Italia
La Camera ha dato il via libera al decreto Urbani sul finanziamento del cinema e sul contrasto della pirateria audiovisiva e via internet. La legge passa ora all¿esame del Senato.
A sorpresa, però, la Camera ha approvato un emendamento – presentato da Pietro Folena (DS) e Mauro Bulgarelli (Verdi) – sul quale il governo aveva espresso voto contrario.
L”emendamento ha cancellato il comma 7 dell”art. 1 che stabiliva l”obbligo per ¿i prestatori di servizi della società dell”informazione che siano venuti a conoscenza della presenza di contenuti idonei ad integrare le violazioni commesse per via telematica a informarne con immediatezza il Dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell”Interno o l”autorità giudiziaria¿.
Sull”emendamento al decreto, il governo è stato battuto per sette voti: la modifica al testo è stata infatti approvata con 179 sì e 172 no.
Nel merito della questione è entrato anche il Commissario europeo per le Imprese e la Società dell¿Informazione Erkki Liikanen, che ha espresso seri dubbi sull¿applicabilità del decreto senza l¿approvazione dell¿Ue.
¿Se non è una misura di trasposizione¿ di una direttiva europea, ha affermato il portavoce del Commissario, ¿dovremo analizzarlo con cura prima di farci un”opinione sul fatto se una notifica sia necessaria in quanto si tratta di ”regolamentazioni tecniche¿ che hanno impatto sui servizi della
società dell”informazione. Nel caso il decreto contenga queste regolamentazioni tecniche – ha aggiunto – la mancanza di una notifica implica l”inapplicabilità di queste regolamentazioni tecniche stesse¿.
¿Se un governo adotta una misura urgente come previsto in base alla direttiva sulla Trasparenza – ha affermato Peter Sandler – deve tuttavia notificare la misura alla Commissione in modo tale che possa essere valutato se l”uso della misura d”urgenza era giustificata¿.
Evidente la soddisfazione di Pietro Folena che ha dichiarato che l¿approvazione dell¿emendamento presentato insieme a Bulgarelli ¿E” una nuova sconfitta per il governo. Per la seconda volta in poche settimane, prevalgono gli argomenti del popolo della rete contro chi vuole impedire la circolazione delle idee¿.
Folena ha inoltre aggiunto che ¿¿l”approvazione dell”emendamento è molto importante perché cancella una norma assolutamente illiberale, da “stato di polizia”, che costringeva i provider a svolgere una funzione che un”impresa privata non può e non deve avere e in qualche modo a violare l”art. 15 della Costituzione che prevede la libertà e la segretezza della corrispondenza e della comunicazione¿.
Beatrice Magnolfi dei DS ha sottolineato invece come la Casa delle Libertà non ha capito che Internet non ha confini e si è dunque ¿¿esposta a una sconfitta che premia il popolo della rete e i Provider italiani ai quali è affidato in massima parte lo sviluppo della società della conoscenza¿.
¿I Provider non sono dei gendarmi – conclude la Magnolfi – e la maggioranza, su questo, come su altri temi, è minoranza in aula e nel Paese¿.
¿E¿ proprio il caso di dirlo, un buon provvedimento mette tutti d¿accordo¿, ha commentato l¿on Gabriella Carlucci che del Decreto Urbani è stata relatore in Aula. ¿L¿intenso lavoro svolto prima in Commissione Cultura e poi in Aula ha consentito un notevole miglioramento del decreto, col risultato che solo 12 sono stati i voti contrari al provvedimento. Nonostante i tempi strettissimi, imposti dal termine di 60 giorni per la conversione del decreto, siamo riusciti ad addivenire ad un testo largamente condiviso, con implicazioni non solo nel campo della pirateria audiovisiva via internet, come era in origine, ma anche con importanti interventi nel mondo dello sport, delle fondazioni lirico-sinfoniche e nella gestione dei rapporti con tutto il mondo di Internet. Riuscire ad ottenere un consenso quasi ¿bulgaro¿ è un premio al Governo e al mio ruolo di relatore del provvedimento, in special modo tenuto conto della peculiarità del settore che si andava a disciplinare. Inoltre, auspico che questo sia l¿inizio di un dibattito approfondito intorno alla fruizione dei contenuti che la Rete mette a disposizione.¿
Resta ben poco comunque, del decreto come era stato concepito dal ministro Urbani: rispetto alla versione uscita dal Consiglio dei ministri a marzo, nel nuovo testo sono saltate le sanzioni per le copie private: grazie alla modifica dell”articolo 1, infatti, scaricare file audiovisivi da Internet per uso personale non sarà più vietato, solo a condizione però che si tratti di file che hanno assolto gli obblighi previsti dalla legge sul diritto d¿autore e dotati di appositi avvisi informativi.
In caso contrario restano le sanzioni (154 euro, che salgono a 1032 in caso di reiterazione) accompagnate dalla pubblicazione della condanna sui giornali. Questo vale non solo per il download ma anche per la messa in condivisione dei file.
Una sanzione di tipo penale scatta invece per chi trae profitto o fa commercio di opere protette attraverso internet. A fronte di questo reato, la legge prevede anche la possibilità del carcere da sei mesi a tre anni.
Con il comma 6-quater, intanto, si profila l”introduzione di una tassa sui masterizzatori e sul software di masterizzazione. A parere dei parlamentari, infatti, il 3% sul prezzo di listino deve essere destinato ad autori e produttori di contenuto (musica e cinema).
© 2004 Key4biz.it
Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Archivio delle news sul Decreto Urbani, la Direttiva Europea e la Proprietà intellettuale
Per seguire il dibattito in diretta audio/video dall”aula di Montecitorio