Italia
La giornalista italiana Lilli Gruber, candidata nella lista dell¿opposizione di centrosinistra alle prossime elezioni europee, ha annunciato l¿intenzione di centrare la propria campagna elettorale sulla attuale situazione delle televisioni italiane, che secondo lei sarebbero sotto il controllo diretto e indiretto del governo Berlusconi.
Nell¿occasione di una conferenza stampa con i giornalisti stranieri, la Gruber ha dichiarato apertamente: ¿Centrerò la mia campagna elettorale e il mio lavoro al Parlamento europeo su ciò che è una vergogna per un Paese come l¿Italia, l¿anomalia del conflitto¿, che riguarda il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
L¿ex giornalista di punta del Tg1, ¿Lilli la rossa¿, ha denunciato l¿attuale situazione del mercato italiano dei media. ¿Silvio Berlusconi controlla la quasi totalità delle televisioni del Paese e delle entrate pubblicitarie¿, ha detto la Gruber ai giornalisti.
¿Quale sarebbe la vostra reazione se in Germania il cancelliere Schroeder controllasse tutte le emittenti della televisione privata e pubblica?¿, ha chiesto provocatoriamente a un giornalista tedesco, girando poi la domanda anche ai suoi ex colleghi inglesi e francesi.
In Italia, sono sette i canali a trasmissione nazionale. Berlusconi è proprietario di tre di questi, e di una società pubblicitaria.
La Rai possiede altre reti, mentre la settima, La7, è di proprietà del Gruppo Telecom Italia.
La Gruber si è dimessa dal Tg1 il 27 aprile scorso, adducendo come giustificazione alla sua scelta, che gli interessi politici ed economici del premier Berlusconi stanno danneggiando i media italiani.
La giornalista, in Raida almeno 20 anni, nella lettera che ha indirizzato ai vertici dell¿azienda nell¿occasione delle sue dimissioni, ha scritto che: ¿Mai, prima d”ora, era prevalsa nella Rai, e in particolare nel suo principale telegiornale, la tentazione di omologare l”informazione al pensiero unico di una maggioranza parlamentare e di governo”.
Aggiungendo che la mancanza di regole condivise, l”anomala concentrazione di potere in un”unica persona, l”evidente e insoluto conflitto di interesse che ne deriva, ¿¿costituiscono un ”vulnus” per l”intero sistema radiotelevisivo e per credibilità stessa della democrazia¿.
Chiaro il riferimento alla recente relazione del Parlamento europeo, dove si invitava l¿Italia a risolvere il problema del conflitto di interesse del premier Berlusconi, perché rappresenta una minaccia per il pluralismo dei media e la libertà dell¿informazione.
Per cui l¿accettazione della candidatura della Gruber va inquadrata nel tentativo di “contribuire alla definizione di quelle regole di cui soprattutto l”Italia avverte il bisogno e l”urgenza“, come lei stessa scrive.
Nella lettera inviata al direttore del Tg1 Clemente Mimun e al Cdr della testata giornalistica, la giornalista sottolinea il disagio per la tentazione prevalsa nella Rai e nel suo principale telegiornale ¿di omologare l”informazione al pensiero unico di una maggioranza parlamentare e di governo¿.
In conferenza stampa, la Gruber ha detto ai giornalisti presenti che desidera delle ¿regole per proteggere la Rai dall¿ingerenza ingiustificata dei partiti politici e della maggioranza di governo¿.
A tal proposito, la candidata ha denunciato i molteplici tentativi di censura subiti quando presentava il telegiornale e quando era inviata all¿estero, in particolare durante le missioni speciali in Iraq.
¿Sono entrata in Rai venti anni fa ¿ ha accusato la Gruber ¿ e ho lavorato con diretto e amministratori di diverse tendenze politiche. Ma mai era stata così evidente la tendenza a mettere l¿informazione a servizio del ¿pensiero unico¿ della maggioranza parlamentare e governativa¿.
La Gruber ha assicurato che in ogni caso, anche se non avesse accettato la candidatura al Parlamento europeo, si sarebbe dimessa.
A queste dichiarazioni aveva già risposto il direttore del Tg1, Clemente Mimum, che aveva definito le affermazioni della Gruber ¿¿sbagliate, ingenerose e fuori dalla realtà¿.
Mimun aveva rilevato che l”inviata aveva definito gli Usa ¿forze di occupazione¿, i terroristi ¿resistenza¿, i quattro italiani rapiti ¿mercenari moderni¿ nel giorno del sequestro, Mimun afferma che ¿il ”pensiero unico” non è quello di un Tg1 che si sforza di rappresentare quel che accade senza faziosità e con il crescente consenso dei telespettatori¿.
Lilli Gruber sarà in testa alla lista di Romano Prodi nella circoscrizione Nordest-Centro e affronterà Silvio Berlusconi, a capo delle liste di Forza Italia in tutte e cinque le circoscrizioni.
¿Ma Silvio Berlusconi è un candidato virtuale. Che tipo di duello volete che abbia con lui¿, ha sottolineato.
E ha rilanciato: ¿E¿ vergognoso che dei dirigenti politici siano candidati, quando già sanno che non andranno mai al Parlamento europeo¿.
In conclusione la Gruber ha riconosciuto che il fatto di essere noti, aiuta sicuramente nella campagna elettorale. ¿Ma gli elettori non daranno il loro voto a una star delle televisione. Lo daranno a delle idee e a un programma¿.
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Per ulteriori approfondimenti, leggi:
L¿Italia reagisce all¿approvazione della relazione Ue sul pericolo per il pluralismo dei media
La Gruber lascia il Tg1 per la politica. Le motivazioni: mancanza di pluralismo nei media e l¿irrisolto conflitto di interessi
Commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni:
Relazione sui rischi di violazione, nell”UE e particolarmente in Italia, della libertà di espressione e di informazione (articolo 11, paragrafo 2 della Carta dei diritti fondamentali)
(2003/2237(INI))
Relatrice: Johanna L.A. Boogerd-Quaak