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La giapponese Sony ha deciso di uscire allo scoperto. Inizialmente aveva smentito le indiscrezioni apparse sulla stampa internazionale che parlavano di un interessamento della società per gli studios Metro Goldwyn Mayer (MGM), ma dopo la presentazione dell¿offerta di Time Warner e General Electric ha deciso di rendere pubblica la propria posizione.
In realtà Sony ha già da tempo aperto alcune trattative informali con il Gruppo di Hollywood, e la sua offerta sarebbe sostenuta anche dai due operatori finanziari Providence Equity e Texas Pacific Group.
Una fonte, che ha chiesto di rimanere anonima, avrebbe confermato che la società giapponese, leader nell¿elettronica di consumo, avrebbe già affidato agli esperti l¿analisi dei bilanci della MGM.
Sony è già presente nel settore da anni, tanto che il business cinematografico conta per quasi il 10% del business complessivo del Gruppo.
Il Gruppo è infatti già proprietario dal 1989 della Columbia-Tristar, nota dal 1991 come Sony Pictures Entertainment, produttrice e distributrice di pellicole di successo.
Se confermata, una simile operazione avrebbe degli enormi vantaggi per il vecchio leone del cinema americano, che attualmente ha difficoltà a reggere la concorrenza sul mercato cinematografico.
Attualmente la Metro Goldwyn Mayer ha un valore che si aggira intorno ai 4,1 miliardi di dollari.
Considerando un premio che verrebbe certamente richiesto dal management di MGM, si potrebbe giungere ad un controvalore tra i 4,5 e i 5 miliardi di dollari.
Secondo le indiscrezioni, la società giapponese sarebbe pronta a mettere sul tavolo delle trattative 1,5 miliardi di dollari in contanti da parte di ciascuno dei tre soggetti coinvolti nella cordata acquirente, con l”eventuale differenza finanziata attraverso un prestito, che potrebbe essere legato all¿emissione di un bond.
Time Warner nella sua offerta è alleata al fondo di investimenti Thomas H. Lee Partners.
L¿accordo tuttavia richiederà ulteriore tempo, visto che comunque la società hollywoodiana vuole essere molto prudente, viste le vicissitudini passate che l¿hanno vista passere nel 1990 nella mani della Parretti, costretta nel 1992 a cederla al Credit Lyonnais per bancarotta.
La banca francese, dopo avervi perso svariati milioni di dollari la rivendette nel 1996 al finanziere americano Kirk Kerkorian per 1,3 miliardi di dollari, che tuttora la controlla al 74% attraverso la finanziaria Tracinda Corp.
L¿obiettivo principale dell¿operazione è quello di poter mettere le mani sulla ricca library posseduta da MGM.
L¿ingente raccolta include la serie dedicata all”agente segreto James Bond, oltre ad altri 8.000 titoli, pari a circa la metà dei film a colori presenti sul mercato.
L”opportunità di accaparrasi l”ingente pacchetto di vecchi film sembra essere una delle qualità più gradite di MGM. Grazie al boom dei Dvd, le società cinematografiche hanno fatto grossi guadagni: l”enorme platea di cinefili mondiali, infatti, sembra essere costantemente alla ricerca di pellicole celebri da rivedere attraverso i nuovi supporti digitali.
La trasformazione delle pellicole in Dvd, infine, sarebbe attività gradita non solo a Sony, che sembra chiaramente interessata a MGM, ma anche ai fondi di investimento che vedono in questo settore una buona opportunità per generare ricavi in maniera rapida e poco costosa.
Da questo punto di vista, la transazione diventa interessante anche per Time Warner, tenuto conto dell¿esplosione della vendita di Dvd negli Stati Uniti, confermando le informazioni apparse sul Wall Street Journal.
Suscitano invece meno interesse gli studios cinematografici e i network televisivi di MGM, che comprendono MGM Pictures e United Artists.
Il pesante interrogativo che pesa su questa operazione riguarda proprio la capacità di questi asset di reggere la concorrenza sul mercato di settore.
Alcuni osservatori mantengono dei forti dubbi sulla possibilità che questa volta Sony decida di portare fino in fondo le trattative.
Una fonte infatti rivela che alcuni dirigenti di Sony hanno palesato delle forti perplessità sulla necessità che la società investa sul mercato del cinema.
Quanto a Time Warner, aveva già in passato mostrato il proprio interesse per MGM, ma adesso il gigante dei media potrebbe essere attratto anche dalla possibilità di investire nella Adelphia Communications, operatore via cavo in bancarotta dal 2002, forte di una base di 5,4 milioni di utenti registrati.
MGM l¿estate scorsa era uno dei pretendenti nella corsa per l¿acquisto degli asset americani dell¿Entertainment di Vivendi Universal, prima di ritirarsi dalla corsa, accusando il Gruppo francese di pretendere troppo.
Vivendi ha poi concluso un accordo di fusione tra VUE (Vivendi Universal Entertainment) e il network televisivo NBC (General Electric).
Dopo la Ue a dicembre, le Autorità americane alla concorrenza hanno dato questa settimana il loro assenso a questa fusione che porta alla nascita NBC Universal.
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