Mondo
di Stefano Pirani
Una premessa. L¿intermediario di una transazione economica, nel mobile commerce, è l¿operatore telefonico. I contraenti sono gli abbonati, interconnesi tra di loro, anche se appartenenti a reti diverse.
In questi ultimi anni abbiamo assistito nel business dell¿intrattenimento telefonico a comportamenti confusi o di scarsa trasparenza, a seguito dei quali uno dei contraenti, l¿acquirente, non conosceva in dettaglio le informazioni relative a qualche elemento della transazione (adverse selection) quali costo del servizio o certezza sulla sua effettiva erogazione e cessazione.
Se non vogliamo compromettere il futuro del mobile commerce, escludendo la maggioranza dei soggetti avversi al rischio, è necessario ridurre i fattori esterni di disturbo ¿esterno¿ che da sempre caratterizzano non solo il mercato dei VAS (Servizi a Valore Aggiunto), ma anche il mercato delle telecomunicazioni in genere. Quando l¿Internet Protocol diventerà la prima rete di comunicazione mondiale, sia nella telefonia fissa che in quella mobile, alcune tra le inefficienze più vistose del mercato dovranno essere sanate: quel giorno, Internet cesserà di essere un business as usual (un affare come gli altri) e tutti avremo bisogno di maggiore sicurezza.
L”obiettivo di queste considerazioni è contribuire a far comprendere quali radicali cambiamenti si sono determinati nel mercato delle telecomunicazioni, da quando l”intrattenimento dei servizi telefonici è stato convogliato anche attraverso il cellulare. Si è aperto un nuovo mercato, sono emersi nuovi protagonisti, si è affermato un nuovo equilibrio di poteri, probabilmente il preludio al gran salto tecnologico della telefonia mobile over IP.
L¿Audiotel
¿¿.Ricordo l¿alcol, il fumo e l¿eccitazione che pervadeva quel locale. Molti erano su di giri a forza di bere, altri solo perché finalmente era finita un¿altra giornata di business, lì lo chiamano così, poi c¿erano ¿Loro¿ (i new comers), erano felici perché l¿onda dell¿Audiotel aveva cominciato di nuovo a gonfiarsi e bisognava festeggiare¿¿era il 10 Settembre del 2000.
Quei ¿bravi ragazzi¿ fanno Audiotel, una parola che se la pronunci velocemente, tutti la confondono con Auditel, in effetti, sono entrambi sistemi di misurazione: con l¿Auditel si trova il target in base alla trasmissione televisiva preferita, con l¿Audiotel si trova il target in base al servizio telefonico preferito e nei primi anni 90¿, le riviste e le televisioni di mezzo mondo, ne erano invase, migliaia di spot che invitavano ad intrattenersi telefonicamente con maghi e belle donne.
Un settore decisamente ¿attraente¿ e apparentemente ¿comodo¿ per tutti gli attori della catena.
Gli operatori telefonici, non potevano gestire direttamente il business, vista la particolare natura dei servizi offerti, così sono stati costretti a condividere il loro Telco know-how, hanno però aumentato l¿Arpu (Average Revenue Per User).
I new comers, approfittando di questa nuova grande opportunità, hanno cominciato a conoscere il business della telefonia, gestendo numerazioni telefoniche a tarriffazione speciale.
I media, hanno conosciuto nuovi clienti, nuovi spazi pubblicitari, un nuovo mercato.
Infine gli utenti risultavano appagati dalla possibilità di chiamare nascondendosi dietro l¿anonimato di una linea telefonica.
Sembrava tutto perfetto, con un nuovo business che correva lungo un cavo telefonico, ma quell¿apparente ¿comodità¿ si trasformò in paura, quando la povertà della struttura settoriale evidenziò, che in molti avevano confuso la crescita iniziale con la redditività di lungo periodo.
Terminò ben presto la vacatio legis su cui questi servizi avevano proliferato.
I governi più ¿importanti¿ cominciarono a concedere con maggiore moderazione le numerazioni telefoniche a tariffa speciale; cominciarono a disciplinare le modalità di accesso ai servizi e costrinsero, ¿Loro¿, a rivolgersi a governi ¿minori¿, dai quali potevano ottenere numerazioni internazionali, che erano speciali, non solo nella tariffa, ma anche nell¿interconnessione: lo stesso numero poteva essere usato nelle campagne pubblicitarie in molti Paesi.
La telefonia fissa inoltre costituiva un ¿collo di bottiglia¿ che impediva a tutti i player di essere protagonisti nel mass market. Tuttavia, nuovi scenari competitivi si stavano prefigurando (fisso, mobile, internet, multimedia).
Nel 1997 Nokia lancia Snake: un piccolo serpentello affamato che comincia ad aggrovigliarsi sui display dei cellulari.
