Europa
Procedono di gran lena in tutta Europa i lavori che dovranno portare al passaggio alla tecnica di diffusione in digitale terrestre. In Francia, domani il Consiglio superiore dell¿audiovisivo (CSA – Conseil supérieur de l”audiovisuel) deciderà la data di lancio della televisione digitale terrestre (TNT – télévision numérique terrestre), che permetterà ai telespettatori francesi di ricevere una trentina di canali, di cui una quindicina gratis.
La data di lancio, in teoria prevista tra il primo dicembre 2004 e il 31 marzo 2005, sarà annunciata ufficialmente domani.
Venerdì scorso, il CSA ha dichiarato di ¿non confermare¿ l¿informazione pubblicata nella dailyletter specialistica Satellifax, che asseriva che i canali gratuiti partirebbero il primo marzo 2005 e quelli a pagamento il primo settembre 2005, confermando invece che la decisione definitiva sulle date dello switch off saranno comunicate martedì 8 giugno.
Il lancio, inizialmente previsto a fine 2002, è stato più volte fatto slittare. La televisione digitale terrestre dovrà soppiantare la televisione analogica cinque anni dopo il suo lancio. Offrirà ai telespettatori una migliore qualità delle immagini e del suono, servizi interattivi e soprattutto una più ampia scelta, con nuovi canali generalisti, semi-generalisti, musicali, di cinema, di sport, di informazione¿
Questa televisione di nuova generazione permetterà ai francesi che non possiedono il cavo e il satellite, e che al momento quindi non ricevono che sei canali analogici, di accedere a un¿offerta allargata, dotandosi di un¿antenna specifica e di un decoder il cui prezzo dovrebbe aggirarsi inizialmente intorno ai 150 euro.
I canali in chiaro privati, sotto la supervisione del CSA, sono TF1, M6, Direct 8 (Gruppo Bolloré), NT1 (Gruppo AB), TMC, NRJ TV, i-MCM e M6 Music, come anche le reti pubbliche France 2, France 3, France 5, Arte, il Canale parlamentare e Festival.
I quindici canali criptati a pagamento della televisione digitale terrestre sono CanalPlus, AB1, Canal J, Cinécinémas, Cuisine TV e Comédie che si divideranno uno stesso canale, Eurosport, i-Télé, LCI, Match TV, Paris Première, Planète, Sport+, TF6 e TPS Star.
Geograficamente, il processo sarà progressivo. A dicembre, l¿obiettivo del CSA era di coprire il 35% della popolazione, a partire dalle 13 principali città francesi, per passare al 40% della popolazione nel marzo 2005, 60% fine 2005 e 85% fine 2007.
Il CSA deve ancora attribuire tre canali della televisione digitale terrestre ad alcune emittenti locali. Per altro, il governo ha deciso di restituire due canali inizialmente previsti per il servizio pubblico, che al momento non sono ancora stati riattribuiti.
Rimane anche da risolvere la questione della distribuzione commerciale della televisione digitale terrestre.
L¿arrivo di alcune new entry (AB, Bolloré, Lagardère, NRJ, Pathé), non sono viste bene dagli operatori storici che saranno costretti a dividersi l¿interessante mercato pubblicitario di settore.
Secondo TF1 e M6, lo standard MPEG 2 con il quale si prevede di lanciare la televisione digitale terrestre ha fatto il suo tempo, e sarebbe meglio lanciare la TNT con il nuovo standard MPEG 4, adatto allo sviluppo della televisione ad alta definizione (HDTV ¿ High Definition Television).
Il quadro normativo che regolamenta il lancio della televisione digitale terrestre è stato predisposto sotto il governo Jospin, e definito ulteriormente sotto il governo Raffarin.
Il precedente Ministro della Cultura e della Comunicazione, Jean-Jacques Aillagon, ha ridotto le ambizioni di France Télévisions, che inizialmente doveva lanciare otto canali digitali regionali e un canale di informazione a rullo continuo organizzati da Paul Nahon e Bernard Benyamin (creatori di Envoyé Spécial).
