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Tutti pazzi per Metro-Goldwyn-Mayer. Sembra proprio così. Da quando sulla stampa internazionale sono apparse le prime indiscrezioni che parlavano della messa in vendita dello storico studios cinematografico del leone che ruggisce, le offerte hanno cominciato a susseguirsi.
Secondo quanto riporta il New York Post, NBC Universal (General Electric), il primo Gruppo mondiale dei media Time Warner e Viacom sarebbero pronti a scendere in campo per rilevare MGM.
Il quotidiano americano fa riferimento alla scadenza dei termini fissati per la trattativa esclusiva fra la stessa MGM e Sony.
La società giapponese aveva già da tempo aperto alcune trattative informali con il Gruppo di Hollywood, e la sua offerta, di cinque miliardi di dollari, avrebbe dovuto essere sostenuta anche dai due operatori finanziari Providence Equity e Texas Pacific Group.
Una fonte, che ha chiesto di rimanere anonima, aveva confermato un po¿ di tempo fa che la società, leader nell¿elettronica di consumo, aveva già affidato agli esperti l¿analisi dei bilanci della MGM.
Sony è già presente nel settore da anni, tanto che il business cinematografico conta per quasi il 10% del business complessivo del Gruppo.
Il Gruppo è infatti già proprietario dal 1989 della Columbia-Tristar, nota dal 1991 come Sony Pictures Entertainment, produttrice e distributrice di pellicole di successo.
Se confermata, una simile operazione avrebbe degli enormi vantaggi per il vecchio leone del cinema americano, che attualmente ha difficoltà a reggere la concorrenza sul mercato cinematografico.
I tempi per il negoziato esclusivo sono però scaduti una settimana fa. A questo punto, sottolinea il New York Post, sono pronti a entrare in lizza gli altri potenziali interessati, anche se questi ultimi non hanno le indiscrezioni apparse sulla stampa specialistica.
Attualmente la Metro-Goldwyn-Mayer ha un valore che si aggira intorno ai 4,1 miliardi di dollari.
Considerando un premio che verrebbe certamente richiesto dal management di MGM, si potrebbe giungere ad un controvalore tra i 4,5 e i 5 miliardi di dollari.
Secondo le indiscrezioni, la società giapponese sarebbe pronta a mettere sul tavolo delle trattative 1,5 miliardi di dollari in contanti da parte di ciascuno dei tre soggetti coinvolti nella cordata acquirente, con l”eventuale differenza finanziata attraverso un prestito, che potrebbe essere legato all¿emissione di un bond.
L¿accordo tuttavia richiederà ulteriore tempo, la società hollywoodiana vuole infatti essere molto prudente, considerate le vicissitudini passate che l¿hanno vista passare nel 1990 nella mani della Parretti, costretta nel 1992 a cederla al Credit Lyonnais per bancarotta.
La banca francese, dopo avervi perso svariati milioni di dollari la rivendette nel 1996 al finanziere americano Kirk Kerkorian per 1,3 miliardi di dollari, che tuttora la controlla al 74% attraverso la finanziaria Tracinda Corp.
L¿obiettivo principale dell¿operazione è quello di poter mettere le mani sulla ricca library posseduta da MGM.
L¿ingente raccolta include la serie dedicata all”agente segreto James Bond, oltre ad altri 8.000 titoli, pari a circa la metà dei film a colori presenti sul mercato.
L”opportunità di accaparrasi l”ingente pacchetto di vecchi film sembra essere una delle qualità più gradite di MGM. Grazie al boom dei Dvd, le società cinematografiche hanno fatto grossi guadagni: l”enorme platea di cinefili mondiali, infatti, sembra essere costantemente alla ricerca di pellicole celebri da rivedere attraverso i nuovi supporti digitali.
La trasformazione delle pellicole in Dvd, infine, sarebbe attività gradita non solo a Sony, che sembra chiaramente interessata a MGM, ma anche ai fondi di investimento che vedono in questo settore una buona opportunità per generare ricavi in maniera rapida e poco costosa.
Da questo punto di vista, la transazione diventa interessante anche per Time Warner, tenuto conto dell¿esplosione della vendita di Dvd negli Stati Uniti, confermando le informazioni apparse sul Wall Street Journal.
Suscitano invece meno interesse gli studios cinematografici e i network televisivi di MGM, che comprendono MGM Pictures e United Artists.
Il pesante interrogativo che pesa su questa operazione riguarda proprio la capacità di questi asset di reggere la concorrenza sul mercato di settore.
Alcuni osservatori mantenevano dei forti dubbi sulla possibilità che questa volta Sony decidesse di portare fino in fondo le trattative. E pare che queste perplessità si siano rivelate fondate.
Una fonte infatti rivela che alcuni dirigenti di Sony hanno palesato delle forti perplessità sulla necessità che la società investa sul mercato del cinema.
Time Warner nella sua offerta potrebbe allearsi al fondo di investimenti Thomas H. Lee Partners. Un¿opportunità questa, che MGM dovrebbe ben valutare, per non correre il rischio che Time Warner si lasci attirare da un¿altra interessante opportunità, quella di Adelphia Communications, operatore via cavo in bancarotta dal 2002, forte di una base di 5,4 milioni di utenti registrati.
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