Italia
Il Senato ha approvato il decreto noto come Grande Fratello, ma in forma ampiamente ridimensionata a seguito delle proteste sollevate dagli Internet Provider e dal popolo della Rete.
L¿iter della legge era stato avviato lo scorso 23 dicembre su proposta del ministro della Giustizia, Roberto Castelli e della Presidenza del Consiglio e nella sua forma originaria prevedeva l¿obbligo per gli ISP e i gestori delle reti telefoniche di conservare i dati di traffico dei loro clienti per una durata di 5 anni.
Il Senato, però, ha deciso che questi dati dovranno essere conservati per un massimo di 24 mesi e soltanto per finalità di accertamento e repressione dei reati.
Le informazioni potranno essere acquisite con decreto motivato del giudice su istanza del pubblico ministero o del difensore dell¿imputato, della persona sottoposta alle indagini, della persona offesa e delle altre parti private.
L¿ipotesi della conservazione obbligatoria per 5 anni della corrispondenza telematica e di tutti i dati relativi alle connessioni Internet di ogni singolo utente era stata auspicata dal Ministero degli Interni al fine di prevenire i reati legati al terrorismo, preoccupato per la cancellazione dei tabulati telefonici imposta dall”entrata in vigore, il 1° gennaio scorso, del nuovo codice in materia dei dati personali, meglio noto come testo unico sulla privacy (decreto legislativo 196/03) che si conforma alla direttiva europea 2002/58/CE
La decisione aveva suscitato le immediate considerazioni del garante per la privacy, prof. Stefano Rodotà, del popolo di Internet e dei Service Provider, le società che forniscono accesso al Web, delle associazioni di categoria e degli addetti ai lavori..
Già la Camera aveva largamente rivisto il testo di legge, dopo la consegna di una petizione promossa dal sito web QuintoStato che ha raccolto 8.000 firme consegnate ai Presidenti di Camera e Senato.
¿Siamo riusciti a contenere i danni ¿ ha dichiarato a Key4biz.it Gianbattista Frontera di AssoProvider ¿ L¿archiviazione dei dati relativi alla posta elettronica di tutti gli utenti per un periodo così lungo sarebbe stata una iattura sia dal punto di vista istituzionale che, in subordine, dal punto di vista commerciale e non avrebbe comunque risolto il problema investigativo¿¿.
I criminali infatti non avrebbero avuto difficoltà a gestire i propri illeciti da un server o una casella di posta fornita da un Provider straniero.
Di contro, i danni per il settore Internet sarebbero stati tanti: ¿¿i costi sarebbero lievitati in verticale in un momento già difficile per l¿economia di settore, con un¿ulteriore moria di piccole aziende¿.
Le associazioni di categoria, che si erano già messe a disposizione del Governo, ¿¿ rimangono a disposizione delle istituzioni per trovare insieme delle soluzioni valide a contrasto della criminalità¿.
Si tratta comunque di una vittoria parziale, perché come dice il senatore dei Verdi Fiorello Cortina, ¿¿il tema del difficile equilibrio tra privacy e sicurezza è una questione cruciale, che non può essere affrontato in un decreto legge omnibus ma necessita di una profonda riflessione”.
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