Italia
Nato come un pastrocchio, il decreto Urbani continua, a causa delle modalità affannose e compulsive di approvazione, a generare confusione, rischi e punti di non ritorno.
In altra pagina di Key4biz.it troverete una ricostruzione del Testo Provvisorio del decreto, ricostruito per noi da IsICult.
Siamo tutti invitati a leggerlo con attenzione.
La sua lettura lascia sconcertati per le conseguenze che alcuni punti potrebbero determinare per gli utenti, per i gestori dei siti internet, per i provider, assegnando ruoli che sarebbe il caso di valutare in modo accorto per gli effetti che potrebbero generare. Ma anche perché prevede obblighi e procedure inesistenti sull¿intero pianeta.
Rinviamo alla prossima settimana un¿analisi sul testo e sulle possibili conseguenze per lo sviluppo di internet in Italia, un¿analisi attraverso la quale cercheremo di convincere i nostri lettori e, ancor di più gli attori che stanno contribuendo a definire il testo del provvedimento, che l¿Italia non è un califfato e dovrebbe ancorarsi saldamente all¿Europa, ancor di più se pensiamo al complesso processo di costruzione della Società dell¿Informazione.
Per il momento segnaliamo i commenti fatti a caldo, a coronamento di una stretta di dibattito alla Camera su cui pesa qualche ombra.
Pesante, infatti, l¿allarme lanciato oggi da Paolo Nuti, presidente dell¿Associazione Italiana Internet Providers (AIIP), che sottolinea:
¿Il testo licenziato dalla Camera in sede di conversione delle norme antipirateria previste dall¿articolo 1 del Decreto Legge n.72/04 rimuove le criticità costituzionali del testo originale e dell¿emendamento governativo evidenziate dall¿Associazione Italiana Internet Providers. Nel prenderne atto con soddisfazione – ha dichiarato Nuti – AIIP esprime grande apprezzamento per l¿impegno del relatore Onorevole Gabriella Carlucci che, in Commissione Cultura, si è prodigata nel dare ascolto e conciliare le posizioni espresse dai rappresentanti dell¿industria e dei consumatori. Impegno che nel corso del dibattito è stato giustamente riconosciuto anche da diversi Parlamentari dell¿opposizione.
Restano peraltro aperte alcune problematiche ¿ ha proseguito Nuti – in relazione alla estensione ai masterizzatori ed al software di masterizzazione della levy già prevista per i supporti di registrazione, all¿introduzione di un idoneo avviso circa l¿assolvimento degli obblighi derivanti dalla normativa sul diritto di autore e al drastico appesantimento delle sanzioni a carico degli utenti conseguente all¿introduzione della locuzione ¿per trarne profitto¿. Tali previsioni portano ad effetti paradossali su piano pratico e molto gravi per gli utenti (fino a 3 anni di reclusione e 15.437 Euro di multa) su quello penale. AIIP auspica quindi che il Senato possa a sua volta offrire un significativo contributo migliorativo. Vista la complessità del tema e l¿approssimarsi della pubblicazione della nuova direttiva Europea sulla proprietà intellettuale ¿ conclude Nuti – AIIP continua comunque a ritenere preferibile lo stralcio dell¿articolo uno del provvedimento¿.
Ieri il primo commento è stato del ministro Giuliano Urbani: ¿Il testo approvato oggi in aula alla Camera va benissimo e per questo lo difenderemo al senato così come è””. Urbani non si è detto preoccupato dei rilevi di oggi della Ue: ””a mio avviso il decreto legge non contiene ”regolamentazioni tecniche rilevanti per la cosiddetta società dell”informazione” che lo farebbero parzialmente inapplicabile. Quegli estremi non ci sono e quindi neanche i problemi””
¿Grande soddisfazione per l”approvazione del decreto Urbani da parte dell”Aula della Camera¿. E¿ quanto ha espresso l”onorevole Gabriella Carlucci, relatrice del provvedimento a cui tutti hanno riconosciuto un impegno personale attento e sensibile alle istanze espresse, sottolineando anche che
il ””¿provvedimento aveva scatenato una serie di polemiche¿. ¿
¿Anche i titolari dei diritti delle opere dell”ingegno dovrebbero essere soddisfatti. Abbiamo introdotto un prelievo del 3% sul prezzo di listino dei masterizzatori che se non viene versato alla Siae comporta una sanzione doppia (6%) per i produttori”” sottolinea l”onorevole Carlucci, che aggiunge: ””L”incidente di oggi sul voto del comma 7 dell”articolo 1 (funzione di controllo dei provider) – e” successo perche” mancavano molti deputati. Quel commma non inficia comunque il principio di legge. La norma e” contenuta nell”articolo 17 del decreto legislativo 9 aprile 2003, n.70. Noi la avevamo solo rafforzata””.
Quanto alla norma che riguarda il controllo delle violazioni commesse per via telematica: ””riteniamo – dice la Carlucci – che faccia riferimento all”articolo 15 della Costituzione e quindi che sia di competenza dell”autorità giudiziaria””.
