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Gli esperti del mercato mediatico ritengono che la Gasparri danneggerà l¿unico operatore Pay TV presente in Italia.
Dello stesso parere la stampa straniera. Il New York Times parla di danni consistenti per l¿operazione messa in atto dal tycoon australiano Rupert Murdoch, una volta approvato dal Senato il Ddl di riforma del sistema radiotelevisivo.
Il disegno di legge, che porta la firma del Ministro delle ComunicazioniMaurizio Gasparri apporterà delle grosse modifiche sul mercato di settore, e in modo particolare punta tutto sullo switch-off del digitale terrestre.
Questo in altre parole significherà maggiore competizione tra l¿emittenti satellitari e quindi, la Pay TV di Murdoch,Sky Italia non opererà più in una situazione di quasi monopolio.
Il digitale terrestre, infatti, permette di trasmettere immagini attraverso le antenne tradizionali, consentendo così a dozzine di canali di essere visti anche senza satellite. Una novità che certo cambia il mercato della Pay TV in Italia con la conseguente nascita di emittenti in diretta concorrenza con Sky.
A tal proposito bisogna citare una ricerca sviluppata da New Media&Tv-Lab (laboratorio di ricerca sull”economia dei new media e televisione digitale dell”Università Bocconi di Milano) sugli scenari della multimedialità in Italia e in Europa.
Secondo i ricercatori della Bocconi, l”Italia, già terza in Europa per l”offerta dei canali Tv digitali, vedrà un”ulteriore impennata nell”offerta di canali, con maggiori scelte telematiche e servizi interattivi aggiunti, a seguito dell”approvazione del Ddl sul sistema radiotelevisivo.
Proprio l”approvazione della nuova legge sul sistema radioTv consentirà all”Italia di allinearsi con il resto d”Europa, dove – sempre secondo i dati del New Media&Tv-Lab – il nostro Paese è terzo, dopo Gran Bretagna e Francia, per offerta di canali digitali.
E¿ naturale che questo porterà maggiore competizione, gli utenti potranno scegliere tra un¿offerta diversificata e Sky ci perderà.
La Pay TV, nata dalla fusione tra Stream e TelePiù (vedi scheda), operazione costata a Murdoch 920 milioni di euro, obbligherà i quadri dirigenti a rivedere la strategia della società, specie per quanto riguarda l¿eventuale penetrazione in altre parti d¿Europa.
Ma non è solo il digitale, il cui passaggio è previsto per il 2006, a creare qualche problema all¿andamento della Tv di Murdoch.
Pare infatti che l¿andamento del Gruppo non sia dei migliori. Il mese scorso la casa madre, la News Corporation, ha presentato la trimestrale, con ricavi in crescita del 19% che arrivano a 5,6 miliardi, utili operativi consolidati arrivati a 760 milioni dai 729 milioni del 2002, ma il dato più significativo è la perdita operativa di 106 milioni imputati a Sky Italia.
Iricavi trimestrali sono stati di 421 milioni di dollari e gli abbonati sono diventati più di 2,4 milioni.
Nel semestre al 31 dicembre, ha avuto una perdita operativa di 223 milioni di dollari.
Murdoch continua però ad essere ottimista. “Siamo riusciti ad aumentare la nostra visibilità ed espanderci ancora, investendo su DirecTv e Sky Italia (..) puntiamo a crescere ancora nei prossimi anni, con queste attività″.
L”obiettivo indicato da Murdoch alla partenza di Sky Italia era di 3 milioni di abbonati entro la fine del 2004. Se gli abbonamenti continueranno a crescere con il ritmo indicato, più 100mila al mese, dovrebbe essere tranquillamente superato, avevano detto dalla società.
Per quanto riguarda la Pay TV italiana, Sky, dal suo avvio datato primo agosto 2003 ha già fatto registrare 2,5 milioni di abbonati, punta a raggiungere i 3 milioni di clienti entro la fine di quest”anno per arrivare a 5 milioni di abbonati in tre anni.
Il 95% ha scelto un pacchetto Premium, cioè, oltre ai canali dell”offerta base ha acquistato canali di cinema o sport.
Ma per gli esperti i numeri sono ancora troppo bassi, al momento solo il 12% delle famiglie è abbonata al servizio di Tv satellitare, contro il 40% in Gran Bretagna. In principio, Sky Italia contava circa 1,9 milioni di clienti.
Per sollevare le sorti della Pay TV, non sarà quindi sufficiente perseguire sulla via della lotta alla pirateria con la nuova tecnologia per criptare i decoder.
Non è per niente facile infatti poter trasformare un utente che fino a ora vedeva i programmi della Pay TV con le schede taroccate, in un abbonato.
Di solito chi è abituato a non pagare, preferisce optare per i Dvd illegali, quelli venduti per le strade o scaricarli direttamente dalla Rete.
A tutto questo, bisogna aggiungere le condizioni imposte dall¿Antitrust Ue per dare il proprio Ok alla fusione, come il limite di tre anni imposto ai contratti con gli studios cinematografici per le anteprime dei film; e le norme europee in materia di diritti televisivi sul calcio, che fissano in due anni la durata dell¿esclusiva per le emittenti come Sky.
Si presenta quindi abbastanza impervia la strada per Sky Italia, come dire, non brillano tutte le stelle di Murdoch.
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