotti di 10/50 volte rispettivamente per soggetti esposti consapevolmente (addetti all”installazione ed alta manutenzione delle antenne e i lavoratori che operano in ambienti dove è nota la presenza di particolari campi elettromagnetici).
La ricerca – che ha analizzato il livello di radiazioni di 12 modelli dei più importanti produttori mondiali da Nokia a Motorola e Samsung ¿ è stata effettuata proprio in un momento di forte crescita della domanda globale di telefoni, forse per rassicurare gli utenti e alcuni esponenti della comunità scientifica internazionale riguardo i reali pericoli derivanti dall¿uso del cellulare.
¿L¿aspetto più incoraggiante è che il nostro studio e quelli condotti da altri soggetti¿ riferisce Kari Jokela, ricercatore dello STUK ¿ sono tutti giunti alle stesse conclusioni¿i livelli di radiazione degli apparecchi sono tutti al di sotto dei 2 watts per chilogrammo, è questo è molto importante¿.
Molti studi, infatti, sono già stati condotti in passato per fugare i dubbi circa la dannosità delle radiazioni emesse dai telefonini.
Il punto è che non esiste una prova provata della pericolosità dei campi elettromagnetici a bassa frequenza, ma non esiste neppure una prova certa della loro innocuità. Di ricerche per definire la questione ne sono state fatte a bizzeffe ¿ tra cui quello dell”International Agency on Research on Cancer – ma finora è mancata la possibilità di riprodurre i risultati e far emergere un rapporto di causa-effetto preciso tra l”esposizione a campi elettromagnetici e l”insorgenza di patologie particolari. Come dire, c¿è il dubbio ma mancano le conferme.