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Modifiche in arrivo per la controversa Legge Urbani, che regolamenta la normativa in materia di diffusione telematica abusiva di materiale audiovisivo, approvata dal Senato il 18 maggio scorso. Ad annunciarlo è oggi uncomunicato del ministero per l”Innovazione e le Tecnologie. Al centro delle modifiche i punti più dibattuti dagli oppositori alla legge: verranno puniti solo quanti diffondono copie pirata “a fini di lucro” e sarà limitata l”applicazione del prelievo Siae. Attualmente la Legge Urbani prevede che tutte le opere di ingegno che saranno immesse in Rete dovranno avere un bollino Siae e potranno essere scaricate privatamente. Chiunque provvedesse al downloading di opere senza tale iscrizione, rischia una sanzione di 154 euro che può arrivare fino a 1.032 euro in caso di recidiva. Le sanzioni sono diverse, a seconda che il reato viene commesso da chi lo faccia a scopo di lucro o se il downloading e lo scambio di file sulle reti peer-to-peer avvenga in realtà semplicemente per uso strettamente privato. Questo aspetto è stato quello su cui maggiormente si sono battuti gli oppositori alla Legge Urbani. Si teme infatti che non sia abbastanza chiara la distinzione, con rischio per il semplice utente che dalla Rete scarica opere per un mero interesse personale e non per guadagnarci in barba al diritto d¿autore. Viene anche introdotto un prelievo del 3% per i produttori, destinato alla Siae, sul prezzo di listino dei masterizzatori. “Le modifiche, che andranno incontro alle sollecitazioni dei ”navigatori”, sono state definite a seguito di una riunione – tenutasi a margine del congresso di Forza Italia – cui hanno preso parte i ministri Giuliano Urbani e Lucio Stanca, il senatore Franco Asciutti e l”onorevole Ferdinando Adornato, presidenti delle commissioni parlamentari di merito per la legge vigente in materia“, spiega la nota. In particolare, ha spiegato il ministro Stanca, “si è convenuto sulla immediata presentazione in Parlamento di un disegno di legge per modificare gli aspetti problematici delle legge di conversione del Dl sulla pirateria informatica e sulla tutela della proprietà intellettuale”. Tre, in sostanza, le modifiche concordate, recependo le indicazioni dell”opposizione. “Le penalizzazioni attualmente previste per chi duplica e diffonde, anche in Rete, copie pirata di film e musica ”per trarne profitto saranno invece applicate solo a chi lo fa ”a fini di lucro”, in tal modo verrà precisata meglio la fattispecie del reato e, quindi, ristretta l”area di applicabilità della norma“, si legge ancora nella nota. Con lo stesso provvedimento, inoltre, sarà limitata l”incidenza del prelievo a favore della Siae sulle vendite degli apparati di produzione. Infine, “verrà istituita una Commissione per la ridefinizione delle modalità di tutela del diritto di autore concernente la diffusione delle opere dell”ingegno per via telematica (il cosiddetto ”bollino blu”), che verrà costituita con decreto del Ministro per l”Innovazione e le Tecnologie, su proposta del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, presso il Dipartimento per l”Innovazione e le Tecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Nel merito delle modifiche prevista alla Legge Urbani, è intervenuto anche il Direttore generale della Fimi,Enzo Mazza, che ha dichiarato: “C”e” chi pensa di regalare musica gratis dalla rete per fini elettorali, ma purtroppo ci sono trattati internazionali da rispettare e il download per uso personale non esiste. Reato era e reato rimarrà. Perché il Ministro Stanca non regala invece linee telefoniche gratis agli italiani o banda larga gratis per tutti? Chi ha detto che la crescita della rete debba andare a discapito dei contenuti? Si continua con l”inaccettabile politica di avvantaggiare i contenitori ¿ ha detto ancora Mazza – a discapito dei contenuti, così la musica muore e le piattaforme di distribuzione online non decolleranno mai. Mentre i dati mostrano un declino nel file-sharing illegale, segno che si era sulla strada giusta, il governo fa marcia indietro cedendo al ricatto dei pirati informatici, è assurdo¿. Anche Davide Rossi, presidente Univideo e membro del Comitato per la Tutela della Proprietà Intellettuale si oppone alla modifica delle norme antipirateria: “Chiederò a Paolo Bonaiuti di parlare quanto prima nella sua veste di Presidente del Comitato per la Tutela della Proprietà Intellettuale al Ministro Lucio Stanca, in quanto l”intera materia rischia di essere discussa partendo dal presupposto sbagliato della differenza tra fine commerciale e non commerciale. In ambiente digitale queste categorie non valgono più, o meglio un baratto digitale non è altro che una primitiva forma di commercio fatta sulle spalle di altri”. Nonostante le modifiche alla Legge, annunciate dal ministero, è rimasto previsto per oggi ilnetstrikecontro il sito del ministro Urbani. Si tratta di una sorta di sit-in telematico, con migliaia di utenti che si collegano contemporaneamente allo stesso sito rendendolo, di fatto, non più visibile, da molti considerata ai confini della legalità: la protesta contro i siti in questione, secondo un comunicato anonimo, disponibile sempre online, durerà fino a quando i pirati non otterranno gli effetti sperati, ovvero la revisione della legge. E¿ oggi il sito del ministro Urbani è andato in effetti in tilt, e per gli utenti è stato impossibile accedervi. L”invito era quello di inondare l”home-page di collegamenti in modo da mandarla in tilt. Come già successo il 24 maggio scorso quando un”altra manifestazione elettronica ha reso inagibili diversi siti istituzionali. La nuova protesta virtuale è stata promossa dai comitatiBo.Bi (Boicotta il Biscione) per dare un segnale al governo e al parlamento. Che quando tornerà al lavoro dopo la pausa elettorale promette di rimettere mano al testo di legge. L”associazione NewGlobal.it, sin dall”inizio mobilitata contro il decreto Urbani, ha invece fatto sapere di ritenere sbagliata ogni forma di protesta tesa a danneggiare sia pur temporaneamente la funzionalità dei sistemi informatici di Enti o Istituzioni. Nel comunicato si legge: ¿¿Ci dissociamo dal netstrike indetto per il 31 maggio contro i siti di Camera, Senato e Siae. Iniziativa controproducente, secondo noi, che getta solo discredito sul movimento contro la legge Urbani e che permetterà alla controparte ed alle lobbies dello spettacolo, sostenitrici della legge che contestiamo, di distogliere l”attenzione di un”opinione pubblica, largamente favorevole alla nostra causa e contraria a questa legge sciagurata, dalle vere motivazioni della protesta¿. In conclusione l¿associazione ha dichiarato: ¿Continuiamo a protestare contro l”ennesima legge papocchio, così evidentemente sbagliata che, appena approvata, lo stesso legislatore ha dichiarato la necessità di modificarla al più presto, ma nei modi corretti che ci hanno caratterizzato finora¿.
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