Europa
Prima condanna di pirateria in Germania, per un giovane utente Internet che offriva file musicali Mp3 in un rete di file-sharing. Il ragazzo è stato condannato al pagamento di una multa più risarcimento degli interessi.
Il tribunale di Cottbus ha sentenziato che il pirata in questione, di 23 anni, dovrà versare 400 euro per aver messo a disposizione sulla nota piattaforma di peer-to-peer KaZaA milioni di canzoni.
Il colpevole dovrà inoltre versare 8.000 euro alla Federazione tedesca dei discografici.
Sei milioni di file Mp3 e più di un migliaio di tracce copiate su un centinaio di Cd sono stati sequestrati nella casa del giovane. L¿identità del ragazzo è stata fornita al tribunale dall¿Internet service provider.
Il presidente della Federazione, Gerd Gebhardt, ha annunciato che ¿Questo primo caso è stato regolato. Ne seguiranno altri¿.
La Federazione ha infatti depositato ben 68 ricorsi per pirateria. La scorsa settimana, la polizia, in una perquisizione nell¿abitazione di un professore di 57 anni, ha trovato due computer con un migliaio di brani, mentre il professore non possedeva che 25 Cd originali.
L¿industria della musica si è lanciata in una vera e propria guerra contro gli utenti del file-sharing, ritenuti i responsabili dalla crisi del mercato e della caduta vertiginosa del fatturato del settore in questi ultimi anni. L¿obiettivo, è quello di spingere gli appassionati della musica verso i siti che offrono servizi di downloading di musica legali.
Nel 2003, circa 600 milioni di canzoni sono stati scambiati e scaricati dalla Rete, secondo le stime degli esperti.
Proprio in questa settimana, l¿industria discografica ha comunicato i primi positivi risultati della campagna internazionale contro l¿utilizzo illegale delle piattaforme peer-to-peer e ha annunciato una nuova ondata di cause civili e penali programmate per i prossimi mesi.
Per quanto riguarda il numero di file musicali non autorizzati disponibili su Internet, secondo le stime, la cifra si è attestata sugli 800 milioni, scendendo dai 900 milioni disponibili in gennaio. Il picco massimo era stato raggiunto nel giugno 2003 con 1 miliardo e centomila file illegali.
Il numero di file musicali non autorizzati disponibili sui sistemi P2p si è attestato 700 milioni, 100 milioni di unità in meno rispetto a gennaio. Il picco massimo era stato raggiunto nel giugno 2003 con 1 miliardo di file illegali.
L¿IFPI (International Federation of the Phonographic Industry) ha confermato l¿intenzione di estendere ed intensificare l¿azione anche in altri Paesi quali la Francia, il Regno Unito e la Svezia, Paesi nei quali sono già state lanciate forti campagne di sensibilizzazione e dove non si escludono possibili cause civili e penali.
Il presidente di IFPI, Jay Barman, ha dichiarato che ¿i risultati annunciati dimostrano che la duplice strategia delle azioni legali e del lancio di piattaforme di distribuzione musicale legittime, sta avendo un grande impatto in termini di sensibilizzazione degli utenti e in termini di deterrenza¿.
Barman ha aggiunto che l¿industria discografica si sente incoraggiata da come il mercato si sta evolvendo e dai cambiamenti nella percezione dell¿illegalità da parte dei consumatori. Il presidente IFPI ha anche annunciato che, visti i risultati ottenuti in Italia, Germania e Danimarca, le azioni legali saranno presto estese in altri Paesi europei.
Barman ha spiegato che bisogna insistere ¿¿nel sottolineare che condividere illegalmente materiale musicale senza autorizzazione è un reato che genera forti danni a tutto il settore musicale¿.
Il presidente IFPI ha poi posto l¿attenzione sul ruolo che giocano i governi in nella difesa del diritto d¿autore e nella lotta contro il file-sharing illegale.
¿Non va dimenticato ¿ aggiunge Barman – che l¿utilizzo illecito dei sistemi P2P non colpisce solo il settore musicale ma anche quello cinematografico e tutti quelli legati alla proprietà intellettuale, settori che valgono complessivamente 1.000 miliardi di euro nel panorama del commercio mondiale¿.
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