Solo in Italia gli utenti mobile passano da 6.4 milioni del 1996 a 20.4 milioni nel 1998. Il telefono come strumento relazionale diventa un device per interagire e ricevere contenuti digitali any time, any where¿¿¿.
¿. E giù birra! J. si avvicinò al mio orecchio e urlò ¿They are not millionaire, They are billionaire¿ e mi spiegò quali aree del mondo fossero di ¿Loro¿ competenza: Stati Uniti, America Latina/Europa, Asia.
La ¿Loro¿ storia, la storia di ciascuno di essi, era simile: un numero di telefono gigante, con una tariffa al minuto decisamente più cara del normale, quello che cambiava erano i tempi in cui ciascuno aveva cominciato l¿attività e il mercato di riferimento. Immaginatevi Mr.G. ¿..il primo¿..in Cina ¿¿10 anni fa¿¿..Era un tipo decisamente ¿Wireless¿: Rolls, belle donne, una Banca, 10 anni di traffico telefonico in più sulle spalle e tanti sorrisi intorno, che si aprivano e si chiudevano come i flash di una macchina fotografica.
A Mr.G. e gli ¿Altri¿ non sembrava vero abbinare a quelle numerazioni servizi mobile, non più numeri a valore aggiunto e belle donne, era esploso il mobile bubble e ¿Loro¿ erano lì, a presidiare la ¿Loro¿ posizione, completamente ignari del fatto che non avrebbero mantenuto a lungo i ¿Loro¿ privilegi.
Il mercato dell¿intrattenimento telefonico si evolve, nel business entrano nuovi protagonisti.
L¿informazione digitale
Molti anni fa è stato scoperto che per mandare un generico segnale lontano era possibile utilizzare il formato digitale. Sarebbe stato sufficiente digitalizzarlo, con un convertitore analogico-digitale, trasmetterlo e trasformarlo di nuovo in formato analogico, con un convertitore digitale analogico.
La fonte strategica di vantaggio competitivo diventa quindi utilizzare creativamente non solo l¿informazione, ma anche la conoscenza. Abbiamo cominciato così ad assistere alla convergenza settoriale tra i media, l¿informatica e le telecomunicazioni.
E¿ in questo scenario che si colloca la rincorsa al Sistema Operativo mobile, tra gli sviluppatori di software (Microsoft), i produttori di cellulari (Consorzio Symbian) e chi possiede le infrastrutture di comunicazione (Operatori telefonici):
Microsoft nel 1999 sposta la propria visione da: ¿A computer in every desk and in every home¿ a ¿empower people through great software every time, any place and every device¿. Dal 1999 al 2002 Microsoft stringe alleanze con Vodafone, British Telecom, AT&T, T-Mobile, Telefonica Moviles, Motorola ecc¿
Il Consorzio Symbian, una joint venture fondata nel 1998, che include Nokia, Siemens, Ericsson, Panasonic, Sony Ericsson, Psion, progettano anche loro il Sistema Operativo perfetto. Dal 1999 al 2000, il Consorzio stringe alleanze anche con Oracle, Sun, e IBM.
Vodafone e Orange il 17 marzo 2003 investono 17,5 milioni di dollari su SavaJe Technologies, una start-up statunitense, che sta sviluppando un Sistema Operativo Java, per evitare di scegliere tra Microsoft e il Consorzio Symbian guidato da Nokia.
Questo mercato, che sembrava tutto un gioco, solo in Italia nel 2003 ha generato circa 400 milioni di Euro, eppure a Londra non hanno più voglia di scherzare, ora ¿quei bravi ragazzi¿ sono di troppo, perché con il loro principio ¿All-you-can-eat¿, non possono convivere in un mercato che ha bisogno di fiducia, essenziale per affrontare le incertezze del digitale e stabilizzare le relazioni con i clienti.
C¿è chi giura di averli visti, in onda nelle TV private dopo le 23 o nelle TV satellitari, ma i più si nascondono nel groviglio del Web, dove i confini di questo business sono più labili, dove ogni giorno si assiste alla continua distruzione e ricostruzione dei vantaggi competitivi, ad un ritmo che è quello dell¿Internet Time.
L¿IP diventa mobile
Io sono convinto, che nei prossimi due anni neanche Internet rappresenterà per ¿Loro¿ un rifugio sicuro, perché esistono già i presupposti per far viaggiare anche la telefonia mobile su Internet: la IP Talk Corp. e Mitsubishi hanno lanciato in Giappone, questo Ottobre, il primo prototipo di cellulare abilitato a servizi voce su Protocollo Internet.
Ma il chaos di Internet spaventa tutti: spaventa i nuovi padroni del business telefonico e spaventa Mr.G., perché quando Internet diventerà il primo protocollo universale di comunicazione, qualcuno cercherà di instaurare un ¿governo¿ anche nella rete.
Siamo pronti per una ¿World community over IP¿?