Italia
I discografici italiani hanno aperto ufficialmente una dura campagna legale contro i responsabili di file-sharing attraverso le reti peer-to-peer, seguendo le iniziative già avviate negli Stati Uniti, dove l¿irrigidimento delle major discografiche e le pene imputate hanno portato a una, se pur leggera, flessione del numero di download illegali dalla Rete.
Enzo Mazza, vicepresidente della Federazione dell”industria musicale italiana, ha preannunciato grosse denunce per i pirati musicali. ¿Colpiremo direttamente con azioni penali e civili coloro che condividono file in rete, utenti del peer-to-peer illegale“.
La nuova legge sul diritto d”autore punisce con il carcere o con una multa, secondo le circostanze, la riproduzione illegale di brani musicali, anche quelli scaricati dal Web o ottenuti grazie alle reti p2p, sistema su cui si basano i siti come KaZaA, per esempio.
¿Le leggi ci sono, a questo punto si tratta di applicarle¿, ha detto Mazza. ¿Ci sono una serie di opzioni che verranno utilizzate (…) prevalentemente denunceremo i casi alle Autorità¿.
“Abbiamo già denunciato grandi uploader“, ha aggiunto il vicepresidente della Fimi. “Scaricare qualche brano è una cosa, ma distribuire grandi quantità di file musicali è un”altra cosa”.
Negli Stati Uniti la RIIA (Record Industry Association of America), il cartello che riunisce le case discografiche, ha cominciato a perseguire gli utenti dei servizi musicali illegali. Attraverso Internet è facile risalire all¿utente responsabile, il passo successivo è quello di inviare delle eMail con una proposta conciliatoria pagando cifre stabilite, o affrontando il giudizio in tribunale.
Bisogna dire che dopo l¿avvio di una serie di procedure legali, che sono servite da monito ai giovani che sono i maggiori fruitori, il download di Mp3 negli Usa è diminuito di circa il 14% in un solo mese, tra novembre e dicembre del 2003.
Ma Mazza sostiene che la linea italiana sarà più dura: ¿No, noi non invieremo eMail intimidatorie. E” inutile fare monitoraggio, già segnaliamo agli Internet service provider i siti che violano le norme”.
Per la Fimi, la diffusione della pirateria musicale online in Italia – uno dei Paesi in cui è più forte la pirateria “classica”, con la riproduzione illegale di Cd, Dvd, software ¿ ¿è parallela alla crescita della broadband“.
Sono in molti, infatti, a sostenere che la diffusione delle connessioni Internet a banda larga abbia incentivato il download illegale, permettendo di scaricare in breve tempo un gran numero di file.
Secondo uno studio diffuso a ottobre dal ministero dell”Innovazione, a metà del 2003 gli accessi a banda larga avevano superato il milione e 700.000, con un tasso di aumento tra i più alti al mondo (il 60%) ma con una percentuale di incidenza rispetto al totale degli utenti Internet tra le più basse d”Europa (il 20%).
Per Mazza, la pirateria è anche un potenziale freno alla diffusione dei servizi di download legale di musica digitale in Italia, come è il caso di Music Club di Tiscali, di Vitaminic o del nuovo Messaggerie Digitali.
E sono proprio questi ultimi a riferire che per l¿Italia il 2004 potrebbe essere un anno importante per il downloading di musica in formato digitale.
Intanto continuano a livello europeo le operazioni di questi Gruppi Internet italiani. La prossima settimana, ha dichiarato Mario Mariani, senior vice president per il Business Development di Tiscali, che la società comincerà a operare anche in Belgio. E da febbraio amplierà il proprio catalogo musicale, portandolo da 250.000 a circa 300.000 pezzi, con nuove etichette.
Anche Buongiorno Vitaminic nelle prossime settimane allargherà il proprio catalogo con pezzi di gran successo.
Punta a passare dagli attuali 100.000 a 600.000 brani anche il più recente arrivo sul mercato, Messaggerie Digitali, lo store online del Gruppo Sugar, diretto da Alfredo Conti.
Nel primo mese di vita di Messaggerie Digitali gli utenti hanno scaricato dal sito circa 10.000 pezzi, anche se è ancora troppo presto per parlare di business.
Vitaminic parla di alcune migliaia di pezzi scaricati ogni mese a pagamento, mentre Tiscali rivendica i suoi 160.000 abbonati, in 6 Paesi europei, e spiega che “da novembre a oggi c”è stato un incremento del 300% degli abbonati” in Italia, che oggi sono diverse decine di migliaia.
I prezzi dei brani variano da sito a sito, e all”interno dello stesso “store”. Se negli Stati Uniti iTunes vende pezzi a 99 centesimi di dollaro e la catena Wal-Mart addirittura a 88 cents, in Italia i prezzi vanno da un minimo di 47 centesimi di euro a un massimo di circa 1,5 euro per le novità. La media è generalmente intorno a 1 euro a brano. Per un album si pagano almeno 9,40 euro. Ma anche qui la situazione varia per le novità e i successi: l”ultimo album di Giorgia, tra i più pubblicizzati, costa ad esempio 13,80 euro.
Il formato delle canzoni è il classico MP3 per Vitaminic, il più pesante WMA per Messaggerie Digitali e Tiscali. I brani, una volta scaricati, possono essere ascoltati su lettori MP3 o masterizzati su Cd.