Italia
Presto sarà possibile accedere da casa, tramite il televisore, ai servizi multimediali della Pubblica Amministrazione.
Tutto questo sarà possibile grazie al tGovernment, e alla tecnica di diffusione in digitale terrestre, che secondo quanto previsto dal testo di riforma del sistema radiotelevisivo, attualmente in discussione al Senato, dovrebbe essere attivo dal dicembre 2006.
Il tGovernment renderà possibile accedere anche dal televisore di casa alle informazioni e alle prestazioni online della Pubblica Amministrazione, ossia l”eGovernment.
Il Ministro per l”Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ha infatti disposto, nell”ambito del progetto “Digitale Terrestre” già approvato dal Comitato dei Ministri per la Società dell”Informazione, l”emanazione di un bando che, attraverso il CNIPA (Centro nazionale per l”informatica nella P.A.), stanzia 7 milioni di euro per il finanziamento di applicazioni informative multimediali basate sul digitale terrestre e destinate al grande pubblico.
Contestualmente il ministro ha disposto che presso il CNIPA sia costituito il Centro di Competenza sul Digitale Terrestre per assistere gli Enti Locali interessati a sperimentare questa nuova tecnologia.
Questo progetto pensato e voluto dal ministro Stanca dovrebbe essere un¿alternativa a Internet.
¿Attualmente ¿ ha spiegato il ministro – gran parte delle modalità innovative di accesso online ai servizi della Pubblica amministrazione sono basate sulle tecnologie Internet e, quindi, presuppongono che il cittadino disponga di un Pc con connessione alla Rete¿.
Ma oggi, ha chiarito Stanca, ci sono ancora larghe fasce di popolazione che sono tendenzialmente escluse da tali informazioni e servizi.
La televisione digitale interattiva potrebbe permettere di superare questa limitazione, permettendo di accedere ad alcune tipologie di servizi ¿¿mediante una interazione facile tramite il televisore (presente ormai in oltre il 95% delle famiglie italiane) e attraverso il suo telecomando¿.
Di fatto, il digitale terrestre attiverà un nuovo canale di comunicazione verso il cittadino, con una prospettiva di sviluppi, a medio termine, legata alla potenziale capacità di portare i servizi di government alle fasce deboli della popolazione e verso i cittadini tendenzialmente esclusi dagli altri canali di fruizione degli stessi servizi.
In realtà sembra strano che chi non possiede una connessione Internet da casa, possa decidere di dotarsi di un decoder per vedere la Tv digitale terrestre, tenendo conto degli alti costi che una simile decisione comporta.
Al CNIPA è stata già affidata la realizzazione di un progetto per portare sul canale digitale terrestre alcuni servizi e informazioni contenuti nel Portale Nazionale del Cittadino da dove, già oggi con il proprio Pc connesso alla Rete, si possono scaricare oltre 1.000 moduli, raggiungere quasi 8mila servizi pubblici collegati a più di 160 guide e a 126 eventi.
Ai 7 milioni di euro resi disponibili tramite il CNIPA dal ministro Stanca, si assommano altri 3 milioni di euro della Fondazione Bordoni per conto del ministero della Comunicazione, per cofinanziare applicazioni avanzate, come la telemedicina per esempio.
¿Con questi stanziamenti sarà concretamente possibile sia preparare la strada alla diffusione capillare del tGovernment, sia sperimentare soluzioni tecnologicamente avanzate¿, ha concluso il ministro Stanca.
Intanto l”Antitrust, che pure sta ancora valutando se la Rai possegga una posizione dominante nel settore delle frequenze, ha dato il via libera all”acquisto delle infrastrutture e delle frequenze necessarie alla azienda per coprire più del 50% del territorio sul quale chi ha il decoder può ricevere il digitale terrestre. Finora la Rai ha investito in tutto questo circa 22 milioni di euro.
La decisione dell”Autorità presieduta da Antonio Tesauro, che doveva arrivare entro il 30 marzo, è slittata al 30 aprile e sarà adottata dopo aver ricevuto il parere, non vincolante, dell”Autorità per le Comunicazioni, come ha detto una fonte dell”Antitrust.
Al vaglio dell¿Autorità antitrust c¿è l”acquisto da parte di Rai Radiotelevisione Italiana Spa di rami d”azienda e delle relative frequenze di 11 società di televisione locale per lo sviluppo di canali televisivi in tecnica digitale.
Secondo quanto previsto infatti dal Ddl Gasparri, che dovrebbe essere definitivamente approvato nella prossima settimana, prevede il passaggio dalle trasmissioni in tecnica analogica a quella digitale per il 2006.
Le frequenze comprate dalla Rai insieme ad altre, già detenute dalla società, vengono attualmente utilizzate per trasmettere canali digitali che negli ultimi otto mesi hanno raggiunto il 70% della popolazione, ha detto il Direttore generale Flavio Cattaneo.
L¿Antitrust ha deciso di aprire un¿istruttoria sul caso della Rai per valutare l¿eventualità di posizioni dominanti sul mercato mediatico.
La Tv di Stato ha già un alto numero di frequenze e acquistandone altre per l”avvio del digitale rischia di arrivare a una posizione nel mercato televisivo che potrebbe configurarsi come dominante.
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