Italia
Il governo ha posto la questione di fiducia per l”approvazione del cosiddetto DL Salvareti Tv, il provvedimento varato dal Consiglio dei ministri il 23 dicembre 2003, per prorogare le trasmissioni in analogico di Rete4 (che dal primo gennaio doveva andare sul satellite) e per consentire a Rai3 di raccogliere pubblicità, dopo la bocciatura della legge di riforma del sistema radiotelevisivo da parte del Presidente della Repubblica.
La conferenza dei capigruppo della Camera, convocata dal presidente Pier Ferdinando Casini, ha fissato per oggi, alle ore 16, il voto in Aula.
La mattinata, invece, è stata dedicata all”illustrazione degli emendamenti.
Intorno alle 17.30 la Camera aveva votato sì alla fiducia posta dal governo sul decreto. I voti a favore sono stati 328, mentre quelli contrari sono stati 230.
Dopo il voto sulla fiducia, l¿Aula della Camera è passata all¿esame degli ordini del giorno sul DL. Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ha annunciato che gli OdG ritenuti ammissibili sono oltre 160 e che si sono iscritti a parlare tutti i presentatori dei testi. Per questo, una manifestazione ostruzionistica dell¿opposizione, è assai probabile che il voto finale sul provvedimento slitti a domani.
Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, aveva confermato ieri che il governo, ¿nella seduta di venerdì scorso¿, aveva ¿autorizzato la possibilità di porre la questione di fiducia¿.
Per l”onorevole Paolo Romani (FI), relatore del provvedimento e presidente della Commissione Trasporti della Camera, questa non è stata “una prova di debolezza e nemmeno un atto che strozza la discussione parlamentare¿. Aggiungendo che ¿Questo governo è ricorso pochissime volte al voto di fiducia, al contrario del governo Prodi che in due anni lo ha fatto quasi trenta volte”.
Non è d¿accordo il leader dei Ds Piero Fassino, per il quale ¿il centrodestra è prigioniero del suo premier e dei suoi interessi economici”.
Ieri i presidenti dei gruppi parlamentari di opposizione si erano rivolti al presidente della Camera perché riconsiderasse le motivazioni che avevano portato a respingere il voto segreto sulle pregiudiziali di costituzionalità del DL SalvaRete4 e osservavano che il primo comma dell”articolo 1 del provvedimento ¿tratta non di come accertare se vi sia pluralismo, ma su quali settori accertarlo. Si tratta cioè di una questione di merito e non di metodo, e in quanto tale legittimamente sottoponibile a voto segreto””, avevano sostenuto in una lettera.
Fassino ha affermato che ¿Se c”è un caso conclamato di questa situazione, è la legge Gasparri e questo decreto¿. E ancora: ¿Berlusconi non aveva dichiarato che risolveva il conflitto di interessi entro 100 giorni dalla sua nomina a presidente del Consiglio? Ne stanno per passare 1000 è il conflitto di interessi non è risolto e ci viene proposto un decreto che lo aggrava e siccome il presidente del Consiglio non è sicuro neanche dei voti della sua maggioranza ci mette sopra la fiducia.¿
Non ha accettato questa dichiarazione il presidente del Consiglio che, riguardo alla questione di fiducia, ha commentato questa mattina ¿è stata posta per snellire i lavori parlamentari¿.
Berlusconi ha anche dichiarato di non vedere sulla situazione di Rete4 alcuna falsità, aggiungendo che ¿tutto quello che avviene è contro la sovranità del popolo italiano che aveva già deciso con un referendum che Rai e Mediaset potessero tenere tre reti””. A questo punto, continua Berlusconi, ¿non vedo tutto questo scandalo. Il popolo italiano ha deciso così. Tutto il resto è contro l”espressione solenne della volontà del popolo italiano¿.
Anche per il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri non bisogna mettere in discussione la questione della fiducia. Il governo ¿Prodi fece uso spasmodico della fiducia¿, commenta il ministro.
Precisando ¿Secondo i calcoli dei miei collaboratori nei primi 26 mesi di legislatura l”Ulivo ha chiesto la fiducia 29 volte, la Cdl 14. In totale i voti di fiducia chiesti da Prodi furono 33, quelli chiesti da D”Alema 3, in tutto 36¿.
Il DL deve essere deve essere convertito in legge entro il 27 febbraio.
L”Autorità per le telecomunicazioni avrà tempo, ai sensi del decreto, a valutare entro la fine di aprile, la quota di popolazione raggiunta dalle nuove reti digitali, la presenza sul mercato di decoder a prezzi accessibili e l”effettiva offerta al pubblico su tali reti anche di programmi diversi da quelli offerti su reti analogiche.
In base a tali parametri l”Autorità deciderà in autonomia se l”offerta televisiva si è ampliata e quindi se l”attuale duopolio Rai–Mediaset si è diluito – nel giro di quattro mesi – in un mercato più vasto. Questa è la condizione per non mandare Rete4 nel satellite e togliere la pubblicità a Rai Tre.
All¿ora di pranzo, il premier ha convocato un vertice della casa delle libertà sul tema ancora non risolto della verifica di governo. Un vertice andato molto bene, ¿la maggioranza c¿è¿, ha detto il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Elio Vito, lasciando palazzo Chigi al termine della riunione.
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