Europa
La Commissione europea ha approvato un programma di aiuti volti a incentivare lo sviluppo dei Paesi africani.
Si tratta di una somma di 230 milioni di euro che dovranno essere utilizzati per le infrastrutture nell¿accezione più ampia del termine: dalla ricostruzione autostrade (Mali, Niger, Uganda…) e delle reti Internet, al loro loro uso in Africa orientale e meridionale.
Questo piano di aiuti economici è stato fortemente voluto dal Commissario europeo per lo Sviluppo e gli aiuti umanitari Paul Nielson.
Una parte della somma stanziata per l¿intero progetto ¿ 21 milioni di euro, circa il 9,1% dell¿intera somma ¿ sarà destinata allo sviluppo delle tecnologie dell¿informazione e delle comunicazioni.
Il progetto punta alla realizzazione di tre obiettivi: ampliamento dell¿accesso a Internet, aumento della velocità di connessione e sviluppo dell¿ICT (Information and Communication Technology) nell¿ambito delle amministrazioni nazionali.
La Commissione europea precisa che questi fondi serviranno a sostenere principalmente le iniziative regionali avviate dai diversi organismi dell¿Africa occidentale, centrale e orientale come ilComesa (Common Market for Eastern and Southern Africa), laEAC (East African Community), l”IGAD (the Inter-Governmental Authority for Development) e la IOC (Indian Ocean Commission).
Gli aiuti finanziari del settore dell¿ICT dovrebbe coprire differenti aree della Rete: banda larga, sviluppo dei portali Internet regionali e incentivazione dello scambio delle informazioni, destinate alle imprese e alle amministrazioni per la sensibilizzazione e la formazione nelle nuove tecnologie.
Chiaro che la decisione della Ue va verso l¿impegno ad alleggerire il cosiddetto digital divide, termine tecnico utilizzato in riferimento alle disuguaglianze nell¿accesso e nell¿utilizzo delle tecnologie della cosiddetta ¿società dell¿informazione¿.
Il Piano evidenzia il compito fondamentale del trovare delle soluzioni ai problemi posti dalla nuova società dell¿informazione, che deve essere aperta e favorire l¿integrazione degli individui, la diffusione del sapere, la divisione delle informazioni e la diversità culturale e linguistica.
Digital divide è un termine molto complesso che in realtà comprende anche problematiche che coinvolgono tutti gli aspetti della vita di una comunità: economici, culturali, sociali.
In effetti, l¿accesso e l¿utilizzo delle tecnologie dell¿informazione e della comunicazione rappresentano nel nostro mondo un pre-requisito per lo sviluppo economico e sociale.
La diffusione delle tecnologie dell¿informazione presuppone da una parte grandi investimenti economici, dall¿altra la presenza di infrastrutture e servizi, ma che spesso mancano in molti Paesi, soprattutto al Sud del mondo.
Le maggiori difficoltà per la diffusione della ICT sono date dalla carenza delle infrastrutture per le telecomunicazioni e dai costi elevati di utilizzo delle linee telefoniche, dalla scarsa presenza di computer e attività di alfabetizzazione relative al loro utilizzo, dalla diffusione geografica delle connessioni, che è concentrata nelle grandi città o esclusivamente nelle capitali, mentre è totalmente assente nelle zone rurali, nelle quali vive invece la maggior parte della popolazione.
Lo sviluppo delle tecnologie dell¿informazione potrebbe aprire nuove strade per la diffusione e la socializzazione di servizi anche primari: è il caso della ¿telemedicina¿ che consentirebbe ad abitanti anche di luoghi isolati e irraggiungibili di avere, ad esempio, diagnosi online o la possibilità di ottenere analisi mediche senza necessariamente dover accedere ¿fisicamente¿ ad un centro specializzato.
Anche nel campo dell¿educazione e della formazione si aprono strade tutte nuove che potrebbero fornire un accesso più ampio dell¿attuale all¿istruzione anche di base. Lo sviluppo economico potrebbe essere agevolato dalla messa in collegamento di realtà locali con il mercato globale che le nuove tecnologie favoriscono e promuovono.
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