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Yahoo! parte alla rincorsa di Google e del suo nuovo servizio di posta elettronica G-Mail e annuncia che da oggi tutti gli account del servizio Yahoo! Mail disporranno di una capacità di storage notevolmente superiore all¿attuale, a 100 megabyte per le mailbox degli utenti normali e a 2 gigabyte per le mailbox degli utenti premium.
La battaglia di Internet si sposta dunque dal campo dei motori di ricerca ¿ che ha già visto il clamoroso divorzio delle due società ¿ a quello della posta elettronica, scosso dall¿annuncio che il nuovo servizio G-Mail offrirà gratis agli utenti uno spazio di mille mega, contro i 4 di Yahoo! e i 2 di HotMail. Una quantità enorme, a prova di spamming e in grado di soddisfare qualsiasi esigenza.
La società di Sunnyvale, California, aveva annunciato la svolta già il mese scorso durante una conferenza con gli analisti e spera di arginare la migrazione degli utenti verso il servizio G-Mail anche attraverso una serie di nuovi servizi.
Yahoo ha infatti deciso di permettere agli utenti di registrare indirizzi che sono rimasti inattivi per anni.
Questi ID Yahoo! – oltre 50 milioni -includono un numero considerevole di nomi che sono rimasti inutilizzati per anni e che ora vengono rimessi in circolazione e vengono resi nuovamente disponibili.
La compagnia ha anche reso noto che verranno migliorati gli strumenti per la ricerca degli indirizzi eMail ¿ un servizio che anche Google ha pubblicizzato ¿ e che il look del servizio verrà rinnovato.
¿Il mercato è altamente competitivo e noi abbiamo ascoltato i nostri utenti in modo da offrire quello che loro chiedevano¿, dice Brad Garlinghouse, vice presidente Communications Products Yahoo!.
Yahoo, attualmente, offre uno dei servizi di free mail più popolari del web. Nel solomese di aprile ha attratto 39,8 milioni di utenti unici, seguita da HotMail di Microsoft con 34,6 milioni di utenti unici (dati Nielsen Net/Ratings).
Negli ultimi tre anni, Yahoo! ha anche tentato di trarre profitto dalla vendita di account eMail premium che offrivano maggiore capacità di storage e altre opzioni.
Il portale ha diffuso inoltre da pochi giorni un nuovo standard che impedisce ai produttori di spam di nascondere messaggi non sollecitati dietro indirizzi legittimi di posta elettronica.
Proteggere la posta in arrivo degli utenti è una priorità ¿ dice la compagnia – e come risultato, Yahoo! Mail fa la scansione automatica degli allegati eMail per proteggere gli utenti da virus e filtra in maniera consistente oltre il 95% dello spam, grazie a SpamGuard, il sistema proprietario di filtro per lo spam.
“Sappiamo che più un utente possiede un account eMail da tempo, più è soggetto alla ricezione di eMail indesiderate, questo è il motivo per quale siamo costantemente sintonizzati con il nostro controllo dello spam per stringere il cappio attorno al collo degli spammer,” ha continuato Garlinghouse. “Non crediamo che gli utenti dovrebbero o potrebbero accettare un¿esperienza eMail che va peggiorando nel tempo. Yahoo! Mail ha grande riguardo per le decine di milioni di fedeli utenti di vecchia data e crediamo che la loro fedeltà sia dovuta in parte anche al nostro vigilare costantemente alla sicurezza delle loro mailbox.”
Yahoo – che raggiunge attualmente una capitalizzazione di Borsa di 43,8 miliardi di dollari ¿ ha registrato nel primo trimestre 2004, profitti netti per 101 milioni di dollari, pari a 14 centesimi per azione, rispetto ai 47 milioni (8 centesimi per azione) dello stesso periodo 2003.
Le entrate complessive sono arrivate a 758 milioni di dollari da gennaio a marzo, rispetto ai 283 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, con una crescita del 168%.
Tra gli impegni della società, anche quello di lanciare un servizio di aste online in Cina entro la seconda metà di quest¿anno, tramite una joint venture con il portale cinese Sina.com.
Il servizio G-Mail di Google, intanto, è ancora in fase sperimentale da aprile ma ha già dato vita a un fiorente ed eccentrico ¿mercato nero¿ in Rete.
La società infatti ha concesso degli account in prova a pochi selezionati utenti e ad alcuni collaudatori di fiducia, ma la richiesta è tale che un webmaster canadese, tale Sean Michaels, ha addirittura creato un sito attraverso cui i fortunati possessori dell¿ambito account possono ¿subaffittare¿ l¿indirizzo, a prezzi che oscillano tra i 50 e i 100 dollari.
Facendo un giro sul sito GmailSwap si scopre comunque che gli Internauti sono disposti a tutto pur di ottenere un indirizzo di posta elettronica targato Google: c¿è chi offre un tour turistico in gondola a Venezia, un pezzo del muro di Berlino, un giro in Porche, 2 chili di pasta italiana fatta in casa e chi addirittura offre in cambio la propria ragazza o una lettera autografata da Dio…
Aquesto punto appare evidente che Google è davvero il Re Mida della rete, capace di far pagare per qualcosa che tutti gli altri propongono gratuitamente, in un mondo, quello di Internet, in cui nessun pare tanto propenso a mettere mano al portafogli.
La società, intanto, si sta preparando per l¿ingresso in Borsa, un evento molto atteso dalla comunità finanziaria internazionale che aspetta la quotazione che si pensa riuscirà a rinverdire i fasti del boom della new economy.
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