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Speranze per il mercato della musica, da tempo ormai in crisi per colpa dei pirati che depredano file musicali dal Web e non solo.
A quanto pare, secondo gli ultimi dati, sono sempre di più gli utenti che si rivolgono ai siti legali per acquistare Mp3, cosa che comincia in qualche modo a tranquillizzare gli operatori del settore.
Nel 2003, gli europei hanno acquistato oltre tre milioni di file musicali dal primo music store d¿Europa, la 0D2 di Peter Gabriel, alimentando così le speranze di una ripresa dell”industria musicale.
Sicuramente è un po¿ troppo presto per parlare di svolta, si parla infatti ancora di pochi milioni di download, ma per le case discografiche, al quarto anno consecutivo di declino nelle vendite di Cd, è una gran cosa.
Il downloading legale sta comunque ridando una possibilità a quanti hanno combattuto in questi anni contro i servizi gratuiti di file-sharing, come KaZaA.
Charles Grimsdale, Amministratore delegato di OD2 e co-fondatore della società con la rockstar Peter Gabriel, ha dichiarato di ritenere che ¿la distribuzione elettronica della musica avrà un”importanza crescente nel business per le etichette discografiche, ma sfortunatamente non penso che sia una cura istantanea¿.
L¿Ad ha anche spiegato che il volume del download a pagamento sta crescendo del 25% al mese, il che significa che nel 2004 le vendite potrebbero più che triplicarsi.
Il mercato Usa, che è più maturo, cresce anche più rapidamente.
Gli utenti americani hanno acquistato 30 milioni di file musicali nel 2003, grazie anche al grande successo di iTunes, il music store della Apple.
Per 0D2, che ha dato in licenza il suo servizio a 30 partner europei, tra cui HMV e MSN di Microsoft, il volume di download ha avuto un balzo in agosto, quando attraverso MSN ha proposto uno schema di pagamento che consente agli utenti di scaricare file senza avere necessariamente un abbonamento.
“A quel punto le nostre vendite hanno avuto un incremento in alcuni casi del 90%”, ha detto Grimsdale.
Sicuramente, però, per OD2 si prepareranno tempi duri dal punti di vista della concorrenza. Per la prossima estate è previsto, infatti, il debutto in Europa di servizi finora disponibili solo negli Stati Uniti, come iTunes e il nuovo Napster di Roxio.
Secondo alcuni osservatori la leggera ripresa del mercato discografico è dovuta soprattutto alla nuova linea dura che hanno adottato le major del settore. Sono fioccate infatti tantissime denunce nei confronti degli utenti colpevoli di scaricare musica in modo illegale, attraverso le reti peer-to-peer.
E¿ di oggi la notizia che l”industria musicale americana ha presentato altre 532 denunce contro persone accusate di aver distribuito illegalmente materiale protetto da copyright sui network online in cui è possibile scaricare brani musicali.
La RIAA (Recording Industry Association of America), che si sta battendo attivamente contro la pirateria digitale e lamenta notevoli diminuzioni nelle vendite di Cd, ha detto che le istanze sono state presentate contro uno sconosciuto “John Doe” che raggruppa tutti gli imputati che potranno essere identificati solo grazie al loro indirizzo Internet.
L”associazione ha detto che utilizzerà gli indirizzi per convocare in tribunale i veri intestatari, ma offrirà anche alle persone coinvolte di risolvere la questione prima che l”azione legale venga modificata includendo i loro veri nomi.
In una recente intervista, il presidente di Universal France, Pascal Négre, ha fatto il bilancio del settore per il 2003.
Il ribasso del mercato francese, secondo Négre è stato in qualche modo ammortizzato dalla crescita delle vendite di Dvd musicali, per cui le perdite si sono mantenute sul 15%.
Questo ha determinato però la necessità di diminuire gli investimenti nelle campagne di marketing e di adottare una politica di tagli dei costi.
Il presidente della divisione francese della Universal, considera la pirateria l¿unica causa di crisi del settore. Négre ha quindi fatto riferimento alle azioni legali della RIAA negli Usa, e alla conseguente ripresa del settore.
¿Questo indica ¿ ha spiegato il presidente ¿ che la linea dura da risultati. Noi pensiamo di fare lo stesso per la Francia¿.
La cosa importante è che, la lotta alla pirateria informatica di musica, sta dando buoni risultati anche sul mercato dei Cd, che hanno registrato i primi aumenti delle vendite.
Molti osservano però che in realtà la pirateria sarebbe conseguenza dei prezzi dei Cd, considerati eccessivi, visto che si tratta di un prodotto di cui i maggiori fruitori sono i giovani, la maggior parte ancora studenti.
E forse, è proprio questo che dovrebbero capire in primo luogo le major discografiche.
Per meglio dire, la pirateria ha messo in crisi il mercato della musica, equesto è indubitabile, ma perché c¿è stata questa gran corsa al downloading illegale la Rete? Se lo chiedessimo ai giovani risponderebbero senza esitazione perché i Cd costano troppo.
Siamo tutti d¿accordo nella necessità di perseguire la pirateria, ma sono necessari interventi anche d¿altro tipo. Magari anche sulle stesse percentuali che su ogni contratto trattengono le case discografiche.
E poi, ancora un¿ultima cosa, sarebbe proprio il caso di cominciare a considerare maggiormente Internet come un canale di vendita a buon mercato, di musica. Allora forse sì, potremmo veramente cominciare a parlare di ripresa del settore.