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Un singolo standard non è sufficiente a soddisfare le esigenze della mobilità a banda larga.
Il 3G dovrà dunque imparare a convivere con gli altri tre standard della banda larga senza fili che domineranno il mercato nei prossimi anni.
Lo ha dichiarato Paul Otellini, presidente di Intel, secondo cui l¿Umts dovrà dividere la piazza col Wi-Fi, il Wimax e il ¿WiMedia¿, una tecnologia capace di raggiungere una velocità di 500 Mbps e che probabilmente ¿rimpiazzerà il Bluetooth nelle reti wireless di prossima generazione¿.
Parlando a una conferenza del 3GSM World Congress di Cannes, Otellini ha svelato un progetto per integrare le tre radio frequenze GSM/GPRS, Wi-Fi e Bluetooth nei cellulari del futuro.
Al centro della nuova strategia di Intel per il mercato dei telefoni cellulari 3G cӏ Hermon, nome in codice di un processore a singola o doppia banda in grado di supportare le reti UMTS/Wide-Band CDMA (WCDMA) e la tecnologia GPRS.
Intel – entrata nel mercato dei telefonini solo un anno fa – col chip Hermon lancia la sfida a Texas Instrument, il colosso che proprio negli scorsi giorni ha annunciato la prossima generazione di system-on-a-chip OMAP.
Otellini ha dichiarato anche che la Legge di Moore avrà un forte impatto sui dispositivi mobili. Nel 2000, i telefonini erano per metà digitali e per metà analogici. Nel 2005, saranno digitali per l¿80% e analogici per un 20%, mentre dal 2008 i telefonini saranno tutti digitali e multi-protocollo.
Secondo i dati forniti dalla società di ricerca Pyramid Research a dominare il settore della connettività mobile a banda larga sarà il Wi-Fi, una tecnologia definita ¿virale¿ che avrà una diffusione due o tre volte superiore alle altre, raggiungendo i 700 milioni di utenti.
Sono in molti però a sottolineare che, sì, il WiFi offre un¿esperienza di connettività più completa, ma perde in fatto di copertura, troppo limitata.
Ed è qui che entra in scena il Wimax: a partire dal 2006, Intel integrerà la tecnologia nei computer portatili, per estenderla poi sui cellulari. Dal 2008, lo standard ¿ considerato l¿evoluzione del Wi-Fi ¿ arriverà dunque sul mercato di massa.
I consumatori , conclude Otellini cercano servizi vocali, ma sono sempre più esigenti e sempre più numerosi chiedono la coesistenza degli standard: ¿¿a loro non importa delle infrastrutture, vogliono solo accesso ai servizi¿.
In questo contesto, il 3G paga caro gli alti costi dello spettro di frequenze e i ritardi nella commercializzazione degli apparecchi.
¿Dopo anni di anticipazioni esagerate ¿ dice Martin Cooper, CEO di ArrayComm ¿ non c¿è un solo sistema 3G al mondo capace di fornire le velocità di connessione promesse e a prezzi capaci di stimolare l¿adesione di massa al sistema¿.
La visione di Intel è condivisa da molti altri operatori del settore che sempre più numerosi si stanno impegnando nella creazione di piattaforme che consentono la convergenza dei diversi standard.
Gli ultimi ad annunciare le proprie proposte, T-Mobile, divisione di telefonia mobile del colosso tedesco Deutsche Telekom e Mobilkom Austria il principale operatore austriaco.
Anche Siemens è d¿accordo sul fatto che la telefonia del futuro non debba essere legata a un unico standard: secondo il presidente Rudi Lamprecht gli operatori dovranno affidarsi senza compromessi agli standard aperti per assicurare l¿interoperabilità tra le tecnologie.
Dal punto di vista degli apparecchi, ciò significa “¿non essere legato a nessun sistema operativo, ma essere liberi di scegliere quello che crea maggiore semplicità”.
Siemens ha parlato anche di interoperabilità tra fisso e mobile: attualmente, infatti, l”80% del traffico vocale globale è gestito su linee fisse, mentre solo il 20% viaggia sulle reti mobili.
Ciò vuol dire che gli operatori mobili hanno davanti ampi margini di crescita da sfruttare al meglio.
Secondo Lamprecht, entro pochi anni i servizi voce e i dati a pochi bit viaggeranno tutti sulle reti mobili, mentre le linee fisse saranno riservate alle connessioni a banda larga e alla Voice over IP.
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