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Le vendite di software database relazionali di Microsoft sono aumentate dell¿11% nel 2003, superando la crescita dei due leader del mercato di settore, IBM e Oracle, secondo uno studio pubblicato ieri. I database relazionali, che rappresentano la grande maggioranza dei software commercializzati di questo tipo, permettono di collegare i file tra loro e di rispondere a delle domande di dati specifiche. Vediamo di capire meglio: i database sono delle strutture nelle quali è possibile memorizzare grandi quantità di informazioni, per poi ricavarle attraverso linguaggi di scripting come il PHP. Il punto di forza di un database sta nella velocità con cui le informazioni vengono trovate; dato il loro largo utilizzo ne esistono diversi tipi a seconda dell”uso che ne dobbiamo fare. Fra questi quello attualmente più diffuso è sicuramente il modello relazionale che ci permette di memorizzare i dati all”interno di tabelle. Un database può contenere più di una tabella con strutture differenti. Queste tabelle possono però avere informazioni incrociate e con un certo legame concettuale. Questi li possiamo definire attraverso relazioni (da cui il nome database relazionale). Il mercato di questo tipo di database è aumentato del 5,1% nel 2003 per raggiungere i 7 miliardi di dollari, dopo una caduta di circa il 6% nel 2002, secondo uno studio pubblicato dalla società di ricerca Gartner. International Business Machines ha conservato il proprio posto di leader nel 2003 con una quota di mercato stabile a 35,7% e un aumento delle proprie vendite del 4,9%. Oracle si è posto in seconda posizione, con una crescita delle vendite del 2,4% nel 2003 e una quota di mercato del 32,6%, contro il 33,4% nel 2002, sempre stando ai dati di Gartner. Microsoft ha approfittato di questo calo, le proprie vendite sono infatti aumentate dell¿11% a 1,3 miliardi di dollari, garantendogli una fetta di mercato del 18,7%, contro il 17,7% del 2002. Diversamente a quelli di Oracle e IBM, i software database di Microsoft sono concepiti per le piccole e medie imprese, e tra l¿altro sono meno costosi di quelli dei competitor. Il mercato dei database che utilizzano il sistema operativo Linux si è più che raddoppiato, per arrivare a 299 milioni di dollari, contro i 116 milioni di dollari del 2002. Oracle ha maggiormente contribuito a questa crescita con una fetta di mercato del 69% e una crescita del 361%. IBM è passato dal primo al secondo posto con una quota del 28,5% e una crescita del 27,5%. Le vendite dei database che utilizzano Unix sono invece diminuiti del 5,9% a 2,34 miliardi di dollari e quelli che usano Windows sono aumentate del 3,8% a 2,79 miliardi di dollari.
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