REPORT
Di BuddeComm
Data Giugno 2004
Pagine161
Area di copertura Mondo
Prezzo$ 495
Dopo la scoppio della bolla speculativadi fine 2000, e il conseguente triennio di crisi economica, molti service provider ed operatori di tlc si sono visti costretti a tagliare drasticamente spese, costi di gestione e budget d”investimento. Questi tagli hanno inevitabilmente causato una contrazione dei ricavi oltre che degli oneri d”indebitamento ma, soprattutto, hanno rallentato in maniera massiccia il mercato degli equipment suppliers e dei vendors.Come tutti sappiamo, gli ultimi tre anni hanno riempito le pagine di migliaia di rapporti, hanno dato voce ai disagi delle imprese, hanno causato la ristrutturazione interna di numerosissime aziende, attraverso la cessione degli asset non strategici, i tagli al personale e gli investimenti nel settore R&D.
La crisi ha interessato in misura maggiore il bacino statunitense seguito da quello europeo occidentale. Queste due regioni registravano il più alto numero di infrastrutture, dotate di notevole sovracapacità, così da poter sfruttare le reti preesistenti senza dover ricorrere a nuove spese.
Il resto del mondo, invece, ha continuato a registrare un elevato indice di spesa infrastrutturale. Un caso particolare è quello dell”Asia Pacifica, che ha raggiunto il picco di spesa nel 2001, probabilmente a causa allo sforzo congiunto dei fornitori statunitensi.
Per la maggior parte dei produttori di apparecchiature, la contrazione nelle vendite a livello di infrastrutture ha prodotto conseguenze significative, tuttavia, secondo gli analisti, i segni di ripresa sarebbero oggi più che evidenti tantoda faripotizzare, a fine 2004, una radicale inversione di tendenza.
Tutti gli operatori di questo mercato hanno subito a vari livelli gli effetti della crisi dell”industria, almeno fino a quando la svalutazione dei titoli di borsa ha reso impossibile combatterne l”inflazione contrapponendogli il valore effettivo di una determinata società. Molte le compagnie soffocate da indebitamento sono fallite o finite in amministrazione controllata. Per tutte, comprese quelle rimaste in piedi, la prima conseguenza è stata comunque la riduzione del proprio valore di mercato.
Nonostante il difficile momento, i fondi destinati alla ricerca hanno subito un ridimensionamento ma non hanno cessato di essere erogati in maniera costante; questo perché era chiaro che, per risollevarsi, sarebbe stato necessario, al momento opportuno, presentarsi sul mercato in maniera assolutamente competitiva.
Come lo studio mette in evidenza, all”indomani della ripresa, l”ottimismo è tornato ma gli entusiasmi sono di certo ridimensionati. Le facili acquisizioni precedenti al 2001 sono oggi solo un ricordo ed è importante sottolineare che, via via che le società subiscono ristrutturazioni, stabiliscono nuove linee guida strategiche ed operative.
Il rapporto delinea quindi un quadro dettagliato di questo scenario, fornendo i profili societari dei principali players del settore:
Alcatel, Cisco Systems, LM Ericsson, Fujitsu, Gilat Satellite Networks, Hewlett-Packard, Huawei Technologies, IBM, JDS Uniphase, Juniper Network, Lucent Technologies, Marconi, Motorola, Nokia, Nortel Networks, Philips Electronics, Qualcomm e Siemens.
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