Italia
Grande flop per il film della Walt Disney arrivato nelle sale durante le vacanze di Pasqua. E” passato appena un anno da quando la Disney ha sbancato i botteghini in America con Finding Nemo (Alla ricerca di Nemo) e Pirates of the Caribbean (La maledizione della prima luna).
La differenza adesso è palese, sia The Alamo sia Home on the Range non hanno infatti convinto gli spettatori.
The Alamo, costato ben 100 milioni di dollari, al suo debutto ha conquistato solo il terzo posto con un incasso di 9,2 milioni.
La società sperava potesse competere con La Passione di Cristo per il primo posto, ha detto Chuck Viane, presidente della distribuzione interna.
Aggiungendo di ritenere che il regista del film, John Lee Hancock, abbia fatto un buon lavoro.
Altri problemi quindi per la casa di Topolino, alle prese con una guerra intestina che riguarda la cattiva gestione della società, attribuita all¿ex presidente e Ad Michael Eisner.
Alcuni osservatori avevano previsto la crisi cinematografica della Disney, già all¿indomani della rottura della partnership con Pixar, la società di animazione in tecnica digitale di proprietà di Steve Jobs di Apple.
Grande vincitore invece di queste vacanze, e non è ancora finita, il film La Passione di Cristo di Mel Gibson, in testa alla classifica dei film più visti.
Secondo i dati resi noti ieri sera, il film ha incassato 17,1 milioni di dollari in tre giorni a partire da venerdì, portando l”incasso totale in sette settimane dall”uscita a 354,9 milioni di dollari.
Diretto, prodotto e finanziato da Gibson, il film è distribuito da Newmarket Films, una unità di Newmarket Capital Group, che si aspetta di raggiungere i 400 milioni di dollari.
In quel caso, sarebbe in lotta con Spiderman nella classifica dei film più visti di tutti i tempi. La saga del supereroe nel 2002 ha incassato 403 milioni di dollari.
In America, La Passione si aggiudica invece la nomina di film R-rated (con divieto ai 17 anni se non accompagnati) più visto negli Stati Uniti in tutti i tempi.
Il film di Mel Gibson ha risollevato le sorti, almeno per questi giorni di festa, del cinema italiano. Il film ha incassato di più nel nostro Paese che nel resto d”Europa.
In Italia il film ha totalizzato dal giorno della sua uscita, il 7 aprile, circa 11 milioni di euro, con 2.250.000 spettatori; registrando poi il record dell”incasso più alto nel primo giorno di programmazione, il 7 aprile, quando è stato visto da 250.000 spettatori su 663 schermi sparsi in tutta Italia per un incasso totale di 1.218.000 euro. Il record precedente era de Il signore degli anelli: il ritorno del re che aveva incassato 1.100.000 euro pari a 189.000 spettatori.
Il film è parlato in latino e aramaico e per lungo tempo il regista non voleva fosse sottotitolato per la sua uscita nelle sale Usa (25 febbraio 2004) poi ha capitolato alle esigenze della distribuzione.
E¿ stato girato interamente in Italia. Negli studi di Cinecittà è stata ricostruita la città di Gerusalemme, mentre le scene della crocifissione sono state girate a Matera.
Il film racconta le ultime dodici ore della vita di Cristo. Inizia con la preghiera nell”orto dei Getsemani, dove Gesù si è diretto al termine dell”Ultima Cena e dove resiste alle tentazioni di Satana.
Nel finale, Gesù affronta l”ultima tentazione, quella di essere abbandonato dal Padre, poi alle tre del pomeriggio, muore mentre il cielo viene squarciato dai fulmini e si strappa la tenda del tempio di Gerusalemme.
Un film-evento che ha diviso spesso gli spettatori all¿uscita dalle sale e forse per questo ha incuriosito ancor di più.
Maurizio Porro, del Corriere della Sera, lo definisce un film ¿truculento¿. Un Braveheart sulla Croce. Per il critico cinematografico, il film manca totalmente della dimensione spirituale, ¿¿diventa la più grande storia horror mai raccontata¿, fatta di ¿¿sangue, ferite purulente, orbite disfatte, bulbi oculari staccati, denti e gengive massacrati, schiene frustate e scie rosso shocking impressioniste, che siamo subito sazi¿.
Mel Gibson sorvola la storia evangelica, i rapporti con i discepoli e la Resurrezione.
In mezzo a quel carnaio, ritengo sia naturale pensare, quanto ci sia in questo film di convincimento religioso, e quanto di business. Beh, credo la partita sia stata vinta alla grande dall¿intelligente opera di marketing.
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