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Hewlett-Packard ha annunciato un rafforzamento della propria posizione sul settore, in piena espansione, della protezione dei diritti digitali (DRM, “digital rights management”).
Il costruttore informatico statunitense ha dichiarato di aver acquisito dalla Intel la licenza d¿utilizzo di una tecnologia di protezione dei video digitali che permette di garantire che un contenuto video non possa essere intercettato e registrato tra due apparecchi, per esempio da un Pc verso un televisore.
La società con sede a Palo Alto, in California, ha deciso di prendere la tecnologia in licenza piuttosto che svilupparla dall¿inizio e creare uno standard concorrente, ha spiegato Felice Swapp, responsabile del DRM alla HP.
L¿azienda ha anche annunciato lo sviluppo, insieme a Philips, di una tecnologia di protezione dei contenuti televisivi digitali in osservanza alle regole fissate lo scorso novembre dalla Federal Communications Commission (FCC).
La FCC ha infatti autorizzato la creazione di codici destinati alla protezione dei contenuti trasmessi sulla televisione digitale, per evitare, in pratica, la redistribuzione indiscriminata dei contenuti digitali.
HP integrerà nei suoi prodotti un dispositivo chiamato Broadcast Flag che consente di controllare la registrazione dei programmi, impedendone la condivisione o la diffusione su Internet.
Philips e HP hanno precisato di aver sottoposto la loro tecnologia all¿esame della FCC e di aver ottenuto l¿autorizzazione per utilizzarla sui diversi tipi di DVD (DVD-R e DVD-RW).
Già a gennaio, nell¿ambito del salone Consumer Electronics Show di Las Vegas, il presidente di HP Carly Fiorina aveva preso posizione contro la pirateria dei contenuti digitali, annunciando una serie di prodotti e di alleanze volte a proteggere il copyright mediante l”introduzione di dispositivi per l¿identificazione della provenienza e della legalità dei file.
¿Le soluzioni di Digital Rights Management ¿ sostiene Luca Venturelli di HP – hanno come obiettivo principale garantire elevati livelli di security nella creazione, gestione e distribuzione dei contenuti digitali, proteggendo i diritti d¿autore. Per garantire la riservatezza dei dati e la garanzia dei diritti d¿autore, sono stati implementati sistemi in grado di tutelare l¿autore nella distribuzione attraverso la rete e sul mercato tradizionale in tutti i vari passaggi, a partire dal fornitore del servizio fino a raggiungere l¿utente finale”.
Il DRM, nella definizione ufficiale del W3C, è un sistema per ¿l¿amministrazione dei diritti digitali¿ che non tutela solo gli aspetti di sicurezza relativi ad accessi o duplicazioni illegali, ma sovrintende anche alla descrizione, all¿identificazione, al commercio, alla protezione al controllo e alla tracciatura di tutte le forme di cessione del diritto all”uso di uno specifico contenuto.
Il DRM ¿ dice la Business Software Alliance (BSA) – può però essere inteso anche come un sistema per la ¿gestione dei diritti digitali¿ mediante la cifratura dei contenuti e la distribuzione a pagamento (o altra forma di ricompensa) delle chiavi di apertura, al fine di proteggere l”accesso illegale ai contenuti.
Secondo uno studio di BSA, la diffusione dei compensi sui supporti e le apparecchiature digitali raggiungerà ricavi pari a 1,5 miliardi di euro entro il 2006, contro i 309,39 milioni di euro complessivi del 2002. Per quanto riguarda in particolare l¿Italia, si stima che i compensi raggiungeranno i 142.54 milioni di euro nel 2006, rispetto ai 57.45 euro del 2002.
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