Anche in Gran Bretagna procedono i lavori per lo switch off. Alcune settimane fa, il governo ha invitato gli operatori del mercato dei media ha trovare un accordo sulla tabella di marcia che dovrà portare al passaggio dalla trasmissione televisiva in analogico a quella digitale.
Tessa Jowell, ministro della Cultura, Media e Sport, ha detto ai membri del Parlamento che il risultato delle trattative avrebbero delle conseguenze sulle licenze digitali che l¿Autorità delle Comunicazioni Ofcom garantirebbe alle società ITV, Channel 4 e Five, e sugli accordi decennali con la BBC.
Il ministro ha ribadito che visto che attualmente metà delle famiglie britanniche riceve i servizi della Tv digitale, e ¿tenuto conto dei progressi realizzati fino a oggi, rimane attendibile lo data dello switch off tra il 2006 e il 2010¿.
L¿Ofcom è del parere che in ogni caso, la Tv digitale non riuscirà ad arrivare ad almeno l¿80% delle case senza un intervento diretto da parte del governo. L¿Autorità ha fatto sapere che attualmente è necessario un impegno in prima linea del governo per incentivare e portare avanti il piano per il passaggio alla trasmissione in digitale.
Da qui, la necessità che sia presto costituita una nuova società – la SwitchCo ¿ con il compito di vigilare sulla realizzazione e il passaggio dal segnale Tv analogico ai servizi digitali multi-channel.
Dal ministero non è stata rilasciata alcuna dichiarazione in merito alla data precisa dello switch off, ma si è detto che attualmente non è in discussione alcun tipo di incentivo per la Tv digitale.
In Italia la TDT (televisione digitale terrestre), ci riferisce e-Media – società indipendente che svolge attività di ricerca socio-economica e consulenza di direzione, nei settori dei media e della comunicazione ¿, ¿muove i primi passi in un clima di contesa politica¿.
La sfida del digitale terrestre sta coinvolgendo tutti. Operatori, semplici interessati, utenti, si chiedono se sarà effettivamente possibile l¿annunciato switch off del 2006.
Passaggio del resto obbligato da un cammino tecnologico che non si arresta. Anche se i dubbi restano e le perplessità sono davvero tante.
Il 2006 dovrebbe essere l¿anno di svolta dell¿intero settore televisivo, un cambiamento radicale che coinvolgerà tutto il panorama dei media, nella convergenza tra tecnologie disponibili e di nuova generazione.
L”Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato all”unanimità, su proposta dei commissari Silvio Traversa e Alfredo Mocci, la relazione con la quale esprime parere favorevole al verificarsi delle condizioni fissate dalla Legge Gasparri per la diffusione del digitale terrestre.
In particolare l”organo di garanzia guidato da Enzo Cheli doveva verificare, come previsto della Legge 24 febbraio 2004 n. 43, la quota di popolazione coperta dalle nuove reti digitali terrestri; la presenza sul mercato di decoder a prezzi accessibili; l¿effettiva offerta al pubblico di programmi anche diversi da quelli diffusi dalle reti analogiche.
Ai sensi, di questa legge si dà conto del verificarsi delle condizioni poste dalla stessa legge sulla complessiva offerta dei programmi televisivi digitali terrestri.
¿Le condizioni indicate dalla legge si sono verificate¿ si legge nella relazione dell”Autorità in via di trasmissione al Parlamento.
Tra il pubblico utente c¿è grande attesa per il digitale terrestre. Ci sono lunghe liste d¿attesa in diverse città italiane per poter acquistare i set top box che permettono di ricevere il segnale digitale dall”antenna tradizionale e lo trasformano in analogico, consentendo di vedere i canali digitali su un comune televisore.
Per fare lo switch off entro il 31 dicembre 2006 è necessario vendere oltre 25.500 decoder al giorno (sabati e festivi compresi), dal 1 luglio 2004 al 31 dicembre 2006.
Oggi la media è di quasi 35.00 decoder, ma a settimana, pari a circa 7.000 decoder al giorno. Siamo ancora ben distanti.
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