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La potente associazione delle major cinematografiche denuncia la crescita delle connessioni a banda larga, responsabile del downloading selvaggio di film e della bassa affluenza alle sale.
Nel mondo, un internauta su quattro avrebbe già scaricato illegalmente un film dalla Rete. Lo rivela uno studio pubblicato dalla società di ricerche online OTX (Online Testing Exchange) in collaborazione con la MPAA (Motion Picture Association of America), la potente lobby degli studios di Hollywood.
La ricerca è stata condotta tra il 2003 e il 2004, su un campione di 3.600utenti dotati di un accesso a banda larga, in 8 Paesi: Germania, Gran Bretagna, Italia, Francia, Stati Uniti, Australia, Corea del Sud e Giappone.
Secondo i dati raccolti, il downloading avrebbe comportato una scarsa affluenza alle sale: il 17% degli intervistati ammette di andare molto meno al cinema.
Il 26% sostiene anche di aver acquistato meno Dvd. La ¿gratuità¿ è una delle principali argomentazioni citate dagli utenti, per giustificare il downloading illegale. Soprattutto gli europei lamentano i prezzi troppo alti dei film.
Le entrate hanno registrato una riduzione del 4% nel 2003, 1,57 miliardi, contro 1,64 miliardi del 2002. Nonostante, secondo i dati della MPAA, tra il 1993 e il 2004 l¿affluenza ai cinema è aumentata del 27%.
Per quel che riguarda la vendita e il noleggio di Dvd, si segnala una crescita del 50% tra il 2002 e il 2003.
Per gli studios americani, il principale responsabile di questo stato di crisi, è l¿aumento in tutto il mondo delle connessioni a banda larga, che favorisce la pratica dello scaricamento.
Il Paese in testa alla classifica dei pirati è la Corea del Sud, dove il 58% degli utenti ammette di aver scaricato film e una persona su tre afferma di non andare spesso al cinema. In Italia, la percentuale dei pirati è del 20%, appena sotto alla Francia (27%) e agli Stati Uniti (24%).
¿E¿ facile immagine ¿ riferisce il portavoce della MPAA Matthew Grossman ¿ che troveremo sempre più spesso queste cifre nei Paesi dove cresce la banda larga¿.
La cosa grave è che per gli utenti scaricare film dalla Rete non solleva alcun problema morale. Il 38% riferisce di non aver alcun pregiudizio a riuscire ad accaparrarsi illegalmente dalla Rete le prime visioni, ancor prima della loro uscita nelle sale.
Ormai il downloading è diventata una vera e propria abitudine per gli utenti, un po¿ più della metà scarica già film e continua a farlo regolarmente; il 17% di quelli che non l¿hanno ancora fatto contano di farlo presto.
Secondo l¿Associazione di Hollywood, ogni giorno negli Usa vengono scaricati dal Web dai 400.000 ai 600.000 film.
Lo scorso giugno, la MPAA ha lanciato una campagna mediatica negli Stati Uniti, che punta a mettere in allerta il pubblico davanti ai rischi legali per chi pratica il downloading illegale, oltre al rischio di beccarsi dei virus. Degli spot saranno diffusi nei cinema americani per tutta l¿estate.
Altri importanti dati su cui riflettere, sono quelli riportati nel rapporto dell¿OECD (Organisation for Economic Cooperation and Development) pubblicato venerdì scorso.
La ricerca rileva che il numero di file scaricati nel 2003, sia film che software, è stato per la prima volta superiore a quello dei file musicali.
Nei 30 Paesi membri dell¿OECD, i file di musica non rappresentano più del 48,6% dell¿insieme dei downloading effettuati per mezzo delle piattaforme di file-sharing.
I video rappresenterebbero il 27% dei downloading realizzati nel 2003, contro il 25,2% dello scorso anno.
La categoria ¿altri file¿, che comprende essenzialmente i software e le immagini – spesso a carattere pornografico – ha raddoppiato i risultati, passando dal 12,3% al 24,3% dei downloading.
Lo studio non specifica però qual è la percentuale degli scambi realizzati nel rispetto delle norme sul diritto d¿autore.
Cifre che in qualche modo dovrebbero rassicurare l¿industria del cinema e dei video, che temono di rimanere vittime della banda larga e dei progressi realizzati nella compressione dei file informatici.
Per scaricare un file video bisogna rimanere connessi spesso per di un ora, mentre una canzone può essere copiata in pochi minuti.
Le major discografiche ritengono il file-sharing il maggiore responsabile della crisi del mercato dei Cd.
Secondo l¿OECD, gli utenti Internet europei sono molto più abituati al downloading di film rispetto agli americani, che utilizzano la Rete da maggior tempo e sono forse rimasti fedeli a siti più vecchi e meno competitivi.
I video rappresentano il 35,4% dei downloading realizzati dagli utenti tedeschi dal sito KaZaA, contro il 23,7% negli Stati Uniti. E, come del resto conferma il rapporto OTX-MPAA gli utenti che stanno in Italia, Francia, Belgio, Norvegia, Gran Bretagna, Finlandia e Polonia scaricano molti più film degli americani.
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