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E¿ tempo di grandi emozioni. Galvanizzato dal successo, Steve Jobs ha deciso di regolare i suoi conti con la Disney. E¿ da una settimana che il turbolento patron degli studios Pixar ha annunciato la rottura del contratto di partnership che legava le due compagnie dal 1995.
Nell¿occasione della pubblicazione dei risultati finanziari 2003 di Pixar, il fondatore della società ha nuovamente sulle ragioni della rottura.
E¿ infatti dalla primavera del 2003 che Pixar discuteva con Disney per il rinnovo di questo accordo di distribuzione, ma ¿davanti alla difficoltà di trovare un accordo con Disney, verificheremo altre vie¿, ha dichiarato il presidente Steve Jobs ¿Abbiamo fatto un magnifico percorso insieme, uno dei più fruttuosi della storia di Hollywood, ed è una vergogna che la Disney non partecipi ai futuri successi della Pixar“, ha sottolineato Jobs.
Pixar, casa pionieristica di animazione con computer fondata da Jobs di Apple Computer, ha prodotto film di una certa rilevanza che nascono dall¿impiego degli strumenti tradizionali del cinema e dal ricorso a quelli nuovi che permette l¿informatica.
In questi giorni, Steve Jobs ha parlato agli analisti in un meeting di routine per le compagnie statunitensi ed ha aggiunto di prima mano alcuni particolari che fanno più chiarezza sulla vicenda.
Le ragioni di questo divorzio annunciato sono di natura economica, come il No di casa Mickey Mouse alla richiesta Pixar del copyright dei cinque film prodotti finora con Disney e dei due in lavorazione.
Pixar ha finora rilasciato i suoi migliori lungometraggi grazie ad un accordo di distribuzione con Disney, un accordo che ha portato così tanti soldi nelle casse del Gruppo di Topolino, che si mormora in diversi ambienti che sia stata l”unica ancora di salvezza del gigante, in pesante deficit per tutte le sue altre attività.
La crisi creativa – e di conseguenza economica della Disney – è talmente grave che meno di un mese fa è stato chiuso il centro di produzione di Orlando (Florida) da cui sono uscite le ultime (forse) pellicole d”animazione tradizionale Mulan, Lilo & Stitch, Brother Bear (che uscirà nelle sale italiane a marzo).
Pixar ha spiegato che il suo attuale accordo con il Gruppo di Mickey Mouse per la realizzazione di cinque film, si chiuderà con la terminazione dei due prossimi film previsti, The Incredibles, la cui uscita è prevista a novembre, e Cars nel 2005.
Attualmente Disney è infatti proprietaria del copyright e può fare sequel e altri lavori basati sui film con il contratto attuale.
Dopo questi due film, ¿Pixar intende conservare la piena proprietà sulle future produzioni¿, ha indicato la società.
Allo stesso tempo, Pixar ha detto di voler cercare un altro studio partner per distribuire film a partire dal 2006, quando arriverà al termine quello attuale con Disney.
Pixar era pronta a fare un certo numero di regali al suo partner, come una remunerazione più alta del normale per la distribuzione, un impegno a lungo termine, o ancora la possibilità per Disney di tenere i personaggi di Pixar nei suoi parchi tematici.
Ma dopo ben dieci mesi di trattative sterili, ¿abbiamo deciso di passare ad altro¿, ha dichiarato Steve Jobs, che, in un passaggio ha approfittato per stigmatizzare la mancanza di creatività del suo ex partner.
¿Stiamo male all¿idea che Disney possa far il seguito dei nostri film, perché quando guardiamo la qualità dei sequel di Re Leone e Peter Pan pensiamo che siano una vergogna!¿.
Dalle pagine del Wall Street Journal, un portavoce di Disney ha considerato alquanto ¿triste e inopportuno che Steve Jobs sia ricorso a degli insulti¿.
La sentenza di divorzio è quindi pronunciata.
¿Abbiamo ricevuto delle sollecitazioni almeno altri quattro grandi studios che si sono detti molto, molto interessati¿, ha sottolineato Steve Jobs.
Warner Bros, Sony, 20th Century Fox, e Universal sono già in prima linea.
Una torta che potrebbe diventare ancora più interessante se si realizzasse l”alleanza di cui si parla in questi giorni: un accordo con la Marvel Comics per la produzione, da parte di Pixar, di una serie di lungometraggi in computer grafica basati sui personaggi creati della Casa delle Idee (si parla di Fantastici Quattro, Capitan America, Sub Mariner).
¿Pixar avvierà le discussioni a marzo, con l¿unico obiettivo di concludere un nuovo accordo antro l¿autunno prossimo¿, ha detto Jobs.
Pixar era nata come laboratorio per gli effetti speciali computerizzati all”interno della LucasFilms. Alla metà degli anni ottanta George Lucas, che aveva bisogno di soldi in seguito al divorzio, vendette il ramo d”azienda a Steve Jobsle. Dopo parecchi anni di sperimentazioni e il tentativo di trasformare Pixar in un”azienda produttrice di computer specializzati in computergrafica ci fu il primo accordo con Disney per la realizzazione di Toy Story. Dopo l”uscita del film Pixar fu quotata in Borsa rendendo milionario Steve Jobs (sull”orlo del fallimento a causa del cattivo andamento della azienda di informatica, Next). In seguito Jobs avrebbe venduto Next alla Apple, al timone della quale avrebbe ritrovato il successo come imprenditore, pur restando anche proprietario di Pixar.
Alla ricerca di Nemo è il grande vincitore della 31a edizione degli Annie, i premi dell”industria dell”animazione cinematografica Usa.
Il film si è aggiudicato ieri ben 9 riconoscimenti, tra cui quelli per migliore lungometraggio, migliore regia, migliore recitazione in voce, migliore colonna sonora e migliore sceneggiatura. E” stato il film più redditizio del 2003, incassando 340 milioni di dollari negli Usa e oltre 800 milioni all”estero.
Intanto non sembra però che i mercati finanziari stiano appoggiando Pixar, nonostante le recenti decisioni e trimestrale oltre le aspettative degli analisti, che ha evidenziato utili quintuplicati a 83,9 milioni di dollari contro i 17 milioni dello stesso periodo 2002.
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