“L”approvazione del dl Urbani da parte della Camera e” un significativo passo per fronteggiare un problema molto complesso come quello della tutela dellaproprieta” intellettuale nell”era digitale. Credo che il provvedimento affronti in modo bilanciato le esigenze che, percerto aspetti, sono contrastanti e, in un certo senso, esso anticipa la prossima direttiva europea”. E¿ quanto ha dichiarato Lucio Stanca, ministro dell¿Innovazione, che ha aggiunto “¿Riflettendo per il futuro, sono dell”opinione che, sia per la continua evoluzione delletecnologie, sia per la dinamica dei modelli di business connessi, che per la stessa mutazione in corso sul pian onormativo al livello internazionale, questa materia non ha ancora e non potrà a breve termine trovare una stabilità normativa”.
Infine la Siae considera ””¿l”approvazione del testo del dl Urbani ed il consenso creatosi intorno ad esso, un primo significativo passo per rendere più efficace e moderna la tutela del lavoro degli autori e degli editori¿”” ¿ sottolineando come il testo del dl sul rifinanziamento del cinema e sulle norme antipirateria ha registrato ””¿un consenso di fondo tra maggioranza e opposizione
sulla necessita” di tutelare tutte le opere dell”ingegno diffuse per via telematica. I risultati raggiunti, peraltro, dovranno concretizzarsi con un effettivo impegno di tutti gli operatori interessati””.
Tra i primi commenti, un¿autorevole voce dell¿opposizione, quella dell¿on. Beatrice Magnolfi, una delle poche parlamentari a seguire con continuità i temi della banda larga:
“Abbiamo sventato un grave colpo allo sviluppo della rete (e del nostro paese). Il testo originario del Decreto Urbani, uscito dal Consiglio dei ministri, era inaccettabile: gli utenti che si scambiano files considerati come pirati, i providers trasformati in poliziotti, responsabili di tutto ciò che circola in rete, controllo del Ministero dell”interno su tutta la comunicazione via internet. Sullo sfondo, un”idea della rete non come opportunità, ma come minaccia; non come spazio di libertà, ma come prigione piena di divieti.Grazie al lavoro della Commissione Cultura gli aspetti peggiori sono stati corretti. Poi ¿ conclude la Magnolfi – con la soppressione del comma 7 in aula, l”opposizione ha ottenuto un”altra vittoria, facendo capire che i providers non sono gendarmi. E la maggioranza ha fatto l”ennesima figuraccia. Internet non ha confini: è assurdo che ciascun paese si inventi le sue regole. Mi auguro che anche al Senato prevalga quest”idea.
“La definizione che la camera ha dato dell”uso personale di copia di prodotti protetti dal diritto d”autore, nel testo del Decreto Urbani licenziato ieri, è grave e sbagliata¿ ¿ ha dichiarato il sen. Fiorello Cortiana – ¿Si è scelto infatti di includere tra i soggetti sanzionabili con la galera da tre a sei mesi coloro che immettano dati protetti dal diritto d”autore coloro PER TRARNE PROFITTO, locuzione che la Corte Costituzionale ritiene più estensiva dell”originaria SENZA FINI DI LUCRO, ritenendo che tragga profitto chi risparmi sull”acquisizione di un bene. Al Senato dobbiamo cambiare questa situazione.¿
“In pratica ¿ prosegue Cortiana – chiunque scarichi un bene protetto da diritto d”autore, anche senza rivenderlo, ma lo usi e quindi risparmi dei soldi sarà sanzionabile penalmente con la galera. E” un assurdo assoluto, visto che tutta la discussione e” stata tesa a eliminare sanzioni pecuniarie da mille euro, che sono state giustamente tolte dal testo definitivo. Tutta la discussione alla Camera ha avuto un tono assolutamente contrario a quelle sanzioni pecuniarie, e spero che i colleghi del Senato concordino che si tratta di una modifica tecnica assolutamente necessaria.”
””Da Governo ed opposizione altri regali ai service provider che di contenuti non producono nulla””. E” quanto ha dichiarato Enzo Mazza, direttore generale della Federazione dei discografici italiani (Fimi), sugli sviluppi del Decreto Urbani.
¿¿”Dopo le norme per incentivare decoder e banda larga alle societa” di telecomunicazione si toglie anche la responsabilità per le attività illecite ¿ secondo Mazza – Governo ed opposizione pensano sempre ai contenitori e mai ai contenuti: le idee circolano perché c”e” chi crea e non perchè si favorisce l”adsl, altrimenti chi avrà interesse a produrre opere dell”ingegno in futuro se tutti possono scaricare la musica pirata?””.
Ora occorre una pausa di riflessione.
Aggiungeremmo che occorre anche una lettura accorta del testo provvisorio.
Trapelano tra le tante dichiarazioni buoni propositi di ulteriori migliorie da proporre al Senato, ma sorge il dubbio che si tratti di un palazzo costruito male.
Che non convenga buttarlo giù e costruirne uno nuovo, piuttosto che correggere errori incorreggibili della prima costruzione?
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