Presidenziali Usa: Internet potrebbe vincere la sfida dell¿informazione

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Un sondaggio pubblicato domenica rivela che gli americani consultano sempre pi&#249 Internet per informarsi dello sviluppo della campagna presidenziale.

Il Pew Research Center for the People and the Press (Washington), rileva che, se la televisione rimane il canale di informazione primario (42%), l¿audience dei grandi canali generalisti americani si &#232 ridotta di sei punti rispetto al 2000, a favore dei canali via cavo e di Internet.

Lo studio registra anche un abbassamento notevole della lettura dei giornali.

Tra le fonti di informazioni, Internet sta crescendo in modo incredibile, specie dalla precedente campagna elettorale del 2000.

L¿indagine &#232 stata condotta su un campione di 1.506 persone, dal 19 dicembre scorso al 4 gennaio. Tra questi, il 13% dicono di consultare regolarmente Internet per tenersi al corrente degli sviluppi della campagna, contro il 9% del 2000. Il 20% dice invece di affidarsi all¿info del Web solo occasionalmente.

I canali via cavo, come CNN o Fox News, rappresentano la principale fonte di informazioni per il 38% delle persone intervistate.

Da parte loro, i giovani americani si rivolgono volentieri ai canali via cavo e Internet, anche se rimangono legati a trasmissioni di intrattenimento come Saturday Night Live.

Inoltre, coloro che consultano Internet sembrano essere meglio informati sulle elezioni presidenziali del prossimo 2 novembre rispetto agli altri.

In generale, per&#242, non sembra che gli americani siano molto a conoscenza degli sviluppi politici di questa campagna.

Solo un terzo delle persone intervistate dice di essere al corrente del sostegno di Al Gore, candidato alla presidenza nel 2000, ad Howard Dean, il nome favorito a ricevere l¿investitura del partito democratico. E sono ancora meno numerosi quelli che sanno che Wesley Clark &#232 un ex generale.

Infine, tra gli americani, sono sempre di meno quelli che considerano i media eccessivamente faziosi.

Nel 1987, erano il 62% a stimare che la copertura mediatica della campagna presidenziale fosse imparziale, contro solo il 39% di oggi.

Raffaella Natale

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