Gli Usa pronti a collaborare con L¿Ue nel progetto Galileo

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Il Pentagono vuole collaborare al progetto Galileo, il sistema satellitare che dovrebbe contrapporsi all¿americano GPS (Global Positioning System). Gli Stati Uniti hanno infatti reso noto di essere disposti a condividere il proprio know how nel settore, se l¿Unione Europea accetter&#224 di adottare gli standard tecnici made in Usa.

Se l¿Europa decider&#224 di accogliere la richiesta, gli Usa si impegneranno anche ad usare la struttura di segnali per la prossima generazione del sistema globale di posizionamento, trasformando di fatto Galileo in uno standard internazionale e aprendo la via agli investimenti.

Se per&#242 l¿Ue non accettasse, avverte un funzionario Usa, il rifiuto potrebbe ¿¿logorare profondamente i rapporti transatlantici¿, andando a ledere gli interessi degli Stati Uniti e della Nato.

Un portavoce Ue, Anthony Gooch, ha dichiarato che in effetti il problema potrebbe rivelarsi spinoso: in primo luogo perch&#233 il progetto Galileo ¿ che a differenza del GPS e del sistema russo Glonass &#232 sviluppato e gestito da uno staff civile anzich&#233 militare ¿ &#232 stato concepito proprio per raggiungere l¿indipendenza tecnologica dagli Stati Uniti.

La struttura di segnale attualmente preferita dagli europei per i servizi in questione, ha riferito Gooch, assicurerebbe agli utenti molta pi&#249 precisione rispetto alla tecnologia americana, garantendo un margine massimo di errore di soli 5 metri.

La messa a punto di Galileo – formato da 30 satelliti collocati in posizione equidistante uno dall¿altro a formare una maglia – coster&#224 100.000 milioni di euro per i primi tre anni. I satelliti saranno messi in orbita entro il 2008.

Il sistema, al pari di quello americano e russo, &#232 ritenuto di vitale importanza per l¿Europa, anche se ha da subito scatenato le proteste degli Stati Uniti che sostenevano che Galileo avrebbe potuto interferire con le capacit&#224 del GPS durante i conflitti militari. A destare le preoccupazioni del Pentagono, la questione della cosiddetta copertura M Code: gli Usa ritengono infatti inammissibile che uno dei quattro servizi proposti da Galileo possa sovrapporsi allo spettro di radiofrequenza riservato al sistema GPS per scopi militari. In caso di operazioni cruciali, infatti, bloccare un segnale implicherebbe bloccare anche l¿altro, minando l¿efficacia dei sistemi Nato e mettendo in pericolo la sicurezza nazionale e dei Paesi alleati.

Negli incontri svolti lo scorso novembre, la Commissione europea ha acconsentito a creare un a nuova struttura di segnale per un altro servizio di Galileo ¿ il cosiddetto Public Regulated Signal riservato alle amministrazioni pubbliche in materia di protezione civile. La decisione ha dissolto i dubbi del Pentagono.

L¿amministrazione Bush ha, dunque, cambiato strategia e vuole ora mettere la propria impronta sul sistema satellitare europeo: nuovi negoziati sulla questione sono previsti per il 28 e 29 gennaio a Washington. Lo scopo degli incontri sar&#224 di convincere l¿Ue ad assicurare che Galileo ¿ che supporta sia gli utenti civili che quelli militari – sia il pi&#249 possibile compatibile col GPS, il tutto a vantaggio degli utenti, dei produttori e dei service provider. ¿Staremo al tavolo delle trattative fino a quando non troveremo un accordo¿senza imporre una precisa scadenza¿, ha riferito il funzionario.

Se l¿Europa dovesse essere favorevole a collaborare, il Pentagono darebbe anche il suo aiuto nel mantenimento dei satelliti nello spazio e nel controllo da terra, incluso l¿aggiornamento dei software.

Ma se non accettasse…

Alessandra Talarico

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